Dragonero Adventures: Tre Giovani Eroi – Recensione

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Dragonero è una di quelle serie che dopo la prima apparizione nelle edicole ha iniziato a conquistare il cuore di tutti i fan. Personaggi interessanti che vivono in un mondo fantasy di grande impatto e ormai si tratta di una delle serie più importanti della casa Bonelli, con dei romanzi, dei graphic novel pubblicati e una serie animata in uscita. A questo punto però, Stefano Vietti e Luca Enoch hanno voluto andare un po’ oltre, creando una piccola serie dedicata al pubblico giovanile, Dragonero Adventures. Un formato creato ad hoc e una sceneggiatura leggera e sbarazzina sono gli argomenti chiave di quest’inizio della saga.

Tre eroi

Stavolta eviterò del tutto di parlare della storia dell’albo in quanto rischierei di cadere nello spoiler facile e non sarebbe una cosa interessante per voi che mi state leggendo. Luca e Stefano hanno scritto una storia dai toni leggeri e allegri, con tre personaggi che conosciamo bene durante la loro prima vera avventura. Non di quelle che si fanno nel cortile, ma quelle che potrebbero cambiare per sempre le sorti del mondo. In questo caso i dialoghi sono stati alleggeriti del tutto e la lettura prosegue spedita verso il finale senza alcun tipo di intoppo.

Oltre ad aver cambiato lo stile narrativo, anche i connotati grafici sono stati cambiati. Stavolta ci troviamo davanti a un fumetto più statunitense per il formato. La carta patinata nasconde le tavole disegnate da Riccardo Crosa, che stupiscono fin dal primissimo istante in cui si inizia a leggere la storia. Uno stile tendente allo statunitense e Disney racchiude al proprio interno dei personaggi ben dettagliati che si muovono in un mondo altrettanto dettagliato. Purtroppo in questo primo volume non c’erano momenti registici memorabili, ma c’è tempo per questo.