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Jason M. Allen, creatore di un’opera d’arte generata dall’intelligenza artificiale, porta in tribunale la questione del copyright per le immagini create con l’AI.
Jason M. Allen, l’artista che ha vinto un concorso d’arte con un’immagine generata dall’IA, ha intentato una causa contro l’Ufficio Copyright degli Stati Uniti. L’oggetto del contendere? Il rifiuto dell’ufficio di concedere la protezione del copyright all’opera “Theatre D’opera Spatial”, creata con il sistema di intelligenza artificiale Midjourney.
Allen sostiene che l’immagine, che raffigura una corte reale futuristica, sia un’espressione della sua creatività, nonostante l’utilizzo di Midjourney. L’artista ha dichiarato di aver testato centinaia di prompt e di aver modificato l’immagine con Adobe Photoshop, dimostrando un significativo apporto creativo personale.
L’Ufficio Copyright, d’altra parte, ha negato la richiesta di copyright perché l’immagine contiene una quantità “più che minima” di materiale creato dall’IA. Questa decisione solleva importanti interrogativi sul ruolo dell’artista nell’era dell’intelligenza artificiale e sulla possibilità di proteggere legalmente le opere generate con l’aiuto di queste tecnologie.
Il caso di Allen non è isolato. L’Ufficio Copyright ha già revocato i diritti d’autore per immagini create dall’artista Kris Kashtanova utilizzando Midjourney e ha respinto la richiesta di copyright per un’immagine generata dal sistema di intelligenza artificiale di Stephen Thaler.
La causa intentata da Allen potrebbe avere un impatto significativo sul futuro dell’arte generata dall’IA. Se il tribunale dovesse dare ragione all’artista, si aprirebbero nuove possibilità per la protezione delle opere create con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, riconoscendo il ruolo dell’artista nel processo creativo anche quando vengono utilizzati strumenti di IA.