Bastion – Recensione

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Transistor fece la sua timida comparsa su Playstation 4 circa un anno fa ha subito conquistato il pubblico grazie al suo comparto grafico sbalorditivo, alla colonna sonora coinvolgente, alla storia e gameplay. Bisogna ricordare però che prima di questo, un altro gioco aveva conquistato i cuori dei giocatori, Bastion. Sviluppato dalla medesima casa, Supergiant Games, il titolo vede la sua nascita nell’ormai distante 2011 e solo nel 2015 approda sulla nuova console Sony, ma lo fa mostrando tutta la sua potenza. Fin dalla sua comparsa Bastion ha conquistato anche numerosi premi ed è stato premiato da diverse testate. Havoc Point non poteva non parlarne in questa recensione spiegando tutti i pregi e difetti del titolo.

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Dopo la catastrofe

Ciò che ci viene narrato in Bastion è la storia drammatica di un mondo caduto dopo una catastrofe e alcuni pezzi, frantumati e fluttuanti continuano a essere popolati da delle creature sopravvissute e arrabbiate. In quest’ambiente ostile veniamo a conoscenza del nostro protagonista, Kid, un ragazzo taciturno, ma volenteroso di rimettere in sesto il mondo al suo stato precedente. Un lavoro difficile per un giovane, ma la determinazione si sa, gioca sempre d’anticipo e talvolta sorprendere anche la persona più scettica. Per ricostruire il possibile il giovane Kid ha bisogno dei cristalli da portare alla parte centrale di tutto il gioco, il Bastion. Trattasi di una piattaforma galleggiante (come lo sono del resto anche tutti i livelli) che dovremo ricostruire e far tornare “in vita”.

Non saremo soli nel Bastion e spesso verremo affiancati da dei personaggi bizzarri, ma che possiedono una profondità emotiva di tutto il rispetto. A farcelo capire è però il narratore, la sola voce narrante del gioco, nonché uno dei personaggi presenti dentro Bastion.

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Si danza

Bastion non è un titolo facile da descrivere dal punto di vista del gameplay in quanto come accade con tanti altri titoli, prende in esame più generi per amalgamarli in un’unica pietanza. Questo mischiare i vari ingredienti ha prodotto un titolo complesso e completo, ma che non si sofferma mai sulla staticità e continua nella su progressione. Tutto ciò crea però l’effetto di un tutorial che sembra non finire mai in quanto per tutto il gioco apprenderemo mosse nuove e alcune le scopriamo davvero troppo tardi (il salto ad esempio n.d.r.). Sarebbe forse stato più saggio fermarsi un po’ e creare il giusto feeling tra il personaggio e il giocatore piuttosto che creare sempre l’effetto novità.

Parlando in modo sistematic, il gameplay di Bastion risponde a delle precise esigenze, quelle di creare un Action GDR capace di attirare il gioco in un vorticoso universo in cui la velocità va combinata con l’abilità nel colpire i nemici con le mosse giuste. Salendo di livello potremo avere a disposizione alcuni aiuti, che potremo scegliere e attivare andando dentro Bastion. Le mosse invece saranno invece selezionabili grazie alle varie armi che troveremo nel corso dell’avventura e si passerà dal combattimento ravvicinato a quello a lunga distanza in base al nostro stile di gioco.

Le piattaforme sulle quali è ambientato l’intero capitolo, però, hanno qualche difetto che ci farà arrabbiare non poche volte. Trattasi dei fori che troviamo disseminati in ogni piattaforma e che ci faranno spesso e volentieri cadere giù verso l’infinito. Verremo respawnati subito dopo con una piccola quantità della nostra vita dimezzata.

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Quei colori sono magici

Supergiant Games anche questa volta ci sorprende regalandoci un titolo pieno di colori e di armonia. Bastion è infatti come un quadro a olio in cui ogni colore è messo al posto giusto, senza alcuna esclusione. Il mondo di gioco oltre a presentarsi variegato e colorato è però anche pieno di anguste vie dove i colori si mischieranno per creare una tela sulla quale muoverci. Il comparto sonoro è sorprendente e lascia il giocatore avvolto in un alone di magia, che si spezza solo con l’ultima nota dopo i titoli di coda. La narrazione stessa rappresenta l’essenza vitale di Bastion, che gode di un doppiaggio fatto da una sola voce, ma questa risulta profonda e attraente.

Bastion è un titolo uscito nel lontano 2011 eppure tutti questi anni non l’hanno invecchiato di una virgola, ma al contrario, l’hanno ringiovanito forse. Le meccaniche action gdr si sposano in modo quasi naturale con un’ambiente fatto di piattaforme galleggianti in cui il nostro protagonista, Kid, dovrà lottare per far tornare il mondo al suo antico splendore. Non è un titolo esente di difetti e difatti ne ha alcuni, ma questi non li noterete grazie a tutto ciò che circonda il titolo.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".