Broken Roads – Recensione – Un viaggio non privo di difetti

Di solito i mondi post apocalittici li evito un po’ come fanno i gatti con l’acqua, non tanto perché siano brutti ma il contesto del mondo d’appartenenza lo trovo un po’ ripetitivo e per tanto togliendo qualche eccezione, come le serie di Borderlands e di Fallout, preferisco provare altri lidi. Nel caso di Broken Roads ho avuto modo di conoscere una realtà che, il team di sviluppo indipendente Drop Bear Bytes ha strizzato l’occhio al passato unendo il tutto in una componentestica RPG.

Prima di continuare voglio solo dire che per quanto ricordi Disco Elysium, quest’ultimo non l’ho provato ma sembra interessante, ha una sua struttura che per quanto possa essere intrigante non mi ha colpito minimamente. Il contesto del gioco è un classico mondo RPG all’occidentale, che nel gameplay mi ha divertito in quanto ha molte attività principali e secondarie che vedremmo nel corso dell’articolo.

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Un mondo in rovina

Broken Roads

Probabilmente il contesto dell’opera è un qualcosa di già visto, dove il gioco è ambientato in un Australia bombardata dalle atomiche e ognuno dovrà salvarsi al meglio delle proprie possibilità. Come accade in prodotti come questo ci sarà una vasta area di cittadine riparate al meglio, con diverse bande criminali sparse per tutto il territorio e molte creature mutate dalle radiazioni, che queste ultime vagano in giro per le terre di nessuno.

In questo scenario dovremmo creare un nostro personaggio, con fattezze già prestabilite dagli sviluppatori per semplificare il più possibile. Ma ce una grande caratteristica che per lo meno a me è piaciuta, ossia possiamo gestire il carattere del nostro alter ego dandogli una connotazione del tutto particolare, scegliendo il tipo di carattere se essere propenso ad aiutare le persone, chiamato semplicemente “Humanity“, fino a molte altre caratteristiche come saper mentire, saper truffare e molte altre funzioni.

Questa funzione permetterà di variare tantissimo nel corso della nostra storia, in quanto il gioco essendo un opera in singolo giocatore è pieno di conversazioni, per tanto le persone con le quali converseremmo saranno gentili oppure ostili in base a come ci comporteremo. Una nota da segnalare è la totale mancanza di una lingua alternativa all’anglosassone, in quanto sarà totalmente tradotto e doppiato – solo in brevi circostanze – in inglese.

Qualità da non sottovalutare

Probabilmente l’aspetto dei punti da spendere nell’apposita sezione delle abilità è un altro punto a favore dell’opera, in quanto saranno disponibili due schemi per le abilità del giocatore. La prima è specifica per le abilità in combattimento e tattiche generali con le persone, dove sbloccando determinate migliorie potremmo avere maggiori possibilità di conversazione, di avere uno sconto da un mercante oppure nei combattimenti per avere abilità come lanciare specifiche granate, pugnali e molto altro.

Il secondo schema è specifico per le abilità del giocatore nel corso delle avventure, si passerà nell’avere una mira migliore fino a scassinare le serrature e aumentare la forza fisica. Siccome ce ne saranno così tante da perdersi in un batter d’occhio, si potrà anche creare più di un personaggio e fargli migliorare abilità specifiche per vedere che cosa succederà, in quanto nelle mie prove una delle mie creazioni era abile nel rubare, mentre un altro era una macchina da guerra nelle manipolazioni delle persone.

Per sbloccare determinati punti ci sarà una classica parabola di esperienza, dove seguendo missioni secondarie e principali riusciremmo ad avere che accumulando punti d’esperienza, potremmo sbloccare punti d’abilità per poi utilizzarli per le nostre attitudini. Ce da segnalare che si potrà mettere da parte la storia principale, che non vi spoilero ma non mi ha colpito minimamente, per dedicarci alle missive secondarie per migliorare la nostra communità.

Ci piace farci rispettare

Broken Roads

La struttura della prospettiva in terza persona con visuale isometrica è abbastanza comune, ma fa l’occhiolino a realtà come Disco Elisyum già citato in precedenza, ma anche realtà come Wasteland e Grim Fandango per citarne qualcuno. Di per se è una realtà che bene o male mi è sempre piaciuta, in quanto permette al giocatore di prendere del tempo per assimilare il mondo di gioco con estrema calma.

Sia in combattimento che nelle fasi, come le definisco io, tranquille dove possiamo esplorare le mappe di gioco potremmo decidere che cosa fare. Nell’ambito delle lotte si andrà a turni, dove ogni membro avrà due azioni per volta, dove si potrà selezionare una condotta da intraprendere da un attacco, mettersi in posizione difensiva oppure utilizzare un oggetto consumabile.

Per quanto riguarda il muoversi in base alle esigenze del giocatore, potremmo andare in lungo e in largo a seguire le missive principali e secondarie. Mi viene in mente una narrativa dove un agricoltore andava a infastidire le mucche di un allevatore, e quest’ultimo mi ha chiesto appunto di assolvere al problema a modo mio e in questa situazione, potremmo risolverla in diversi modi da un modo pacifico ( quella voluta da me) oppure in maniera violenta, ma in questo caso la communità non si fiderà di noi per tanto la scelta al giocatore di come procedere è molto accattivante.

Un mondo da conoscere

Un aspetto che non mi ha deluso è il fatto che è un mondo da scoprire, avremmo una mappa da conoscere ma inizialmente – come il terreno di gioco – sarà totalmente oscurato perché appunto non lo conosciamo. Questa caratteristica equivale anche nell’ambito delle aree dove ci muoviamo, ci spostiamo e agiamo nel mondo di gioco.

Per tanto gli sviluppatori ci invogliano a scoprire e conoscere le aree devastate dai funghi atomici, mi viene in mente le opere di Akira – sia il manga che il film d’animazione – dove si parla della paura di un attacco atomico. Qua sarà presente la medesima caratteristica nella quale ogni abitante ha una sua visione della vita, ce chi parla male del mondo in cui vivono gli abitanti mentre altri ne sono entusiasti perché si sentono liberi.

Per tanto ci saranno diverse visioni da conoscere e d’apprendere, non solamente in persone ma anche in comunità le quali saranno diverse le une alle altre. Ciò nonostante questo non mi ha stupito in quanto è una caratteristica che, abbiamo avuto modo di vedere anche in altre realtà come The Walking Dead, Fallout e The Last of Us solo per citarne qualcuno quindi nulla di nuovo da questa realtà.

Un equipaggiamento da non sottovalutare

L’equipaggiamento è molto semplice da utilizzare e da ricevere, in quanto asseconda di ciò che troveremmo di fronte a noi ( da un cadavere oppure una cassa con una serratura da scassinare) avrà un qualcosa di valore. Se troveremmo degli oggetti come pantaloni, giubini oppure armi di un valore inferiore rispetto a quello che abbiamo in dotazione potremmo venderli oppure scartarli.

Si potranno vendere gli oggetti proprio da dei mercanti sparsi per le città, ogni area avrà qualcosa da rivendere e comprare in base alle necessità. Un aspetto che a me è piaciuto è il fatto che dovremmo tenere da parte sempre dei medikit, oppure borse dei medicinali chiamateli come preferite, per curare le ferite quando combattiamo contro altri nemici.

Se trovassimo qualcosa di migliore da un mercante o da qualche altra parte, potremmo farlo selezionare dal nostro alter ego e scegliere il destino dell’oggetto precedente. Insomma in se per se è un titolo solido con buone idee, ma che non riesce ad appassionarmi per via di un mondo che a me, nelle mie emozioni, non colpisce minimamente ma rimane un progetto interessante per chi ama questo genere di realtà.

Broken Roads
Overall
6.5/10
6.5/10
  • VOTO - 6.5/10
    6.5/10

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.