Wonderland Nights: White Rabbit’s Diary – Recensione

Wonderland Nights: White Rabbit's Diary
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Uno dei capolavori indissolubili del Portal Fantasy è sanza alcun’ombra di dubbio Alice nel Paese delle Meraviglie. Un’opera che nel corso di tutti gli anni ha avuto tantissime trasposizioni, catturando milioni di appassionati e creando un vero e proprio sottogenere del Fantasy. Aspettarsi un seguito era ovviamente impossibile a forse anche inutile, perché la storia funzionava perfettamente come un cerchio. Eppure eccomi a scrivere proprio di un ipotetico seguito di quella stessa storia, Wonderland Nights: White Rabbit’s Diary. Se mi è piaciuto? Abbastanza, ma con qualche riserva.

La storia del gioco è ambientata dopo gli eventi della storia originale (e quindi non centra niente con Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, che in effetti è il sequel vero dell’opera) e ci troviamo di nuovo oltre lo specchio. Stavolta il protagonista sarà il caro vecchio coniglio, che dovrà badare alla nuova Regina di Cuori, tanto pazza quanto lo era la madre. Il suo compito consisterà nel creare un grande ricevimento per gli altri regnanti dei quattro regni. Un compito arduo i cui compiti ricadranno sul povero coniglio.

recensione di Wonderland Nights: White Rabbit's Diary

La narrazione bisogna dire che è sì carina, ma risulta chiaro che come sequel non ha molto senso. La storia era conclusa e questa sembra un po’ una forzatura, ma nel complesso bisogna dire che intrattiene per un po’ di tempo.

Il doppiaggio purtroppo è la parte peggiore del gioco e sentire il coniglio parlare fa venire quasi il nervoso. Si tratta sì di una bella voce, ma totalmente inadatta al suolo del coniglio della serie. Anche altre voce sembra un po’ fuori posto, come se fossero stati doppiati senza alcun criterio di personalità o aspetto fisico.

Il gameplay ovviamente è quello tipico delle visual novel, con tantissimo testo da leggere e poco da premere. Il succo di questo gioco consiste però nell’accoppiare gli incontri tra i regnanti (e non) in modo da arrivare a un determinato finale della storia. Questo ovviamente implica il completamento di più e più run per poter vedere tutti i finali e di prendere l’agognato platino.

Wonderland Nights: White Rabbit's Diary recensione havocpoint

La parte più affascinante dell’intera opera è sicuramente lo stile grafico. I personaggi sono tutti disegnati in modo quasi caricaturale e riescono a trasmettere con il loro aspetto anche il carattere. A prima vista sarà facile avere delle simpatie solamente in base all’aspetto, ma queste poi cambieranno sicuramente durante la partita. Molto interessanti sono anche i colori adoperati, caldi e avvolgenti.

Forse le scelte andavano ampliate e soprattutto durante i dialoghi non avrebbe guastato vedere un po’ di scelta per poter raggiungere altre linee di dialogo alternative.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".