Orion e il Buio – Recensione – Un film che sbaglia il pubblico

Orion e il Buio

Il 2024 è iniziato all’insegna dell’animazione in casa Netflix con la pubblicazione del film Orion e il Buio. Questo film targato Dreamworks però non riesce a sorprendere del tutto l’animo dello spettatore, ma finisce solamente per sfiorarli leggermente. Un vero e proprio peccato perché alla sceneggiatura troviamo un gigante come Charlie Kaufman, che vanta tra i suoi lavori alcuni film come Se mi lasci ti cancello (che in italiano continua a suonare malissimo). Eppure c’erano parecchie idee che potevano funzionare, ma la costruzione generale puntava a un pubblico sbagliato e questo lo possiamo vedere da quasi tutta la stampa, la quale ha scritto che si tratta di un film che ogni genitore dovrebbe guardare.

Orion e il Buio

La storia del film ruota attorno alla vita di un bambino di nome Orion, che vive con la perenne paura di tutto. Ha paura di essere interrogato nonostante la sua preparazione, ha paura di sbagliare, ha paura dei telefoni per via delle radiazioni, ha paura dei bulli e in generale proprio di tutto ciò che lo circonda. Una sorta di Richard Tyler (The Pagemaster), moderno, ma con una grossa differenza. I suoi genitori sono apprensivi con lui e rispettano ogni cosa che dice e fa. Eppure la sua paura non cessa di diminuire e la notizia di una gita lo spaventa terribilmente. E una notta, durante un brutto temporale si palesa davanti a Orion niente di meno che il Buio in persona. L’entità che governa la notte e che fin dagli albori dei tempi spaventa l’umanità, creando miti e leggende d’orrore. Eppure il Buio non sembra essere un’entità maligna.

Preso Orion, l’entità decide di portarlo con se per una notte per fargli passare la sua paura. Ovviamente le cose non sono così semplici e non sarà solo un viaggio per Orion. Nel frattempo scopriamo che quella che Orion sta vivendo è una storia che il protagonista adulto racconta a sua figlia prima di andare a dormire. Una sorta di cornice narrativa, che altresì riserverà parecchie sorprese.

Orion e il Buio risulta essere un film abbastanza interessante, ma forse non sarà abbastanza coinvolgente per un pubblico giovane. Sembra piuttosto essere stato scritto appositamente per i giovani genitori. La storia scivola comunque via grazie all’ottima sceneggiatura di Charlie Kaufman, che ha saputo mostrare delle buone idee, ma poi ci sono le paure del giovane protagonista. Sono tante, troppe a dire il vero.

Orion e il Buio

Il vero problema è forse proprio quello di addossare a un povero ragazzino tutte le fobie del mondo. L’ho visto quasi un recipiente da riempire di ogni problema, mostrando nel contempo dei genitori fin troppo apprensivi. Certo, è un mondo idilliaco quello, ma trovo ancor’oggi più realistica la visione dei genitori di The Pagemaster o del recente Young Sheldon. Questa caratteristica poteva ovviamente essere gestita meglio, ma poi ci si trova davanti a qualcosa di inaspettato e dolce. La cornice narrativa mi è piaciuta grazie alla sua semplicità, nonostante i difetti di prima.

Inizialmente il film non mi colpì particolarmente dal punto di vista grafico. L’utilizzo di una CGI che sapeva di stantio non la trovo una gran trovata nel 2023-24. Eppure in realtà c’è dell’altro in questo film. La sperimentazione è poca, ma quella presente è davvero piacevole da vedere. Le ambientazioni ad esempio sembrano quasi dei dipinti ad acquarello e finiscono per stupire e meravigliare lo spettatore. Allo stesso tempo le figure animate all’interno dei disegni risultano essere veramente parecchio piacevoli da vedere. Mi chiedo quindi il motivo per cui sia stata scelta la CGI fin troppo banale, classica e senza guizzi particolari. Perché non è stata data la libertà creativa agli artisti?

Questo film comunque scorre piacevolmente, ma non lo ricorderemo sicuramente in futuro.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.