Capcom Fighting Collection 2 – Recensione di una collezione da non perdere

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Un nuovo trasloco, una nuova casa e perché no un nuovo approfondimento ad una collezzione che ho avuto modo di provare, perché per me le cosidette “recensioni” sono poco più che opinioni delle persone che vanno a parlare di un determinato argomento, me incluso. Eppure Capcom è una delle mie case di sviluppo preferite, riuscendo a realizzare serie importanti come Resident Evil ( facendo riscuotere un grande successo con i vari Remake e non solo), i tanti Monster Hunter come per l’ultimo uscito poco tempo fa con il Wild e i vari Street Fighter che mi hanno intrattenuto come pochi altri, come il sesto episodio.v

L’episodio qui presente, Capcom Fighting Collection 2, è una raccolta di alcuni titoli usciti a cavallo tra il vecchio e il nuovo secolo, e più precisamente fra il 1998 e il 2004, che permette ai giocatori di avvicinarsi a progetti che sono riusciti a divertire il pubblico di quel tempo. Qui pongo una domanda che verrà risposta durante l’articolo, a chi è rivolta questa raccolta? Ai fan di lunga data oppure a chiunque?

Vedremmo in seguito.

Lottare per una causa

La caratteristica che maggiormente mi preoccupava prima della prova, era quella di poter vedre a schermo – e pad alla mano – dei titoli che in alcuni frangenti molti ragazzi di oggi non erano neppure nati. Il titolo più anziano della raccolta come Plasma Sword Nightmare of Bilstein è uscito nel 1998, che fungerà come primo argomento da trattare dell’articolo.

La funzione che mi spaventava era quella di mantenere l’esperienza nel modo più originale, in modo tale che durante le lotte selezionando un personaggio da Byakko fino a Gantetsu passando da Eagle, non ci si divertisse. Eppure a distanza di 27 anni dalla sua uscita, i combattimenti sono decisamente divertenti con un livello di difficoltà non da sottovalutare, facendo leva non solo sull’effetto nostalgia ma anche sull’effetto wow.

Le combo in Capcom Fighting Collection 2 sono all’ordine del giorno con i vari combattenti che, se si commette un errore durante l’esecuzione della mossa verremmo buttati a terra, per poi essere utilizzati come manichini da crash test. Le combo avvengono con una sequenza di tasti, permettendo di sbloccare mosse che fino a poco tempo prima le si vedeva durante la fase degli allenamenti, quest’ultimo ogni presente dei vari capitoli in modo da conoscere almeno con una farinatura, le varie mosse di ogni personaggio selezionato.

Non ci si scorda dei Plasma Sword

I due Plasma Sword sono degli ottimi alternativi di picchiaduro, i quali non ci si scontra su uno sfondo in un formato da 2D ma con un area, la quale non solo darà un ambientazione alla lotta ma sarà anche parzialmente distruttibile. Infatti diversi oggetti saranno utili alle lotte, come prendere delle casse e lanciarle contro il nemico di turno, oppure prenderlo a sberle che neppure Rufy di One Piece riuscirebbe a immaginare.

Con una visuale isometrica potremmo lottare su due dimensioni, in alto su una struttura elevata oppure più in basso a livello della strada, garantendo un ritmo piuttosto alto. Il tutto basato sulla ricerca delle gemme, come denota il nome del titolo, e chi riesce banalmente a ottenere il maggior numero di pietre vince, oltre a sconfiggere l’avversario di turno.

Il secondo episodio è pressapoco simile al primo come concept, però ne migliora ogni aspetto garantendo più mappe da esplorare, nuove aree all’interno della stessa zona di lotta e l’utilizzo di diversi mezzi per la lotta che, avranno come deficit un limite di tempo. I movimenti sono molto fluidi e i colpi rimangono a distanza di 25 anni effettivamente molto precisi, garantendo un caos generale elevato facendo fatica di capire se i nostri 4 avversari siano effettivamente dei nemici, oppure degli alleati da aiutare in caso di bisogno.

I Versus divertono sempre

Diciamolo i picchiaduro con i personaggi di due mondi, i quali possono utilizzare non solo le loro mosse preferite ma anche le abilità peculiari, sono tra le più amate del genere. Da Marvel Vs Capcom fino a Marvel contro DC sono solo due esponenti del genere, che derivano proprio da quei due Capcom vs SNK che hanno fatto faville nel 2000 e nel 2001.

Il primo Capcom vs SNK sono presenti i personaggi più carismatici e celebri dei due mondi, con le rispettive controparti grafiche potendo scegliere la versione Capcom oppure quella SNK. I movimenti sono a dir poco fantastici anche a distanza di 25 e 24 anni dalle uscite originali, rendendo appaganti le lotte fornendo al giocatore un occhiata del medium dell’epoca.

Ogni movimento dev’essere pensato, analizzato e fruito in anticipo per evitare di essere eliminati in quanto asseconda della lotta diventano sempre più ardue. Il seguito ossia SNK Vs Capcom 2 Mark of the Millenium va a migliorare la formula, garantendo non solo un miglioramento grafico e una interfaccia più frizzante, ma anche migliorare un sistema di lotta ancora più specifico rispetto al Capcom Vs Snk: Millenium Fight 2000 dell’anno precedente, riuscendo durante gli scontri scegliere non solo un personaggio da utilizzare nelle lotte, ma asseconda del contesto da un minimo di 2 fino ad un massimo 4.

Non ci dimentichiamo del passato

Un episodio in Capcom Fighting Collection 2 che non conoscevo era proprio Project Justice, ce da dire che Capcom è sempre stata molto attiva nel seguire le volontà dei giocatori nel corso di un determinato periodo storico, oltre a questo in Giappone il titolo appena citato viene chiamato Moero! Justice Gakuen. L’ambientazione è fantastica ossia è quella dedicata ad un’accademia liceale di combattenti, che si scontrano da una volta all’altra in emozionanti lotte.

Tutto condito con una struttura di lotta estremamente convincente, garantendo un livello di difficoltà alto anche impostando il parametro della difficoltà del gioco al minimo. Questo garantisce ai giocatori di poter fronteggiare i vari NPC in modo più tranquillo, da un minimo di 1 fino ad un massimo di 10 in modo tale da rendere l’opera sempre più appagante.

Uno degli ultimi che citeremo è quel Street Fighter Alpha 3 che è arrivato in Europa nel 1998, eppure in Giappone – si lo so faccio parecchie similitudini dal nostro mercato a quello originale, ma non ho mai capito perché devono sempre cambiare nominazioni – si chiama Street Fighter Zero 3. La formula è quella consolidata e migliorata dai capitoli che abbiamo già avuto modo di parlare, con nuove mosse e un feeling con i personaggi forse più marcato al passato.

Gli ultimi saranno i primi

Capcom Fighting Evolution è l’ultimo episodio della raccolta, un classico dei picchiaduro con un livello di difficoltà estremamente alto. Sarò sincero ho trovato parecchia difficoltà nell’approcciarmi con questo episodio in quanto, la struttura della lotta è pressoché perfetta e il gameplay è ottimizzato per chi ama la sfida.

Non solo scegliendo un personaggio da un roaster fantastico, in termini di scelta dell’atleta di turno con uno stile di lotta che li rendono appaganti, ma ti farà dannare il giocatore se si commette un errore banale facendoti capire di allenarti nel corso del tempo. Questo mi ha fatto capire una cosa che nel corso degli anni, in certi contesti diversi giochi e serie sono state semplificate per avvicinarsi alla maggior parte dei giocatori, più casuali in quanto preferiscono cambiare spesso e comunque.

Questo ha permesso che il medium del videogiocare sia stato parzialmente, e non totalmente sdoganato perché ormai chiunque può avvicinarsi a questo mondo da una console, a un pc fino ai vari device. Per rispondere al mio quesito iniziale “a chi è rivolto questa raccolta?” rispondo “a tutti“, il motivo è molto semplice ossia nel scoprire titoli e serie che per motivi generazionali sono bloccati in certe console, mentre altri giocatori come il sottoscritto di riavvicinarsi dopo tanti anni, perché magari in quel periodo hanno ricevuto il gioco e si sono divertiti tantissimo.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.