Tex: Cinnamon Wells – Recensione

Con l’arrivo dell’estate dobbiamo come sempre aspettarci un nuovo spettacolare Texone, ma anche l’autunno ha da dire parecchio. Da poco è infatti uscito il nuovo romanzo a fumetti (o graphic novel), che come ogni anno fa la sua comparsa in autunno e che quest’anno porta una storia di sangue, perdita e pallottole con Cinnamon Wells. Per l’occasione abbiamo un agguerrito Chuck Dixon alla sceneggiatura e Mario Alberti alle matite, mentre i colori sono a firma di Matteo Vattani.

Morire giovani

In un luogo sperduto dell’Arizona chiamato Cinnamon Wells alcuni criminali uccidono lo sceriffo dopo aver preso il loro bottino. Il giovane e poco autoritario vicesceriffo cerca di persuadere il proprio popolo per partire all’inseguimento ed è qui che arriverà il nostro pistolero, Tex. Inizialmente in tanto e poi in due, i protagonisti seguiranno i banditi, cadendo in una storia più grande di quel che sembrava inizialmente.
La storia è ovviamente un classico western con un grande inseguimento, ma stavolta abbiamo la modernità che non litiga con il passato. Lo stile narrativo moderno con alcune sequenze odierne fa da cornice a una storia che potrebbe essere trasposta in forma cinematografica senza alcun problema.

Morire con orgoglio

La sceneggiatura di questo romanzo a fumetti è toccata a un nome leggendario come quello di Chuck Dixon. Un uomo che qualcuno ricorda per le sue storie su Batman, ma che in realtà ha contribuito a ogni casa editrice praticamente. Ha scritto anche delle storie cosi famose come i Marvel Knights, di cui è stato annunciato un rilancio a fine luglio, alcuni albi di J.I. Joe e anche un crossover tra DC e Marvel. La sua scrittura è fluida e senza intoppi prosegue verso la conclusione. Nonostante le poche pagine presenti nell’albo (poco più di 40), i personaggi sono caratterizzati a dovere e sono presenti più storie in una sola. La bravura si convogliare in poche pagine delle grandi avventure continua anche in questo Cinnamon Wells.
Alle matite invece Mario Alberti conduce dei giochi da vero film d’azione con un classico abbandonando la composizione dei fumetti bonelliani e avvicinandosi nuovamente allo stile francese (che Alberti conosce bene grazie al lavoro sulla serie Morgana). In certi punti si nota anche un’ispirazione statunitense. A sorprendere, oltre alle scene d’azione, è la composizione strutturale delle inquadrature sul deserto e degli umani che ci abitano. Ultimo, ma non per importanza è il lavoro di Matteo Vattani, che ha colorato ogni vignetta. La tavolozza usata comprende i colori caldi per il giorno e quelli più spenti e freddi per la notte. I tre fanno un lavoro che regala questo albo cosi prezioso e particolare.

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.