Marvel’s Spider-Man: un anno dopo l’uscita

Spider-Man esclusiva per PS4

Ci sono alcuni giochi che in un certo senso mi sono piaciuti cosi tanto da farmi venire una certa nostalgia. Non necessariamente sono titoli vecchi, ma si tratta di qualcosa che ha lasciato uno squarcio al mio interno, come un coltello ben appuntito. Oggi Marvel’s Spider-Man compie un anno dalla sua uscita su Playstation 4 ed è sicuramente uno di quei giochi che possiede la giusta capacità di tenermi incollato allo schermo per ore e ore anche se ho il platino e ormai non c’è niente da scoprire. Quindi dopo un anno, come è cambiato Spider-Man? Merita ancora oppure no?

New York… New York

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Accendo la console, vedo i loghi sovrapporsi uno all’altro e successivamente, dopo un po’ d’attesa, eccolo comparire. Peter Parker nei suoi abiti lavorativi e la mia partita in corso, quella finita e che uso solo per vagare a New York. La accendo per vedere un po’ la città, scattare qualche foto e divertirmi. Nel fare niente. Sembra difficile da pensare, ma per me è una cosa fattibile in qualsiasi open world ben realizzato. Non voglio parlare in questa sede di ciò che considerò ben fatto, in quanto l’ho già fatto in passato, due volte. Voglio dire invece che mi diverto davvero molto a esplorare i vicoli, le vie più grandi e i monumenti. Per una settimana di fila cercai di trovare le vie più famose dove erano ambientate alcune serie televisive ed era uno spasso trovarle dove dovevano essere, nonostante a volta ci fosse qualche logico cambiamento. New York è viva più che mai ed è un piccolo punto focale in un titolo in cui la sua importanza viene elevata.

Mamma, sono una star

Il gameplay è ovviamente una rivistazione del free-flow visto in Batman, ma bisogna dirlo. Sono due stili di combattimento che nascono dalla stessa radice, ma che si sviluppano in modo totalmente diverso. La sua fluidità, unità a quelle movenze e al personaggio stesso creano qualcosa di appagante al livello visivo e sopratutto dannatamente divertente. Perfino i gadget diventano divertenti con questo stile di combattimento. La parte più divertente, viva e inebriante è però l’esplorazione attraverso la città. Guidare Peter è come tuffarsi nel vuoto con una grossa catena al collo e poi arrivano le acrobazie, la fisica e una potente adrenalina che sale lungo la schiena. Ed è solo la minima parte di quel che vi aspetta.

La storia l’ho messa in fondo, ma ovviamente non perché sia noiosa o monotona. Per qualcuno si tratta di una storia migliore di tutti i film usciti nei cinema, senza parlare dei videogiochi. A mio avviso invece, la sua diversità gioca un ruolo fondamentale in tutto l’universo Marvel (Sony). La presenza del personaggio all’interno dei fumetti lo rende parte integrante di un mondo ormai ben oliato e rodato. I personaggi in Marvel’s Spider-Man si muovono secondo dei parametri che conosciamo bene, ma alla fine questi vengono stravolti quasi totalmente a favore di un po’ di sana freschezza grazie a degli sceneggiatori capaci di creare degli intrecci narrativi davvero fuori di testa.

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In un anno però è cambiato ben poco. Un titolo che funzionava già a perfezione si dimostra ancora godibilissimo e non solo. Si tratta di un must per gli appassionati di fumetti, dell’action, della commedia, ma anche di tragedia e sopratutto di bei giochi. Si tratta inoltre dell’ennesima dimostrazione della potenza che ha questa generazione, pronta a tramontare dopo una giornata gloriosa come poche.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.