Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
Succede in tutti i tipi di opera d’arte, a volte l’artista da luce ad un capolavoro a cui però da poco peso, o peggio, a volte si sostiene il valore del proprio lavoro per tutta la vita, salvo essere apprezzati solo dopo la morte. Ecco, l’equivalente nel mondo videoludico accede quando un gioco seppur valido viene snobbato dal pubblico, e se tutto va nel verso giusto, la cerchia di ammiratori del titolo si espande, elevando il gioco al rango di “Cult”, come accadde ad esempio con Psychonauts. Warhammer: The End Times – Vermintide, rischia di subire lo stesso destino, con però un’importante differenza…
Un’eredità rubata

Eroi di professione
Warhammer: The End Times – Vermintide è un gioco con un particolare sistema di classi e bottino, in cui ogni personaggio può portare due armi, una da mischia ed una a distanza, ma a seconda del tipo di arma scelto, due versioni di due giocatori diversi dello stesso personaggio possono avere differenze radicali tra loro. Prendiamo Markus Kruber, il Soldato dell’Impero, che tra le armi bianche a sua disposizione annovera un martello da guerra in grado di fargli giocare il ruolo di Guerriero, ma anche una combinazione spada e scudo in grado di trasformarlo in un Tank. Questa libertà di customizzazione, applicabile a tutti gli eroi, non lega gli stessi ad una determinata classe, ma il sistema di bottino e di “competenza” delle armi di ogni PG evita che tutti i giocatori in partita scendano in campo con lo stesso ruolo.
Come in L4D gli eroi hanno una loro personalità, si scambiano battute, addirittura rimproverando gli avatar di quei giocatori che hanno il vizio di saltare troppo spesso, che si sentiranno chiamare stupidi e ridicoli. Particolarmente spassose anche le frecciatine tra la maga e il cacciatore di streghe, nemici giurati costretti a collaborare, che proseguendo nella trama impareranno a rispettarsi e fidarsi l’uno dell’altra pur non ammettendolo mai, provando continuamente a fingere di essere ancora nemici.

La marea di ratti
Con la serie zombi di Valve adagiata sugli allori, Warhammer: The End Times – Vermintide pesca a piene mani dalle sue meccaniche, “rubando” quelle di gestione degli oggetti curativi e delle bombe, bilanciando il funzionamento delle armi, rendendo le munizioni per quelle a distanza più rare bilanciando il tutto con una maggiore potenza di fuoco, e aggiungendo ai combattimenti in mischia meccaniche di blocco, schivata e colpi critici tipiche dei GDR. Anche i ratti speciali somigliano, anzi, in alcuni casi copiano in tutto e per tutto gli infetti di L4D2.
Il Rattogre è identico al Tank, i Globardieri sono Spitter, i Ratti dei Vicoli uguale agli Hunters, e i pericolosissimi Capibranchi molto simili ai Jockey. Altri due Skaven speciali, non hanno una controparte zombi: i comuni Ratti Neri, corazzati, cattivissimi e con la testa come unico punto debole, e i Ratling, che come suggerisce il nome sono ratti con una Gatling gun, che faranno fuoco su un eroe alla volta, che dovrà essere svelto a ripararsi e sperare che qualcuno dei suoi compagni si preoccupi di tirarlo fuori dai guai. Purtroppo non ci è concesso controllare questi pericolosi roditori, visto che il gioco è sprovvisto della modalità versus in cui un gruppo di eroi cerca di completare il livello in competizione contro una squadra che controlla gli Skaven, un vero peccato. E visto che ci siamo arrivati, parliamo della community, soprattutto di quella su console. Chi troveremo sul server?
Brutta gente
Vermintide non è un gioco che si può affrontare da soli. Non che sia tecnicamente impossibile; se la lobby è vuota potremo sempre iniziare la partita con compagni bot nella speranza che vengano sostituiti di giocatori umani, ma scordatevi di fare affidamento sui vostri compagni artificiali: sono semplicemente “idioti”, non faranno altro che seguirvi e cercare di ammazzare (male) qualche ratto, non useranno oggetti, tranne quelli curativi e non vi aiuteranno con gli obiettivi speciali, in cui dovrete distruggere bersagli inanimati o trasportare oggetti. Ovviamente dovremo fare affidamento sui giocatori umani, ma anche in questo caso, la situazione non è tutta rose e fiori.
I giocatori non sono tantissimi, e molti di essi non hanno le minime nozioni su cosa sia la collaborazione in un gioco coop: scappano avanti da soli diventando facile bersaglio degli Skaven speciali e lasciando scoperti i compagni di squadra, arraffano le risorse, sprecandole su loro stessi anche se non necessario, non curano i compagni in difficoltà e chi più ne ha, più ne metta. Nonostante gli sporadici bug, il difetto principale di Vermintide sta nella community. Questo gioco ha bisogno di buoni giocatori attivi, magari veterani di L4D, e in relazione al numero di questi ultimi, il gioco potrà evolversi, oppure morire definitivamente.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Mappe varie ed interessanti, bei personaggi, un bilanciato sistema di loot e tanto tanto impegno. Sfido la Valve a far uscire un Left 4 Dead migliore di Warhammer: The End Times – Vermintide. Pur con i suoi difetti, questo gioco merita, e si merita una community migliore e più vasta.[/stextbox]