Do A Powerbomb – Recensione

Do A Powerbomb - Recensione

Il Napoli Comicon ha visto parecchi annunci e tante presentazioni di novità nell’ambito fumettistico. SaldaPress dal canto suo ha mostrato un po’ di cartucce e personalmente ho apprezzato davvero tanto la lettura di Do A Powerbomb. Firmato da Daniel Warren Johnson con i colori di un grintosissimo Mike Spicer, questo volumone da duecento pagine che parla di accettazione, di crescita, di famiglia, di sangue e di Wrestling.

Personalmente dubitavo proprio di quest’ultimo argomento. Il Wrestling non mai stato uno sport di mio interesse e spesso finisco per non capire il motivo per il quale attiri tutte le persone. Eppure Do A Powerbomb mi ha colpito in pieno petto come un missile dropkick dato con estrema rabbia.

La storia ruota attorno a una giovane ragazza di nome Lona Steelrose. Dopo la morte di sua madre durante un match del wrestling la sua vita cambia drasticamente. Lentamente inizia a chiudersi in se stessa, allontanandosi da suo padre, cercando di avvicinarsi al mondo del wrestling. La stessa  pratica che portò alla morto di sua madre. Eppure sente che è quella la sua vita. Sente divampare un fuoco immenso dentro il suo animo, una rabbia mai placata che la spinge a cercare un allenatore, ma senza alcun risultato.

Cover del fumetto Do A Powerbomb edito da saldapress

Il cambio improvviso avviene con l’arrivo di uno strano individuo di nome Necroton. Un negromante che propone a Lona di partecipare al suo torneo di wrestling intergalattico con una posta in gioco davvero alta, ossia il ritorno in vita di sua madre. Chiaramente la ragazza accetta questa proposta e combatterà affianco all’uomo che in passato uccise proprio la madre di Lona.

Bisogna dire subito che la storia parla non tanto di wrestling, ma piuttosto attraverso il wrestling. Certo, ci sono tantissimi combattimenti spettacolari e pieni di colpi fantasiosi. Bisogna però guardare la luna e non solo il dito. Ogni combattimento è un frammento di vita e un modo per prendere consapevolezza di quel che si ha intorno.

Ho adorato l’approfondimento degli altri lottatori, che alla fine si spogliano delle loro armature per diventare più umani. Ogni persona è spinta da una grande promessa e tutti hanno qualcosa di grande in ballo. Questo mette ogni combattimento sotto una luce diversa, facendoci capire che non esistono eroi o cattivi. Ho particolarmente apprezzato questo punto.

Daniel Warren Johnson in Do a Powerbomb mette la passione, la forza e la lotta in modo naturale e quasi animalesco. I personaggi si comportano in modo naturale, ognuno con le proprie fragilità e i punti di forza. Lona ha un carattere forte, ma ha le sue cadute e con ogni combattimento finirà per accettare sempre di più quella perdita avvenuta tanti anni prima.

Al livello grafico, questo volumone è strepitoso. Il tratto forte dell’artista passa al tritacarne ogni frammento delle vignette, creando la fluidità continua. I combattimenti urlano di dinamicità, le mosse stridono, i personaggi esprimono tutta la loro rabbia ai massimi livelli. La lettura scorre veloce grazie a tutte le linee cinetiche che oliano le scene rendendole realmente funzionali.

Quest’albo sembra urlare come i Sex Pistols, ma con le sonorità dei Blink 182. I volti dei personaggi sono espressivi il giusto, mentre i corpi parlano grazie ai muscoli, alle inquadrature e al loro slancio. Impossibile non innamorarsi di tutto quel tripudio di violenza, di lacrime, di gioie e di sofferenze.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.