Animali Fantastici: I crimini di J.K Rowling

Qualche settimana fa, vedendo Venom ho pensato “ci siamo, questo sarà sicuramente il peggior film visto nel 2018“. Purtroppo mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso perchè in questi giorni, ho avuto la brillante idea di andare a vedere Animali fantastici: I Crimini di Grindelwald. Pur non essendomi piaciuto il primo film e pur avendo le aspettative sotto lo zero riguardo a questo sequel, che magicamente oserei dire, è riuscito a deludere le mie già quasi inesistenti aspettative.

Vi avviso che l’articolo sarà zeppo di spoiler, quindi se volete farvi del male andando a vedere il film non vi conviene continuare a leggere, ma bando alle ciance ed iniziamo ad elencare i motivi per il quale questo film non mi è piaciuto.

Quando il titolo è solo una copertura

L’unica cosa che ho apprezzato del primo Animali Fantastici, è, per l’appunto, la presenza in tutto il film delle creature dell’universo Potteriano, e non vi nascondo che da fan della saga aspettavo da anni l’opportunità di poterli vedere sul grande schermo. Nel film precedente gli animali fantastici erano i veri protagonisti mentre il resto della storia serviva solo da background, in questo film invece avviene esattamente il contrario. Come ho detto giorni fa ai miei amici, chiamare questo film “Animali fantastici- I crimini di Grindelwald” è come chiamare un film “Il silmarillion: la storia di Frodo” cose che, come avrete capito, non c’azzeccano nulla l’uno con l’altro. Il titolo “Animali Fantastici” è infatti diventato uno specchietto per le allodole, una scusa per portare su grande schermo la storia di Silente ed il mago oscuro Grindelwald, cosa che che non sarebbe neppure stata malvagia se almeno avessero fatto un buon lavoro.

Scelte illogiche e forzate

Sono svariate le cose senza logica che ho visto in questo film tra le quali la Mcgranit che insegna già quando Silente era ancora un professore, o lo stesso Silente, uomo stravagante per natura che si veste come un comune babbano pure dentro Hogwarts, ma le cose che più di tutte mi hanno lasciato basito sono le seguenti.

Partiamo da Jacob e Queenie la quale storia trovo parecchio inutile e buttata nel contesto narrativo senza un motivo. Se nel primo era pure carina nel secondo è qualcosa che avrei decisamente evitato, o quantomeno cercato di realizzare meglio meglio. Tralasciando il fatto che la storia dell’incantesimo Oblivion che cancella solo i ricordi brutti è totalmente campata in aria e che in 7 libri e in 8 film non è mai stata detta, il modo in cui Queenie si fa imbambolare da Grindelwald con quattro parole è inverosimile. Sono bastate 4 parole per far si che la ragazza seguisse il mago oscuro nella sua folle crociata e senza dover nemmeno ricorrere alla maledizione imperio, soltanto quattro parole. Se una cosa del genere potrei accettarla quando si parla di personaggi tendenti al male o con problemi di natura psicologica lo trovo decisamente illogico quando si parla di un personaggio che fino ad ora è stato positivo, un po’ stupidino forse, ma sicuramente non così suscettibile.

Altra scelta illogica stata quella di Silente che parla di Ariana a Leta. Silente, che in tutta la sua vita, a causa della vergogna che provava, non ha mai parlato a nessuno della sorella, nemmeno ai suoi migliori amici, Elphias Doge e Severus Piton, e che solo dopo 7 libri ne ha parlato con Harry e solo dopo che questi aveva già scoperto la verità.

Ultima, ma non per importanza, Leta che scambia i bambini nella culla solo perchè “le dava fastidio il pianto del bambino”. Era davvero cosi difficile uscire dalla stanza? Certo, mi direte voi che era una bambina, ma fatto sta che io l’ho trovata comunque una priva di alcun senso.

I retkon fatti male

I retkon di per se li ho sempre odiati, ma, se sono fatti bene ci stanno pure, cosa che non si è verificata in questo film. Elphias Doge aveva ragione nei doni della morte, “Nessuno si ricorda mai di Aberforth” e a quanto pare pure la Rowling l’ha dimenticato. Oramai è certo che nella linea temporale di Fantastic Beasts, Aberforth Silente non è mai esistito, tanto che nessuno lo nomina e tanto che Silente non ha il naso storto causatogli nei libri e nei film da un pugno ricevuto dal fratello durante il funerale di Ariana. Ma non preoccupatevi, hanno pensato a rimpiazzarlo mettendoci Credence Silente, fratello perduto di Albus, ragazzo che senza aver mai toccato una bacchetta è riuscito a spaccare una montagna, in pieno stile Dragonball.

Prendete il personaggio di Nagini e rimuovetelo dal film; cosa cambia? Nulla. Esatto. È un personaggio inutile inserito per puro fanservice, che torno a ripetermi, se fosse fatto bene l’avrei pure accettato, ma no, sono riusciti a sbagliare pure questo. Nagini nel film è un personaggio positivo, tanto da voler impedire a Credence di seguire Grindelwald, Nagini, la stessa Nagini che fiancheggiava lord Voldemort, la stessa di “Nagini, la cena”.

Silente e il patto di sangue

Se fino ad un certo punto ho resistito e non sono uscito dalla sala dopo una scena in particolare non ho potuto evitare di esclamare a voce alta “Eh no, tutto ma questo no”.  Nei libri/film Silente non ha voluto affrontare Grindelwald e le ragioni ipotetiche erano 2:

1 Aveva paura di scoprire chi dei due avesse effettivamente ucciso Ariana

2 Per Silente, Grindelwald era più che un amico, più che un fratello, lui lo amava, gli indizi erano tanti e poi il tutto è stato confermaro dalla Rowling che ha ammesso l’omosessualità del preside

In questo film invece? Silente non affronta Grindelwald per un patto di sangue, il cugino scemo del voto infrangibile, e via tutta la poesia di Silente che ama Grindelwald.

Conclusioni

Avrei potuto spendere molte più parole su questo film perchè i difetti sono tanti e palesi, avrei potuto parlare della caratterizzazione sbagliata di Grindelwald o di come questi si faccia fregare da uno snaso e di molte altre cose, ma mi fermo qui. Una cosa è certa, non andrò a vedere il terzo.

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Redazione