Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
Su queste pagine ho parlato più e più volte di fumetti Disney prodotti in Francia e pubblicati nell’ultimo periodo da Panini Comics. Racconti comici che strizzano l’occhio agli anni passati, storie steampunk e così via. Eppure la mia attesa di vedere un frammento del passato del grande Paperone era altissimo e vedere finalmente uscire Paperone e il Drago di Glasgow è stato un vero e proprio piacere per gli occhi. Dietro la creazione dell’albo troviamo il duo Joris Chamblain e Fabrizio Petrossi, che danno vita a un interessante storia capace di scavare in una parte della vita del buon riccone.
Inutile dire che Paperon de Paperoni sia uno dei migliori personaggi in assoluto dell’universo Disney. Le sue avventure hanno saputo attirare un pubblico enorme e c’è ancora molto da dire sulla sua vita. In questa storia ad esempio vediamo una parte della sua gioventù.
A Glasgow un giovanissimo Paperone vive la sua vita tra le avventure e le disavventure. Il suo destino sembra essere già segnato ed è per questo che la mamma cerca di raccontare delle storie capaci di infondere coraggio e speranza nell’animo del protagonista e della sua sorellina Matilda. Eppure sarà qualcun altro a dare una vera e propria spinta al piccolo papero. Si tratta di Erin, una giovanissima attrice che stringerà un’amicizia più lunga del tempo e dello spazio, facendoci vivere un’avventura divertente e intelligente.
La sceneggiatura di Joris Chamblain funziona dall’inizio alla fine. I personaggi risultano tutti interessanti e soprattutto affascinanti. La piccola Erin aggiunge un po’ d’aria fresca e crea un forte legame con il Paperone che tutti siamo abituati a conoscere. Alcuni avvenimenti forse potrebbero risultare troppo veloci nella loro esecuzione, ma sono in realtà totalmente in linea con la collana narrativa della quale fanno parte.
È comunque interessante vedere che nonostante tutti i decenni a creare delle nuove storie, si trova sempre qualcosa di nuovo da raccontare della vita del burbero papero. In questo Joris con Paperone e il Drago di Glasgow colpisce nel punto giusto.
Fabrizio Petrossi lo conosciamo bene e su queste pagine vi avevo già parlato del suo Mister Vertigo. Il lato grafico quindi è come sempre accattivante e fresco al punto giusto. La costruzione dei personaggi in miniatura funziona e crea un certo legame anche con il lettore più adulto. I dettagli si perdono a perdita d’occhio sulle pagine patinate e la sensazione di pienezza la si percepisce immediatamente. La sensazione finale è quella di leggere una fiaba di grande bellezza, ma anche di un certo livello. C’è infatti un messaggio da imparare, ma tocca a voi scoprirlo.
