4001 A.D. Oltre il nuovo Giappone – Recensione

4001 A.D. Oltre il nuovo Giappone

L’universo editoriale Valiant è molto variegato, questo bisogna dire, ma una cosa in particolare ha sempre attirato la mia attenzione: la continuity. Pensiamo infatti a un eroe come RAI, che lotta con dei nuovi compagni contro il Padre nel lontano futuro, quando tutti gli eroi sono già morti (o quasi). Anche in quel caso ci sono dei rimandi a tutte le altre serie, ma ovviamente qualcuno non può morire e quindi si ritrova vivo anche in quell’epoca. 4001 A.D. Oltre il nuovo Giappone è proprio una storia che ci dipinge 4 eroi nel futuro.

I 4 eroi

L’albo in questione è composto da quattro ministorie diverse che mettono in evidenza altrettanti eroi. In primis ci troviamo a vedere uno scorcio del passato grazie a X-O Manowar e alla battaglia tra i mecha e il padre. Una battaglia di breve durata con dei robottoni che somigliano parecchio a quelli visti in Pacific Rim. Alcuni scienziati riescono a ideare dei mecha composti dallo stesso metallo dell’armatura dell’antico eroe e ogni paese con grandi fondi economici ne costruisce una propria versione per combattere contro il Nuovo Giappone e il suo governatore, il Padre. Vi lascio immaginare il finale.

Nel secondo racconto ci ritroveremo a seguire le vicende di un Bloodshot ormai molto cambiato. Ricostruito geneticamente, Bloodshot conserva tutti i ricordi dell’essere umano che era e sente la necessità di riportare all’unica terra in cui era ben accetto il corpo originale.

La terza storia invece narra le vicende di un eroe che ha leggermente cambiato aspetto e non ha avuto molta fortuna con le nuove run, Shadowman. Stavolta il tema principale è il sacrificio umano che serve per tenere in vita più dimensioni, ma gli umani non ci stanno. Sacrificare qualcuno per la pace di tutti è una cosa che non va a genio a nessuno e con un piano militare intendono conquistare anche la dimensione opposta, decimando le famiglie senza alcuna pietà.

La quarta run invece ci mostra un’eroina nuova, War Mother. Come sempre, ci troviamo nel 4001 A.D. e una delle popolazioni è governata da delle creature simili agli umani. Tra tutti i popolani ci sono alcuni il cui scopo è quello di uscire oltre le mure per cercare gli oggetti antichi da utilizzare nella propria terra per far funzionare alcune macchine. War Mother è giovane e bella, ma sopratutto ha un codice morale più sviluppato rispetto ai suoi simili. L’unico alleato che ha è un IA dall’aspetto maschile, ma sarà proprio questa IA ad aiutarla in modo concreto. In questa storia scopriremo anche un piccolo dettaglio del tutto nuovo riguardo al Nuovo Giappone.

Le 4 storie

La sceneggiatura di quest’albo non è scritta da un solo scrittore, ma da un equipe di curatori delle varie testate. Troviamo infatti nomi come quelli di Robert Venditti, Jeff Lemire, Jody Houser, Rafer Roberts e Fred Van Lente. Tutte persone che vi ho già mostrato all’interno delle singole run sui propri eroi. Ogni storia ha i suoi alti e bassi ovviamente, ma l’aggiunta del nuovo personaggio, War Mother, aggiunge un po’ di emozioni all’interno assetto delle vicende. Lo sviluppo parallelo delle storie ci vorrà dipingere chiaramente una futura guerra contro il Padre, che potrebbe iniziare a patire da RAI 4.

I disegni invece sono firmati da un altro gruppo di autori Clayton Henry, Doug Braithwaite, Robert Gill e Tomas Giorello. A caratterizzare tutte le storie è la precisione della matita, che mette sempre a nudo ogni minimo dettaglio di quel mondo futuristico e distopico. Nonostante questo, c’è anche spazio per un po’ di sperimentazione, sia per quanto riguarda i volti e le inquadrature, sia per il lato delle tecniche utilizzate.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.