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Sconfiggere un’orda di nemici senza battere ciglia non è un’impresa facile, ma capita di tanto in tanto capita anche questa meraviglia. Ovviamente, succede quando giocate ai videogiochi musou. Un genere popolaramente di nicchia che nel corso degli anni ha conquistato parecchi fan in occidente grazie agli ottimi titoli. Così, dopo quattro anni di stop, eccomi a parlare di Samurai Warriors 5. Ritorna il periodo Sengoku e ritornano anche le mazzate alla cieca.
Ovviamente bisogna dire che si tratta di un gioco che nonostante la sua bellezza rappresenta ancora una volta un genere ormai troppo ancorato al passato. Ma sono cose che tratterò più avanti, durante la recensione. Intanto bisogna dire che il Koei Tecmo ha fatto un bel lavoro al riguardo.
La storia del gioco si dirama su due diversi personaggi. Parliamo del famoso Nobunaga Oda e di Mitsuhide Akechi, un comandante dell’epoca che divenne famoso per le sue gesta. Certamente non parliamo della stessa importanza di un Oda, ma si tratta comunque di un personaggio storico di grande rilievo per il paese del Sol Levante.
Il gioco ci mette davanti a dei capitoli che vanno a intersecarsi tra loro, creando un buon contrasto narrativo. La storia prosegue sempre in linea retta, ma con qualche piccolo inciampo qui e lì. Parliamo di alcuni dialoghi eccessivamente lunghi e poco piacevoli da leggere. Questo crea una sensazione di incompletezza durante il gioco stesso in quanto stride con il gameplay frenetico che ci si ritrova a vivere.
Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, ci troviamo davanti allo stesso titolo che abbiamo visto per tanti anni. L’action puro ci obbliga a uccidere tutti i nemici in un’area piuttosto grande, ma per fortuna che gli sviluppatori hanno deciso di togliere quel pessimo open world che non piaceva praticamente a nessuno. Si tratta quindi dello stesso identico titolo che avete già visto parecchie volte. Eppure, nonostante tutto, il divertimento è sempre tanto.
Ci troviamo a seguire il nostro protagonista contro orde di nemici. Non aspettatevi delle grandi mosse da parte di questi, in quanto cercheranno semplicemente di morire velocemente, falciati dai nostri colpi. Questo però non è un vero problema in quanto accade sempre così e tutti ci siamo abituati. Si potranno comunque modificare le armi grazie al nostro crafting e migliorare il piccolo albero delle abilità che avremo a disposizione.
Niente di eclatante, sia chiaro, ma tutto funzionale per un videogioco che sembra non patire il tempo. Altra novità sono le mosse speciali che andranno a scontrarsi con quelle già conosciute nel corso delle due decadi. In questo modo si amplia un po’ quello che è il divertimento del gioco e non si rischia di annoiarsi velocemente.
Graficamente Samurai Warriors 5 è un bel vedere, questo gli va detto. Grazie al cel shading i personaggi sono più accattivanti e risulta piacevole seguirne le gesta. Ottimi i colori e le ambientazioni, che rendono giustizia al periodo Sengoku senza annoiarci con dei dettagli troppo opprimenti per questo genere.
Anche durante i combattimenti è un piacere guardare lo schermo e i mille nemici che ci combattono contro. Ovviamente quest’ultimi sono tutti uguali uni agli altri.