Dragon Ball Xenoverse 2 – Recensione

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Dragon Ball Xenoverse 2 è arrivato nei negozi ad un anno di distanza dal primo capitolo, vediamo quindi se ci ha convinto e se è riuscito a migliorare la formula presentata in Xenoverse. Sono anni ormai che i titoli di Dragon Ball non riuscivano ad offrire un’esperienza appagante seguendo fedelmente la narrazione del titolo, complice sicuramente l’abuso fatto nelle generazioni passate. L’idea quindi di un picchiaduro basato sull’opera di Akira Toryama che vada a stravolgere gli avvenimenti è stata sicuramente un’idea affascinante e azzeccata.

I ragazzi di Dimps hanno quindi pensato di giocare con i viaggi nel tempo e le linee temporali, così da rimescolare le carte in tavola e permettere a Mira e Towa di proseguire nei loro piani malvagi.

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A spasso nel tempo

Gli avvenimenti di Dragon Ball Xenoverse 2 avvengono ad alcuni anni di distanza dalla sconfitta di Demigra nel primo episodio. Anche in questo caso troviamo Mira e Towa intenti a potenziare, tramite i frutti dell’Albero della Vita, alcuni dei più grandi antagonisti dell’opera di Toryama. L’idea di base quindi non cambia molto rispetto a Xenoverse e sorpassata una prima fase di tutorial ambientata durante la saga namecciana e dell’arrivo dei Sayan sul pianeta Terra, pressoché identiche al primo capitolo, la trama tende a deviare in qualcosa di originale, pur rimanendo un alone di già visto in alcuni scontri. Discorso differente per le missioni parallele, che in molti casi sono doppioni spudorati di quelle apparse in Xenoverse. Pur sapendo che andare a creare una mole così grande di nuove missioni parallele sarebbe stato impossibile, ci saremmo sicuramente aspettati un po’ più d’impegno.

La narrazione degli eventi e l’assegnazione delle missioni della trama principale vengono affidate al Kaiohshin del tempo e al Vecchio Kaiohshin, andando così a correggere le incongruenze temporali, come richiesto ad ogni pattugliatore temporale che si rispetti. Ogni arco temporale ed avvenimento della trama è suddiviso in più atti da completare per ristabilire l’rodine. A differenza di Xenoverse in questo secondo capitolo le apparizioni del Trunks pattugliatore temporale saranno più sporadiche ed accompagnate dall’eroe del tempo, che in caso d’importazione dei dati di salvataggio di Dragon Ball Xenoverse è un ruolo ricoperto dal personaggio da noi creato per fronteggiare il malvagio Demigra.

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Il pentagono delle razze

Anche in Dragon Ball Xenoverse 2 la creazione del personaggio parte dalla scelta della razza, suddivise in Sayan, Namecciani, Terrestri, Majin e Clan di Freezer. La personalizzazione del personaggio varia in base alla razza scelta e nonostante la creazione di Majin, Namecciani e memebri del clan di Freezer risulti appagante e variegato, Sayan e Terrestri hanno, rispetto alle precedenti, elementi di personalizzazione meno diversificati, facendo sì che questi ultimi siano abbastanza standardizzati.

In campo trasformazioni c’è stato sicuramente un grosso passo in avanti, andando ad introdurre nuove trasformazioni per le razze lasciate a bocca asciutta nel primo capitolo. Ai classici Sayan, che adesso possono raggiungere il grado di Super Sayan di terzo livello, si vanno ad affiancare una trasformazione dorata per i membri del clan di Freezer, una trasformazione in Kid Bu per i Majin ed una crescita esponenziale per i Namecciani. La trasformazione dei Terrestri, a differenza delle precedenti, non va a modificare l’aspetto del personaggio, ma prevede l’ingresso in campo della Nuvola Speedy e l’utilizzo del classico Bastone Nyoi.

Le trasformazioni posso definirsi tutt’altro che equilibrate. Quelle di Namecciani e Majin vedono una progressiva diminuzione della barra del vigore, rendendole di fatto a tempo e leggermente inferiori alle controparti delle altre razze. Non va inoltre dimenticato come per i Sayan ci siano ben tre diversi livelli di trasformazione, rendendo più complesso il sistema. Novità anche nel sistema di crescita, che adesso prevede un numero maggiore di punti abilità da assegnare ad ogni avanzamento di livello, e nell’equipaggiamento, reso più complesso con le QQ Bang, oggetti creati dall’unione di più parti di abbigliamento che vanno a potenziare i modificatori nelle statistiche.

Calci, Pugni e Kamehameha

Il sistema di combattimento di Dragon Ball Xenoverse 2 è stato raffinato ed ora il numero di combo, scatti e colpi energetici ha una resa grafica ed un feeling eccellente. La scelta quindi delle mosse speciali da assegnare al nostro personaggio dipenderanno dal nostro stile di combattimento e dalle combo usate, essendo alcune più efficaci a seguito di determinate sequenze, a medio e a lungo raggio o a corta distanza. Anche molte mosse speciali, estremamente distruttive nel primo capitolo, sono state aggiornate e corrette, avendo adesso un quasi totale equilibrio tra le mosse finali di pari livello, lasciando quindi la loro efficacia relegata all’abilità e allo stile di combattimento del giocatore.

Dragon Ball Xenoverse 2

Addio Toki Toki City

Toki Toki City lascia il posto a Conton City, molto più viva e ampia rispetto a quanto visto l’anno scorso. Toki Toki City era stato uno degli elementi maggiormente criticati nel primo capitolo per struttura e grandezza e questa volta sembra che in Dimps abbiano accolto le critiche e realizzato una soluzione promossa a pieni voti. Come detto Conton City è molto ampia e navigabile velocemente tramite l’ausilio di mezzi di trasporto, robot per il teletrasporto e volo, così da raggiungere velocemente sezioni quali ad esempio l’area dello shopping, il Liceo Orange e il palazzo del Kaiohshin del Tempo, ognuna adibita a specifiche funzioni.

A sovrastare la città ci sono alcune piattaforme attraverso cui accedere a delle faglie temporali che potranno condurci in alcuni luoghi rappresentativi della serie, come la casa del vecchio saggio di Namek, la Capsule Corporation, la casa di Majin Bu, la navicella di Freezer e la villa di Mr.Satan, dove si potranno affrontare ulteriori sfide per ottenere potenziamenti altrimenti non ottenibili.
Cotton City infine è stata resa molto più viva grazie al numero di NPC presenti che potranno regalare oggetti o dare il via a battaglie casuali e missioni parallele. Ultima modifica degna di nota è stata apportata al sistema di allenamenti e maestri, con l’introduzione di esami completabili per lo sblocco di nuovi tutor, che adesso non compariranno più casualmente, ma si troveranno in punti specifici della mappa. Sarà inoltre possibile affrontare le lezioni dei vari maestri per ottenerne le mosse peculiari senza doversi obbligatoriamente legare ad uno di essi e portare il livello di amicizia ad una certa soglia per sbloccare l’allenamento successivo. Una semplificazione notevole che ne migliora complessivamente il funzionamento.

Dragon Ball Xenoverse 2 - Hit

Se per i maestri c’è stata un’evoluzione, questo non è avvenuto per le missioni parallele. Queste ultime avranno una serie di ricompense il cui ottenimento è casuale, rendendo in alcuni casi necessario ripetere più e più volte una singola missione per ottenere il premio desiderato.

Le aree dove si svolgono gli scontri sono state riprese interamente o quasi dal primo capitolo, rimanendo spoglie o poco distruttibili sotto i colpi energetici più potenti. Sicuramente capiamo il vantaggio nel riproporre alcune location, ma avremmo sicuramente gradito un miglioramento delle stesse ed una vera e propria distruttibilità. Infine le aree più piccole e chiuse, come la navicella di Freezer, evidenziano alcuni problemi nella gestione della telecamera, che fatica in alcuni casi a seguire i movimenti e le collisioni ambientali dei combattenti, tendendo a bloccarsi negli angoli.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Dragon Ball Xenoverse 2 si può considerare un titolo eccellente per chi non ha giocato al primo capitolo, per chi invece ha spolpato Dragon Ball Xenoverse si deve parlare di un corposo aggiornamento della formula, rendendo il titolo un must have per gli appassionati di Dragon Ball e per chi ha ancora voglia di immergersi nei combattimenti di Goku e i suoi compagni. Complessivamente le meccniche RPG, anche se molto semplificate, lo rendono un picchiaduro anomalo e gradevole e i 60 fps garantiscono un ottimo feeling nei combattimenti. Dovendo analizzare il titolo senza prendere in considerazione il precedente capitolo, possiamo affermare che Dragon Ball Xenoverse 2 è un prodotto imperdibile per gli appassionati dell’opera di Toryama e molto interessante per gli amanti dei picchiaduro più in generale.[/stextbox]

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Redazione