MotoGP 20 per Nintendo Switch – Recensione

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Alzi la mano chi non ha mai sentito la frase “tutti in piedi sul divano”, perché MotoGP 20 è arrivato anche quest’anno su Playstation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch. Anche se il Motomondiale è attualmente sospeso e non sappiamo se continuerà o verrà annullato, ci possiamo tuffare letteralmente nel titolo ufficiale targato Milestone.

Un aspetto che mi ha fatto sorridere è che la redazione di Moto.it, ha organizzato diverse dirette su twitch con vari ospiti del mondo del motociclismo. Passando da Valentino Rossi, Maverick Vinales, Andrea Dovinzioso e molti altri si sono dilettati in molte domande e in alcune gare di MotoGP 19 e successivamente nel 20 per intrattenere al meglio il proprio pubblico.

Non è un titolo per tutti

L’esperienza di gioco inizia con la creazione del pilota, l’aspetto della modifica facciale è limitato con delle raffigurazioni pre-renderizzate. Mentre per quanto riguarda sponsor e case motociclistiche non avremmo limiti, consentendoci di modificare ogni asset del nostro pilota dalla tuta, al casco fino ad arrivare alla moto con la quale scenderemo in pista.

Avremmo tantissimi loghi che andranno a essere utilizzati non solo sulla moto, ma anche sulla nostra tutta che ci consentirà un guadagno economico e non solo estetico. Per quanto riguarda la moto, ma non solo, potremmo letteralmente sbizzarrici nella modifica di ogni assetto estetico dall’inserire determinate livree fino ad una combinazione di colori.

I caschi sono tutti ufficiali attualmente in commercio passando dalla Nolan, alla AGV, alla Airoh e molte altre aziende del settore le quali hanno consentito l’inserimento di un loro equipaggiamento a testa come sponsor. Questo aspetto si limiterà esclusivamente al fattore estetico, e non avrà nessuna influenza quando correremo nei vari tracciati del moto mondiale.

Ma noi vogliamo gareggiare

La possibilità di gareggiare è la parte integrante del titolo, avremmo tantissime modalità, che andremmo a vedere in seguito,ma la carriera è quella più interessante per svariati motivi. Avviando la prima volta la modalità il gioco ci chiederà da quale campionato iniziare, se puntare direttamente alla classe regina oppure partire da un settore inferiore.

Indipendentemente dal campionato scelto dovremmo decidere in quale scuderia, o team, correre nel corso del campionato ma non sarà obbligatorio rimanere in quello fino alla fine. Perché durante le varie gare il nostro agente, che potremmo cambiare di volta in volta, cercherà nuovi interessati per ottenere un guadagno migliore per pagare gli stipendi del team e il costo di sviluppo della moto.

Nel corso della stagione dovremmo confrontarci con i vari tracciati, che saranno divise da tante settimane per via del corso dello sviluppo della moto. Questo ci consentirà di migliorare al meglio ogni aspetto del veicolo dalla ciclistica, al motore fino ad arrivare ad ogni altro componente presente nella moto come sospensioni, freni e molto altro.

Divise in schemi similare ad un nido d’ape, è molto semplice il nostro team d’ingegneri avranno il compito di migliorare di volta in volta le nostre scelte. Tutto questo avrà bisogno di tempo e asseconda del livello raggiunto, ci metteranno più o meno lavoro asseconda di ciò che faranno, ma ricordatevi che tutto dipenderà dai costi di gestione.

Gli ingegneri possono salvare la vita

In più di un occasione gli ingegneri mi hanno aiutato durante le prove, per quanto le qualifiche sono importanti per un buon posizionamento, le prime sono utilissime per testare la moto. Durante i vari giri potremmo fermarci e modificare ogni aspetto della moto, dalla sua reattività fino al rapporto delle marce e la percorrenza in curva.

Ci sono due possibilità per la modifica la prima è quella manuale che ci consentirà di modificare ogni aspetto del veicolo cosa che ho fatto una volta e mai più l’ho toccata. Il secondo, utilissimo per giocatori come me, è l’aiutato dall’ingegnere del paddock il quale ci aiuterà a modificare ogni aspetto della moto.

Sarà fondamentale anche stare attenti all’usura delle gomme e al consumo della benzina, le quali si consumeranno velocemente durante i vari giri. Per questo avremmo diversi tipi di gomme divise in miscele da morbide, medie e dure asseconda del tipo di usura che avranno le prime sono molto aderenti ma si consumano velocemente, così via via fino a quelle dure che saranno meno aderenti ma che si consumeranno meno durante i tracciati.

Le gare sono divertenti

Prima di iniziare ogni campionato che si rispetti dobbiamo scegliere quale livello di difficoltà utilizzare da facile, medio e difficile le quali miglioreranno le abilità dei nostri avversari. Questi ultimi non si limiteranno solo nei tempi, ma diventeranno estremamente ben competitivi e non mancheranno di urtare la vostra moto in più occasioni.

Come detto precedentemente bisognerà trovare l’assetto giusto per il nostro stile di guida, nessuno è identico a nessuno e per tanto sarà importante effettuare tanti test nel corso del campionato. La moto si comporta come un qualsiasi veicolo e bisognerà stare attenti alla tenuta di strada, al tipo di accelerazione e al tipo di frenata e tutti questi aspetti devono combinarsi come i meccanismi di un orologio.

All’inizio ho trovato difficoltoso imparare a fare le curve perché, a differenza dei rettilinei dove spingi e basta, bisogna mantenere la velocità costante e non dare troppi scossoni se no cadi e perdi tempo. La cosa che mi è piaciuta molto è che ti tolgono un giro di prova, o di qualifica, se tagli le curve e in gara ti ammoniscono con una maggiorazione di secondi.

Durante le gare capiterà di vedere qualche pilota prendere il volo, non sto scherzando una volta ho visto Fenati prendere una curva e volare oltre il muretto. In queste situazioni tireranno fuori le bandiere di segnalazione dal giallo per segnalare eventuale un incidente, verde per un via libera, rosso per un eventuale pericolo e così via.

Ma noi vogliamo cambiare

La modalità carriera è quella più corposa rispetto alle altre, ma che nel corso delle varie ore di gioco incomincerà a essere ridondante fare sempre libere, prove e gara. Mettiamo da parte le gare libere e il comparto multiplayer, che ormai lo conosciamo a menadito e non sarà molto diverso se non scegliere un pilota, ufficiale o il nostro, e scegliere un veicolo da utilizzare in un qualsiasi tracciato ufficiale del moto mondiale.

Sostanzialmente ci sono due tipi di modalità in più rispetto agli episodi passati, la prima è chiamata “modalità glorie” per confrontarci con piloti del passato. Passando da Max Biagi, le vecchie glorie di Valentino Rossi ( nel quale ci sono diverse versioni dal passato Honda, per arrivare ad arrivare ai primi anni della Yamaha senza dimenticarci dei due maledetti anni presso la Ducati) e Casey Stoner ma non dimentichiamoci di Marco Simoncelli e Nicky Hayden che rimangono nei nostri cuori.

La seconda invece sono quelle categorie che ormai non esistono più, che sono state sostituite dagli attuali campionati di MotoGP, Moto 2 e Moto 3. Sto parlando delle classi 500, 250 e 125 nelle quali si possono impersonare alcuni dei piloti che hanno reso celebre questo settore dallo stesso Valentino Rossi, Mike Hailwood e molti altri.

MotoGP 20
Overall
8.5/10
8.5/10
  • - 8.5/10
    8.5/10

Commento Finale

Un ottimo titolo di corse capace di intrattenere un appassionato del settore in molti modi differenti, con nuove modalità e una modalità carriera completamente rivista e ridisegnata. Avremmo i tracciati ufficiali del campionato di MotoGP, Moto 2 e Moto 3 le quali saranno le protagoniste del titolo della recensione.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.