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Un’avventura che più On the Road non si può! Il team italiano Santa Ragione con Wheels of Aurelia cerca di farci immergere in uno dei periodi più bui della storia italiana: gli anni di piombo, e lo fa con un gioco che, almeno nelle intenzioni, fonde il genere automobilistico in visuale isometrica, e l’avventura testuale.
Strade di piombo
Dopo uno scarno tutorial, che servirà per farci prendere mano con i pochissimi comandi del gioco, inizierà la nostra avventura sulla Via Aurelia. La protagonista, Lella, è una ragazza ribelle e benestante, femminista perché secondo lei non è possibile essere altrimenti nel paese del Papa, e con tanta voglia di allontanarsi dallo squallore morale della Roma bene. La accompagna Olga, una ragazza da poco conosciuta, con un carattere completamente diverso da Lella. Olga è insopportabile: conformista, petulante e anche un po’ perbenista, tuttavia in grado di cambiare rapidamente bandiera ed ideali a seconda della convenienza del momento.
Durante il gioco incontreremo altri personaggi, da semplici autostoppisti a cui dare un passaggio, a personaggi che influenzeranno pesantemente storia, gameplay ed ovviamente il finale. Lo scopo di Wheels of Aurelia, se proprio vorremmo trovarcene uno, è proprio quello di sbloccare tutti i 16 finali disponibili, finali influenzati dai personaggi che sceglieremo di caricare, da minigiochi di corsa o inseguimenti, dai dialoghi e raramente anche dalla nostra condotta sulla strada.
Wheels of Aurelia ha due protagonisti: Lella e l’Italia del 1978. molti di noi non erano neanche nati all’epoca, ma i cosiddetti anni di piombo sono stati tra i periodi più neri della storia d’Italia, in cui “si verificò un’estremizzazione della dialettica politica che si tradusse in violenze di piazza, nell’attuazione della lotta armata e di atti di terrorismo”. Anni in cui stragi e sequestri erano quasi all’ordine del giorno, la mafia stringeva ancora di più i tentacoli attorno allo stivale con l’aiuto dei partiti, e comuni cittadini, per un’ideale imbracciavano le armi diventando terroristi.
Quasi tutte le conversazioni del gioco vertono su argomenti di attualità nel ’78, come l’escalation di violenza tra gruppi armati di destra e di sinistra, le posizioni di Papa Paolo VI, che di li a poco avrebbe ceduto il posto a Giovanni Paolo I, e al suo brevissimo e oscuro pontificato, ma soprattutto del sequestro di Aldo Moro, e degli impatti che questo episodi ebbe sulla politica e nella cultura italiana.
L’opinione di un uomo
Ogni partita a Wheels of Aurelia dura 20 minuti scarsi, un tempo brevissimo per qualsivoglia approfondimento, ed infatti il gioco non tenta mai di scendere nel dettaglio con i suoi dialoghi. Le conversazioni sono fatte di rimandi, starà poi alla curiosità del giocatore approfondire gli argomenti che ritiene più interessanti. Si può dire che il maggior merito del gioco è quello di suscitare curiosità ed interesse per un periodo tumultuoso e troppo spesso strumentalizzato e travisato. Già ci sembra di sentire le voci di chi si lamenta dell’approccio troppo “sinistroide” che i personaggi dell’Aurelia hanno nei confronti di questi episodi, eppure il gioco mette da subito in chiaro le posizioni politiche dei suoi protagonisti, del resto, un personaggio piatto e neutrale sarebbe stato decisamente implausibile; all’epoca, e forse anche oggi, solo agli idioti era perdonato il non avere un’opinione ed un’identità politica.
Il gameplay di Wheels of Aurelia è, in una parola, trascurabile. Tre testi per guidare: acceleratore, destra e sinistra, nemmeno il freno ci hanno messo, ne tantomeno un sistema di collisioni decente se è per questo. La grafica è da anni ’90, anche se va fatto un plauso al design da fumetto dei ritratti dei personaggi, con un tratto che ricorda i fumetti “pulp” degli anni ’70. Anche la musica vi immergerà nelle atmosfere delle sottoculture musicali di quegli anni, e sarà un piacere ascoltarla nonostante le continue lamentele dei nostri tediosi passeggeri. Al di là delle poche sezioni in cui ci verrà richiesta un minimo di abilità alla guida, come durante un inseguimento, una gara, o un trasporto all’ospedale potremo completamente tralasciare i comandi di guida per dedicarci solo ai dialoghi, ma anche qui, un’incidente di percorso rischierà di rovinare tutto.
Spesso le domande poste dai PNG non corrispondono alle scelte di dialogo possibili, come se il gioco si confondesse sulle battute, come in una recita con gli attori ubriachi. Questa “desincronizzazione” colpisce anche gli eventi a tempo, ci è capitato di sentirci dire che a sinistra la strada prosegue per Piombino, mentre a sinistra si svoltava per Siena almeno 5 minuti dopo aver effettivamente svoltato per Siena. Un paio di volte i personaggi parlavano amabilmente di argomenti di cui eravamo completamente all’oscuro, che avrebbero dovuto essere rivelati solo più avanti.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Un prodotto con personaggi interessanti e credibili, collocato in un periodo storico avvincente, con uno stile grafico e musicale davvero impressionante, del quale nessun fattore del gameplay salviamo nulla. Come un castello di pietra che si regge su una palafitta, Wheels of Aurelia sembra carino finché non ci si addentra, ed il pavimento comincia a lentamente a scricchiolare.[/stextbox]