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La moda dei puzzle game Indie sta ormai travolgendo il mercato dei videogiochi, la maggior parte sono in 2D e sembra proprio che questa scelta, da parte degli sviluppatori, sia particolarmente azzeccata visto che molte persone, colte dalla nostalgia, preferiscono giocare a titoli “vecchio stampo” ed è proprio così che è il titolo di cui andremo a parlare oggi, ovvero Unmechanical: Extended.
Vola robottino, vola!
Il gioco non ha una vera e propria trama, o meglio, non ne ha una particolarmente complessa.
In pratica il protagonista, un robottino con un’elica sulla testa e quattro zampe, durante una “passeggiata” con i suoi amici viene rapito da un congegno che lo porta sotto terra in una serie di cunicoli colmi di puzzle e dovrete trovare il modo di scappare.
Nel titolo è presente anche un episodio extra, chiamato appunto Extended, che potete iniziare fin da subito.
La trama di questo episodio extra è un po’ diversa ma più o meno è sempre la stessa, verremo rapiti dopo una passeggiata a finiremo sotto terra da dove dovremo cercare di scappare.
Insomma la trama non è certamente il punto forte di questo titolo ma, essendo un puzzle game, la cosa può essere facilmente sorpassata visto che non è il punto di forte quasi di nessun titolo di questo genere.
Un robottino magnetico
Il gameplay di Unmechanical: Extended è dei più semplici ed intuitivi.
Prima di tutto potremo far volare il nostro robottino in giro per la mappa grazie ai tasti direzionali, mentre tutti gli altri tasti serviranno a un’unico scopo: Attivare il magnete sotto di noi che ci permetterà di sollevare e trasportare oggetti di piccola media dimensione e tirare leve.
Grazie a questo metodo riusciremo a risolvere gli svariati enigmi che ci si pareranno davanti.
Questi ultimi sono davvero vari, dovremo infatti attivare leve, spostare oggetti per passare, attivare macchinari che rilasceranno oggetti da utilizzare per andare avanti nel gioco, dovremo ricordarci la seguenza in cui si accendono le lampadine per poi riaccenderle noi nello stesso ordine e molto altro ancora, insomma, per quanto riguarda la varietà degli enigmi Unmechanical: Extended ha più di un punto a suo favore.
Inoltre questi enigmi si susseguiranno uno dopo l’altro, finito una stanza dovremo percorrere un corridoio per poi arrivare al puzzle seguente, perciò non ci saranno molti punti morti.
Grande problema è la longevità del titolo però che però, grazie all’episodio Extended, aumenta di poco, ma nulla di che.
Il titolo però è alla portata di tutti, non ha enigmi troppo difficili e questo può essere sia un pregio che un difetto. A differenza di titoli già trattati da noi come Nihilumbra, questo titolo non ha una modalità più difficile che si sblocca una volta finito il gioco ma rimane così com’è.
Giù per il tubo!
Le ambientazioni di questo titolo sono carine, non sono chissà cosa ma esteticamente sono belle da vedere, ma la cosa che spicca è la colonna sonora che ci mette su una sensazione di ansia e di tristezza, quasi come se quel mondo fosse tutto morto e noi fossimo gli unici “esseri viventi” su di esso.
Il gioco non è proprio di un 2D puro, ma del cosiddetto 2.5D, ovvero una via di mezzo tra 2D e 3D, e l’effetto è davvero buono, senza contare che in tutta la partita non abbiamo visto nessun tipo di bug o calo di frame.
Insomma, Unmechanical: Extended è un titolo che potrebbe piacere come potrebbe non piacere.
Ha un livello di sfida e una longevità davvero ridotta però la varietà di enigmi colma, in parte, questa lacuna.
L’atmosfera però è azzeccata, quindi noi lo consigliamo, ma a patto che accettiate tutti i suoi difetti e che lo giochiate più che altro per passare il tempo.