4Hoods #1 – Il Castello di Ghiaccio – Recensione

4 Hoods

Un po’ di anni fa il buon Roberto Recchioni mostrava al mondo i primi dettagli di un progetto interessante, ma che si è arenato subito dopo, 4Hoods. Dopo una piccola prima presentazione le notizie riguardo al fumetto sono svanite e non ne abbiamo sentito parlare fino a un annetto fa. Con un team formato e una filosofia precisa, questo particolare fumetto sarebbe stato pubblicato a breve, ossia nel mese di marzo 2018. Si tratta di un volume che ci apre le porte all’avventura vera e propria, anche se un assaggio lo abbiamo già avuto a ottobre con il volume 0 Tunnel & Troll, contenuto anche in questo primo numero, Il Castello di Ghiaccio.

L’avventura chiama

Il grande Club dell’Avventura accoglie gli eroi impavidi desiderosi di avventure, combattimenti e ricchezze. Un po’ come quei nani che un giorno bussarono alla porta di Bilbo Baggins, anche se in quel caso si trattava altresì di riappropriazione della propria montagna e dei suoi tesori. Fatto sta che nel club ci sono anche quattro impavidi avventurieri che formano il gruppo dei 4Hoods, e si chiamano Verde, Rosso, Viola e Barba (il mio preferito tra l’altro). La loro missione sarà semplice, più o meno, recuperare la Principessa Coraggio della casata Coraggio dal Castello di Ghiaccio dove è stata rinchiusa dal gigante di Ghiaccio. C’è anche un secondo fine in questa missione di soccorso ovviamente, restituire l’anello e il distintivo dell’Avventuriero, mai arrivato alla giovane fanciulla. Il tutto ovviamente condito con lotte, magie e piccoli litigi tra i membri del team e tanta comicità.

La semplicità apparente

Ricordare di essere stati bambini è molto importante talvolta e qualcuno ricorderà le serate passate sui libri di Tolkien, le Cronache di Dragonlance, la serie di Forgotten Realms e cosi via. Serate in cui la magia prendeva il posto della realtà e ci immergeva in un mondo fatto di avventure al limite dell’incredibile. 4Hoods è un po’ cosi, una parodia fantasy che getta il lettore nel mondo fatto di troll, orchi, elementali e protagonisti tipici di un’opera fantasy. La sceneggiatura è stata scritta da Federico Rossi Edrighi (La Principessa Spaventapaseri), che se la cava magistralmente col dare un’anima ai vari personaggi e a creare la strada per una trama che probabilmente diventerà sempre più avvincente e con qualche villain importante.

La parte grafica invece è stata divisa tra Federico Rossi Edrighi e Riccardo Torti (Torti Marci) ed è forse la parte che colpisce fin dal primissimo approccio con il fumetto. I protagonisti sono realizzati in modo minimale e infatti nessun personaggio possiede delle mani o della gambe, ma non importa. La caratterizzazione cartoon permette un approccio diverso con i personaggi, ponendo più attenzione verso gli occhi. Questi riescono infatti a trasmettere tutte le emozioni (come accade per molte opere similari), tranne che per Barba. Barba è il Brock di questa nuova avventura. A stupire però sono i paesaggi, ricreati magistralmente con una tecnica più realistica e complessa rispetto ai personaggi. Le due realtà non stridono tra loro però, ma al contrario, cooperano in modo naturale facendoci sorridere più volte.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.