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Batman è un personaggio oscuro e un po’ estremista delle volte, ma c’è una cosa che lega le sue storie, Gotham City. Quando pensiamo a Gotham, inesorabilmente riusciamo a vedere i suoi vicoli sporchi e bui con dei quartieri moderni e ricchi, in cui rubare è facile e perché no… bello. Le luci gialle che illuminano quelle strade altrimenti completamente buie e ognuno alla fine finisce per descrivere a modo suo, donando quella sensazione di trovarsi in una vera città. Qualcuno, come Enrico Marini, con il suo stile ha trasformato la città in qualcosa di diverso, donando quella spettacolarità europea a un personaggio lontano dal vecchio continente. Certo, abbiamo già visto Il Cavaliere Oscuro in altri ambiti, come ad esempio nella miniserie Europa, dove finisce per visitare anche il Bel Paese. Stavolta però non è la location del personaggio a cambiare, ma quella del disegnatore-sceneggiatore ed è grazie a questo cambio che riusciamo a vedere un po’ di freschezza e sopratutto di coraggio nel voler totalmente cambiare alcune regole. Chiaramente, per chi non l’avesse ancora capito, parlo di Batman: L’Oscuro Principe Azzurro.
Una figlia
La storia di questo primo dei tre volumi ci racconta quelle che sono le vere premesse per lo svolgimento dei futuri volumi. A quanto sembra, Bruce Wayne non è esattamente quel che dice di essere. Stando alle riviste di gossip, egli ha rifiutato una giovanissima figlia, che si era presentata insieme alla madre a casa sua. Intanto, Joker, dopo aver fallito il suo tentativo di rapina per fare un regalo alla sua amata Harley Quinn, decide di rubare la giovane ragazza, senza preoccuparsi della madre morente dopo l’incidente. Ed è qui che Batman precipita alla ricerca della ragazza e in un modo molto particolare. A tratti viene in mente la cattura dello Psico-pirata della serie Rinascita.
Midnignt in Gotham
Come ho detto, dietro alla creazione dell’albo troviamo un autore europeo e in particolare, italiano, Enrico Marini. L’autore è però sì italiano, ma lavorando principalmente con la Francia ha un suo particolare stile, che si sposa in modo quasi chimico con Batman. Chi conosce l’autore sa che la sua ricreazione di Roma antica è davvero incredibile, perché l’autore spinge sempre l’acceleratore proprio sulla questione degli ambienti. Stavolta siamo a Gotham, una città fittizia, ma ormai descritta in modo minuzioso, tanto da avere le vie, i palazzi propri e anche i monumenti. In tutto questo Marini da una parte di sé, creando degli ambienti non oscuri, ma arancioni, quasi a voler delineare lo stato di Batman e anche la bellezza nascosta dei luoghi. Per il design di Batman è stato sicuramente preso in considerazione il personaggio del rilancio New 52, ma anche il Batman di Nolan. Il tratto morbido e delicato dona a ogni oggetto e personaggio quella rotondità e profondità tale da far sembrare quasi un film questo primo albo. O per lo meno la prima puntata di una serie televisiva.
Bisogna dire che al livello delle indagini con questo volume voliamo in modo basso in quanto si da una maggior importanza all’azione che i personaggi ricoprono sullo schermo. Quest’ultimo punto si mostra in effetti con una potenza incredibile, con delle scene da vero film d’azione Made in USA. E ora non ci resta che attendere l’uscita del secondo albo per scoprire qualcosa in più.