Serious Sam Collection – Recensione

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Anni fa esistevano alcuni generi videoludici e cinematografici che oggi sembrano mancare, l’action duro e ignorante. Un genere che oggi si mantiene vivo grazie ai titoli sporadici, ma non in grado di creare lo stesso pathos purtroppo. Ovviamente anche i tempi sono cambiati e forse va bene cosi. Intanto Devolver ha pensato bene di mettere sul mercato una piccola bombetta capace di far sussultare il mio amico da vecchio (non tanto) giocatore desideroso di vedere il puro trash videoludico. Questo corrisponde al nome di Serious Sam Collection, che si presenta sul mercato sia in forma casalinga che quella ibrida su Nintendo Switch.

Chi non ha mai giocato a questa serie e vuole affacciarsi in questo mondo spietato e cruento deve capire alcune basi essenziali. Un titolo come Serious Sam ha ovviamente una narrazione e una trama, ma questa non è solo risibile, ma anche piuttosto inutile a dirla tutta. Questa è ovviamente presente, come ho detto, e migliora di capitolo in capitolo. Vede un’entità di nome Mental tentare di distruggere il nostro amatissimo pianeta utilizzando un suo esercito di creature maligne e orripilanti, il cui unico scopo è quello di creare terrore.

L’unico a poter salvare la situazione è un uomo pompatissimo che indossando una magliettina e un paio di occhiali neri si farà strada tra le orde dei nemici. Sangue, budella, cervelli spappolati e morte, sono gli ingredienti di questa storia cosi particolarmente semplice ed efficace. Va detto che il primo capitolo è forse quello meno argomentato e più noioso rispetto ad altri due.

Tralasciata la storia, Serious Sam si presenta con il suo animo veramente caciarone, ma con un gameplay votato alla precisione e tempismo maniacale. Si tratta di un FPS frenetico in cui andremo a combattere orde di nemici senza fine. Pian piano si trovano le armi sempre più potenti, capaci di fare un danno incredibilmente elevato. La difficoltà va subito detto non è bassa e anzi, aumenta in modo costante costringendoci a cambiare sempre la strategia d’azione.

Là dove il gameplay riesce a elevarsi ancor oggi sul mondo videoludico, ci pensa il level design a mostrare tutti i segni della vecchiaia. I livelli sono infatti molto poveri, anche considerando i primi anni del 2000.

Al livello grafico c’è una cosa molto importante da dire. Ci sono due modalità che potremo usare. La parte grafica migliora la qualità dei poligoni a discapito del framerate. La modalità prestazioni fa il contrario. Essendo questa la versione HD di un gioco di 20 anni fa, era sicuramente possibile darci sia la grafica sia i 60 frame per secondo. Questa scelta è parecchio discutibile e non l’ho apprezzata minimamente.

Per il resto si tratta di un comparto grafico semplice, ma funzionale. Diventa diffcile annoarsi con cosi tanti nemici ben fatti e il sangue che schizzerà un po’ ovunque mentre noi rideremo di sano gusto sadistico gustandoci una birra del discount (questo dettaglio è importante).

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".