Resident Evil Zero HD Remaster – Recensione

Resident Evil: Code Veronica, quando uscì nel 2000, decise di lasciarsi alle spalle i fondali “dipinti a mano” in favore di una costruzione dell’ambiente totalmente in 3D. Tre anni più tardi, in Europa, gli succedette Resident Evil Zero come esclusiva Gamecube (ma anticipata di un anno dalla riproposizione del primo capitolo sulla stessa piattaforma). Col senno di poi, e alla luce della svolta decisamente votata all’azione di Resident Evil 4 e successori, potremmo quasi inquadrarlo come un ritorno alle origini prima della rivoluzione, una testimonianza che recita: “Ecco, io prima ero così”. Questa scelta, indubbiamente, fu giustificata anche dalla collocazione di questo capitolo nella successione cronologica e geografica della saga. Esso, infatti, riguarda agli eventi precedenti ai fatti del primissimo esponente di questa serie survival horror entrata nella storia. Giocando Resident Evil 0 HD Remaster, non a caso, ci siamo resi subito conto di quanto il titolo abbia un fascino particolare, ma che bisogna imparare a rispettare e non prendere sottogamba. Scoprite nel prossimo paragrafo a cosa ci riferiamo!

Resident Evil 0 HD Remaster
Ciuff ciuff

Indice delle difficoltà

Resident Evil 0 HD Remaster appartiene al filone ben preciso dei cosiddetti “RE vecchia scuola”. Non appena vi troverete a dover scegliere la difficoltà di gioco, quindi, sentitevi pure liberi di buttare all’aria tutti i presupposti che entrano in azione ogniqualvolta vi siete trovati di fronte a questo quesito in tutti gli altri giochi survival horror pubblicati negli ultimi anni. Siete riusciti, come me, a cavarvela in The Evil Within giocandolo subito a “difficile”? Bravi, ma vi servirà a ben poco. Ecco di seguito come interpretare le tre opzioni proposte in questa rivisitazione in alta definizione Resident Evil Zero.

FACILE: sono anni che non bazzicate i Resident Evil degli anni novanta? Non siete proprio avvezzi a questa formula? Oppure, molto semplicemente, non avete la più pallida idea delle minacce che affronterete? Se la risposta a una di queste domande è “sì”, “facile” è molto probabilmente la difficoltà per voi. Buona quantità di risorse curative e di piombo vi permetteranno infatti di concentrare buona parte della vostra attenzione all’esplorazione e alla risoluzione degli enigmi, rimandando la cappa minacciosa della sopravvivenza di entrambi i personaggi (una variabile che aggiunge indubbiamente complessità al tutto) basata sull’uso corretto e ben ponderato di proiettili e kit medici a quando sarete più pronti.

Resident Evil 0 HD Remaster
Il treno è quasi accogliente. Sarà la villa a farvi intendere se siete pronti o no.

NORMALE: risorse di gran lunga più limitate. I nemici sono coriacei quasi tre volte tanto quanto in Facile (e oserei dire che infliggono una mole di danni abbastanza simile), talvolta più numerosi e, nel caso degli zombi, con la tendenza a rialzarsi puntualmente dopo la prima “passata”. Riuscire a sfruttare l’ambiente per scartarli per tenersi strette le preziose munizioni sarà indispensabile, soprattutto all’inizio. Affrontare il gioco in questa difficoltà presenta una sfida senza dubbio più soddisfacente e fedele al genere Survival Horror vecchio stampo. Tuttavia, i giocatori nuovi al titolo, e soprattutto al genere, difficilmente avranno modo di affrontare un ambiente tutto nuovo, riuscendo allo stesso tempo a prevedere le emergenze riuscendo a gestire le risorse e l’inventario dalle dimensioni ridotte di conseguenza. Insomma: a meno che non siate dei discreti giocatori di questa branca dei RE, consigliamo la difficoltà Normale per un secondo giro.

DIFFICILE: che dire? Per i veri duri. Avete imparato il gioco a memoria e sapete esattamente come gestire le minacce nonché i proiettili e le cure distribuite ridotte nel tempo in base agli eventi? Allora potete provarci. In caso contrario state alla larga.

Chi non-muore si rialza

La vicenda di Resident Evil Zero (e anche di Resident Evil 0 HD Remaster, naturalmente) ci scaraventa in una foresta in cui è stato rilevato un treno passeggeri misterioso in sosta. Da dove viene? E dove è diretto? Ma soprattutto: perché è tutto così silenzioso all’interno? Questo mezzo di locomozione di lusso sarà il battesimo del fuoco di tutti i giocatori, che fungerà anche da tutorial necessario a introdurre a una meccanica nuova: la gestione contemporanea di due personaggi differenti, con tanto di inventario e stato di salute. Stiamo parlando di Rebecca Chambers (giovane membro del corpo S.T.A.R.S.) e Billy Coen, condannato dalla corte marziale e scampato al suo ultimo viaggio per un soffio. Starà a noi decidere di quale dei due prendere il controllo in qualsiasi momento (con sporadiche eccezioni dovute a esigenze di sceneggiatura), nonché meditare riguardo se farli andare in perlustrazione da soli o uniti (scegliendo anche se far unire il nostro compagno al momento “libero” negli scontri a fuoco o meno).

Resident Evil 0 HD Remaster
Niente male, nevvero? Suggestivo anzichéno!

Naturalmente, i controlli di movimento sono legati alla formula classica cosiddetta tank, ovvero in cui si procede non per direzioni assolute ma sempre legate alla direzione di marcia verso cui è rivolto il personaggio in questione. Un’altra caratteristica immancabile sono i fondali realizzati con estrema minuzia in due dimensioni in cui, tuttavia, potremo muoverci proprio come in qualsiasi ambiente 3D. Si tratta di un escamotage tecnico che fu a dir poco fondamentale per i primissimi capitoli, in quanto permetteva di risparmiare un sacco di risorse hardware creando, allo stesso tempo, dei luoghi pieni di dettagli senza che la macchina ne soffrisse. Alcuni scorci di Resident Evil 0 HD Remaster, è proprio il caso di dirlo, lasciano letteralmente a bocca aperta, tuttora imbattuti persino dalle produzioni più grosse che fanno del comparto grafico il loro punto di forza. Il titolo, inoltre, annovera (e annoverava) in alcuni di questi fondali alcune animazioni più o meno elementari che però riescono a fondersi col resto alla perfezione, prendendo il meglio sia da una bellezza “statica” molto ricercata che da alcuni elementi in movimento (un lembo di tovaglia irrequieto, la pioggia battente sui vetri, un piccolo incendio non estinto eccetera).

In tutto questo, i modelli dei personaggi rispetto all’originale sono stati revisionati in modo da non sfigurare accanto ai fondali ad alta definizione. Il lavoro svolto in questo senso, tuttavia, in alcune aree e inquadrature mostra alcune debolezze (soprattutto nelle zone più illuminate), dimostrando come in realtà chi di dovere non sia diventato proprio matto mentre “rifaceva il trucco” ai modelli in generale. Tuttavia, ciò non toglie come sia sempre un piacere vedere l’incantesimo dei vari attori di gioco quando vengono colpiti dall’illuminazione di luoghi e stanze “dipinte”, un lavoro certosino che rende ancor di più in questa ri-edizione.

Resident Evil 0 HD Remaster
Su quello scrittoio abbiamo recuperato una mappa, ma nulla batte una buona memoria.

Ah, smemorato me! Prima di passare al paragrafo successivo, vorrei sottolineare una cosa che i veterani della prima ondata di Resident Evil avranno già largamente intuito: la partita la potremo salvare grazie a zone sicure munite di macchina da scrivere attraverso i canonici nastri d’inchiostro, limitati nel numero in modo da scoraggiare il salvataggio compulsivo che potrebbe minare la tensione da survival horror classico di cui tutti i primi esponenti sono impregnati fino al midollo. Probabilmente con la prossima frase causeremo un lamento viscerale degli appassionati, ma è un sassolino che vogliamo toglierci: vedere un questo oggetto, destinato a una funzione totalmente estranea dal contesto videoludico in sé (poiché scrivere un numero e un luogo su un foglio non ha mai dato una seconda occasione a nessuno), andare a ingombrare lo stesso spazio (limitato) destinato a elementi invece “attivi” (armi, munizioni, cure, oggetti chiave) fa un po’ impressione nel 2016, ma, d’altronde, l’intento era semplicemente di riproporre il titolo per Gamecube del 2003, non di rivoluzionarlo. Considerate questa nostra come una piccola considerazione ininfluente ai fini del voto, insomma.

L’unione fa la forza, ma ad un prezzo

È inutile girarci intorno: in Resident Evil 0 HD Remaster (come nel… ah, che fatica recensire le riedizioni) controllare due personaggi insieme è una prova di pazienza, soprattutto per chi vorrà affrontarlo a difficoltà “Normale” fin da subito. Per quanto la gestione diventi in fretta intuitiva ed efficiente, infatti, ci troveremo sempre a dover gestire l’inventario e lo stato di salute di ben due controparti. L’inventario totale salta quindi a 12 caselle (con la possibilità di scambiare oggetti in caso di prossimità), che però verranno riempite in un batter d’occhio nel caso vogliate munirvi di armi più “cicciose” per gli scontri speciali in quanto occuperanno ben 2 spazi (un terzo dell’inventario) senza contare le munizioni! Il gioco ci costringerà letteralmente ad abbandonare le cose per terra (ma un bel baule come nei precedenti no?) in modo da poterci liberare di qualche oggetto al momento sacrificabile. Vi è inoltre un oggetto chiave che richiederà due blocchi, obbligandovi a non perderlo di vista ma allo stesso tempo impedendovi di averlo sempre con voi o a portata di mano in modo da recuperarlo quando necessario.

Resident Evil 0 HD Remaster
Billy Coen è un gentiluomo d’altri tempi. “La faccio alzare io sta piattaforma, tu non hai i muscoli. Vacci te di sopra”

Rebecca e Billy non sono diversi solo nell’aspetto, ma anche per le abilità: la prima, infatti, è in grado di conservare componenti chimici e combinare le erbe curative in modo da ottenere effetti via via più efficaci (ma è più vulnerabile agli attacchi nemici), mentre Billy, oltre a essere più efficace con le armi da fuoco, è in grado di manipolare e spostare oggetti massicci. Come potrete immaginare, questa dinamica darà luogo ad alcuni enigmi particolari, rendendo necessaria l’interazione contemporanea di entrambi. Entrambi hanno una cosa in comune però: quando si tratta di correre, sono i personaggi più lenti in assoluto di tutta la saga (Resident Evil 4 e successivi esclusi). Tengo a precisare come questa conclusione arrivi da una verifica fatta in prima persona, e come non sia il frutto di un ricordo distorto per convenienza. Scartare le presenze sarà quindi più difficile del solito, e per questa ragione invito nuovamente tutti coloro che non sono avvezzi a questa branca survival horror a non farsi ingannare dalla difficoltà “di mezzo” e mettere da parte l’orgoglio.

Conclusioni

Resident Evil 0 HD Remaster è una buona occasione per chiunque non abbia giocato questo titolo quando era disponibile per Gamecube (o anche su Wii sfruttando la retrocompatibilità, naturalmente), avvalendosi di un comparto grafico rivisitato che però non brilla particolarmente per quanto riguarda la revisione dei modelli poligonali dei personaggi. Al di fuori di questa sfera, ci sentiamo di consigliarlo giusto ai giocatori più appassionati che tengono ad affrontare di nuovo questo capitolo su pc. La presenza di modalità extra sbloccabili in seguito al completamento del gioco (“Leech Hunter” e “Wesker Mode” in inglese) riteniamo possa allungare la longevità solo ai più affezionati, in quanto caratterizzati da elementi altisonanti che mandano abbastanza in frantumi la sospensione dell’incredulità (la stessa cosa vale per molti dei costumi alternativi acquistabili).

Essendo una ri-edizione in HD di un gioco pubblicato in passato non si potrà mai, per definizione, bollarlo come un acquisto obbligato a prescindere. Dipende da voi. Noi, nel nostro piccolo, possiamo confidarvi che il titolo in sé merita, e di come molti dei fondali ancora oggi siano un vero spettacolo a vedersi. All’inizio vi sentirete impotenti su un treno in corsa pieno di minacce e insidie, per poi avvertire una sorta di soffocamento dovuto dalla mole della villa signorile di proprietà della famigerata Umbrella Corporation che vi troverete ad affrontare (anche se, nelle ultime battute, il tutto perde un po’ mordente).

Resident Evil 0 HD Remaster, insomma, è un survival horror vecchia scuola abbastanza azzeccato. Tuttavia, rispetto ai predecessori, pecca di qualche decisione azzardata (l’assenza di un baule in cui stipare oggetti importanti si fa sentire parecchio, per esempio) che potrebbe provocare qualche sbuffo. Vi è un’enigma in particolare, inoltre, che richiede un poco di logica ma tanta (forse troppa) fantasia.

Insomma, il voto numerico che vedrete più in basso sarà una media tra il voto per il gioco in sé (7.5/10) e la valutazione del lavoro di riedizione in alta definizione di esso (7.5/10). Lo so, fa un po’ sorridere, però tenevamo a essere totalmente trasparenti al riguardo.

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