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Tra i personaggi dell’universo di Dragon Ball, Freezer è sempre stato uno dei miei preferiti. Il bieco imperatore del male che distrugge il concetto di “più grosso=più forte” e rafforza quello di “più piccolo=più malvagio”. Il suo scontro con Goku su Namek riesce a farmi emozionare ancora a di stanza di molti anni. Quando fu annunciato il suo ritorno nel secondo film di Dragon Ball Super, ero contrariato da una parte per la mancanza di originalità, ma dall’altra ero a dir poco eccitato all’idea di rivederlo in azione.
Non starò qui a parlare del film poiché l’articolo, come avrete potuto intuire dal titolo, verte sulla controparte cartacea del film. L’edizione nipponica di Dragon Ball Z: La resurrezione di “F” in versione anime comics venne rilasciata nel Dicembre del 2015 mentre in italia, edito da Star Comics, è disponibile dall’ 1 Novembre 2018.
Trama
Il terribile Freezer, crudele e malvagio imperatore del male, ucciso tempo addietro da Trunks, viene riportato in vita,grazie alle sfere del drago, dai suoi sottoposti con lo scopo di mettere fine alle ribellioni che sono scoppiate dopo la morte del tiranno. Dopo essere tornato in vita, Freezer, decide che la sua prima azione da redivivo sarà quella di vendicarsi dei Saiyan che l’hanno sfidato, in particolare Goku che reputa il responsabile della sua disfatta. Poiché viene a sapere dei miglioramenti del Saiyan, però, decide che per la prima volta in vita sua si sarebbe allenato, per 4 mesi, in modo da superare pure la potenza del temibile Majin Bu.
Differenze rispetto al film
Per quanto riguarda la storia non ho trovato differenze di sorta rispetto alla versione animata (n.d.r si intende il film), a parte qualche piccola frase poco sensata (come Freezer che calcola numericamente il livello che avrebbe raggiunto in 4 mesi), che non so se sia stata un errore di traduzione o se in originale, nel fumetto, dica la stessa cosa ma, da quel che ricordo, non è una frase che non viene mai detta nel film.
Per quanto riguarda i disegni, essendo un Anime Comics le illustrazioni sono formate dai fotogrammi del film opportunamente “ritagliati” e uniti, il che fondamentalmente non crea problemi di sorta durante la lettura ma che in alcuni casi pesa sulla qualità di alcune immagini che risultano quasi sgranate.
Qualcosa che c’è sul fumetto e che manca nei film sono alcune pagine aggiuntive che danno informazioni sui personaggi e sulle nuove trasformazioni, pagine che lasciano il tempo che trovano poichè sono tutte informazioni che si possono leggere nel fumetto stesso, o in quello precedente, dato che, dubito fortemente che qualcuno legga il sequel di qualcosa che non ha ancora letto.
Conclusioni
Vale la pena comprare il fumetto? La risposta è, dipende. Se non siete amanti degli anime, se preferite avere un fumetto tra le mani o per puro spirito di collezionismo, allora la risposta è si, anche perchè il volume si presenta bene ed esteticamente fa la sua bella figura sulla mensola. D’altro canto, se non rientrate nelle categorie precedenti e se avete intenzione di vedere il film, o addirittura lo avete già visto, in questo caso non vi consiglio di comprarlo.
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