Re:Turn – One Way Trip – Recensione in breve

Viaggiare con gli amici è sempre una grande emozione perché il legame che vi unisce diventa più forte e concreto. I film ci hanno insegnato però che spesso questi viaggi finiscono male. Proprio come quello che andremo a vivere in Re:Turn – One Way Trip, l’avventura 2D sviluppata da Red Ego Games e pronta per spaventarvi a dovere.

La storia è tanto semplice quanto funzionale. Un gruppo di amici partono per un viaggio dopo aver preso la laurea. Si tratta di un viaggio importante perché sono tutti legati uno all’altro, ma sanno benissimo che il futuro dividerà tutti quanti, sparpagliandoli per il mondo.

Il viaggio finisce in disgrazia però, perché una forza malefica si abbatte sul gruppo di amici. Ed è qui che inizia il gioco vero e proprio, con il risveglio di Saki in un treno abbandonato e vecchio. All’interno di questo la ragazza dovrà scoprire la verità sull’entità malefica e cercare di affrontarla.

La narrazione va subito detto è convincente per il suo genere. Appassiona dal primo momento, cadendo un po’ verso il finale, ma restando comunque fedele al suo essere horror psicologico.

Il gameplay di Re:Turn – One Way Trip ha dalla sua una grande semplicità. Potremo muoversi solo in due direzioni essendo un gioco in 2D. Grazie alla torcia avremo una visione di quel che abbiamo davanti e potremo interagire con gli oggetti o i personaggi che andremo a incontrare. La risoluzione degli enigmi non sarà un problema, tranne che per alcune piccolezze verso la fine.

Graficamente il gioco si presenta con uno stile pixel art niente male. La sua semplicità rende in effetti la partita ancora più spaventosa ed efficace.

Re:Turn – One Way Trip
Overall
7.5/10
7.5/10
  • - 7.5/10
    7.5/10

Commento Finale

Re:Turn – One Way Trip è un horror in 2D che funziona e appassiona il giocatore fin dalle sue primissime battute. Ottimo sia il comparto grafico, che quello sonoro, senza dimenticare il gameplay funzionale.

Sull'autore

Nerd Cat

Nato già con il pad in una zampa e un fumetto nell'altra. Si dice che sia stato allevato da Kojima in persona, ma altre voci parlano di Nolan Bushnell. Come Lobo, odia i bravi ragazzi e tutto ciò che è decente, ma adora le belle donne (come Lobo). Polemico e acido, ma anche gentile e morbidoso. È qui per dire la sua... su tutto e tutti.