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Da piccolo adoravo leggere le storie fantasy. Certo, le leggo anche alla mia attuale età e lo farò sempre, ma c’è qualcosa di diverso nell’attuale modo di leggere di queste storie. Da bambino finivo per sognare di essere il personaggio di un romanzo e avere le stesse e identiche avventure. Riuscivo a vedere in modo chiaro e nitido ogni dettaglio di quei mondi, delle creature e della magia. Le creature magiche hanno poi giocato un ruolo importante per me e quando da ragazzino scrivevo le storie, finivo per dare più spazio a quelle che ad altro. Leggere Sorceline per me è stato quindi come un bellissimo tuffo nel passato, in un mondo in cui le creature fantastiche vengono studiate come in una vera scuola.
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Sorceline 1 è edito da Star Comics edizioni e ha già visto luce in Francia. Scritta da Sylvia Douyé, la storia vanta le matite di Paola Antista ed è una storia in cui la magia impregna non solo le pagine, ma anche la copertina. Posso dire da subito che un suo grande difetto è quello di essere quasi un prologo ai prossimi capitoli. Mi sarebbe piaciuto un albo più grande e soprattutto con delle pagine finali leggermente diverse, ma su quest’ultimo punto ci arriverò.
La protagonista della è la giovanissima Sorceline, iscritta a una scuola molto particolare dove può studiare la criptozoologia. Si tratta di studio delle creature magiche e leggendarie. Le stesse che credete solamente frutto di fantasia e di storie antiche. Nulla di più falso. Esistono tutte quelle creature e per capirle esiste la criptozoologia.
Sorceline ha la fortuna di seguire delle lezioni che adora e di avere un certo dono per le materie che studia. Come spesso accade, però, qualcosa finirà per ostacolare il suo percorso, mettendo a rischio l’intera scuola. Alcuni strani avvenimenti mettono a repentaglio gli alunni, che iniziano a svanire senza lasciare alcuna traccia. Allo stesso tempo Sorceline scopre che qualcosa sta danneggiando le fate, rendendole simili a degli zombie (non nel verso senso della parola ovviamente, ma semplicemente dormienti e pigre).
La sceneggiatura di Sylvia strizza l’occhio al fantasy moderno e cattura grazie alla protagonista, ma soprattutto alla materia trattata. La criptozoologia è fantastica e personalmente avrei voluto studiarla io. Il problema principale di questo volume è che la sua lunghezza di una quarantina di pagine è davvero breve e dura troppo poco. Questo fa sembrare il primo volume una sorta di prologo alla storia, che però finisce troppo in fretta. Una piccola mancanza per me è l’assenza alla fine di alcune pagine dedicate alla creazione del mondo, delle creature stesse e qualche artwork. Sarà però una mancanza mia personale.
La storia cattura comunque dalle primissime pagine e attira fino alla fine come un kraken che ti tira giù negli abissi. I personaggi sono un po’ abbozzati per la grandezza dell’albo, ma è chiaro che ognuno ha una propria personalità.
Le matite di Paola Antista risultano essere perfette per questa storia. Il tratto chiaro, delicato e morbido va a dipingere una situazione molto particolare e magica. Quest’ultimo elemento lo si percepisce anche nell’uso dei colori e i personaggi sono tutti diversificati, e facilmente distinguibili uno dall’altro. Paola colpisce con la forza di un drago, ma allo stesso tempo con la delicatezza di una farfalla.