Dynasty Warriors 9 – La recensione della versione PC

Se il vostro sogno nel cassetto è quello di falciare decine, centinaia, migliaia di poveri nemici come se fossero erba in un prato con una semplice pressione di un tasto, nulla è meglio di un Musou.

Lanciarsi in battaglia senza alcuna fatica impersonando un guerriero letteralmente forte quanto un esercito è in grado di dare una sensazione di onnipotenza che pochi generi riescono a trasmettere.

Dopo innumerevoli capitoli, anche di importanti licenze come quella di One Piece, il team giapponese Omega Force devia ancora una volta dal genere principale e si concentra sull’aspetto strategico: i combattimenti all’arma bianca si intervallano ad una gestione semplificata di un regno, della sua economia e del suo esercito.

Alla conquista della Cina!

La storia si svolge nel periodo dei Tre Regni, tra l’anno 184 e il 280, e vede il personaggio impersonato dal giocatore comandare la sua provincia o servire il proprio signore per conquistare ed unificare le numerose regioni in cui era divisa la Cina del tempo.

Sarà possibile scegliere tra decine di guerrieri diversi storicamente esistiti, ognuno caratterizzato dal proprio stile di combattimento, dal suo ruolo e dalla dinastia di appartenenza. Si potrà impersonare un generale o un monarca e si avrà accesso a differenti possibilità di azioni.

Essendo principalmente un titolo strategico, la partita si svolgerà a turni, in ognuno dei quali sarà possibile seguire una serie di obiettivi scelti dal signore che, se completati, porteranno esperienza e prestigio al personaggio e permetteranno di rafforzare i territori e ottenere risorse da impiegare in battaglia.

Le azioni sono numerose e diversificate: si passerà dal commercio all’addestramento di truppe, dallo spionaggio allo sviluppo commerciale e consumeranno un mese del calendario.

Sarà possibile anche impiegare un turno a “passeggiare”, visitando liberamente (forse troppo) la mappa di gioco per poter interagire con i vari alleati e raccogliere oro o razioni.

Passati 4 mesi sarà ora di perseguire l’obiettivo principale del turno, generalmente l’invasione di un territorio nemico per cercare di conquistarlo.

Alla Carica!

In base alle risorse accumulate, sarà possibile schierare più o meno alleati per semplificare la battaglia e sarà possibile selezionare un piano segreto che, una volta completato eseguendo alcune azioni chiave (ad esempio conquistare un avamposto o difendere un ingegnere), permetterà di ricevere un particolare aiuto come delle armi da assedio o dei malus per gli avversari.

Il nemico cercherà a sua volta di attuare il suo piano e sarà necessario impedirglielo a tutti i costi.

È proprio durante le battaglie che verrà fuori l’anima Musou del titolo: a parte alcune interazioni con i vari ufficiali alleati, gli eserciti seguiranno schemi automatici per difendere ed attaccare gli obiettivi mentre il giocatore sarà impegnato ad eliminare quanti più nemici possibile.

Lo schema dei comandi è semplice ed immediato: attacco normale/pesante, salto, schivata, parata e la possibilità di imbracciare un arco per colpire dalla distanza.

Ogni personaggio possiede inoltre una barra “Musou” che si riempirà eliminando i nemici e che verrà consumata per uno speciale e devastante attacco unico.

Presenti inoltre delle utili carte, equipaggiabili prima della battaglia, con i più disparati effetti: buff alle truppe, potenziamenti alle statistiche, cure, fino ad arrivare ad attacchi ad area elementali.

A schermo saranno visibili obiettivi attivi e completati, la mini mappa e la barra che mostra la forza dei due eserciti. Per quanto sia schiacciante, la forza avversaria potrà portarvi a zero ma, finché il personaggio sarà in vita e la base alleata ben difesa, sarà possibile ribaltare le sorti: i nemici normali non sono saranno mai una vera minaccia e basterà schivare chiunque fino al generale avversario. 
Sconfitto lui la battaglia sarà vinta indipendentemente dalla forza rimasta al nemico.

Una bella Cina?

Per quanto abbiano cercato di diversificarle, le mappe saranno tutte molto simili nella struttura e soprattutto nell’obiettivo principale: che si tratti di attaccare o difendere, bisognerà sempre cercare di conquistare e mantenere il maggior numero di obiettivi fino alla comparsa del generale nemico. 

Graficamente si presenta datato, con modelli di personaggi e ambientazioni di almeno un paio di generazioni passate.
A parte i protagonisti leggermente più rifiniti, i comprimari generici e soprattutto le truppe saranno molto standard e a bassa risoluzione: i nemici a schermo in un musou sono centinaia e non possono sicuramente essere troppo dettagliati, ma questo si riflette anche durante i vari filmati presenti durante la partita.

È possibile visitare liberamente la mappa durante le passeggiate e sarà ancora più visibile l’arretratezza grafica dei modelli, che siano delle strutture, dei semplici NPC o dei nemici.

Problemi anche durante le battaglie: la telecamera è molto ravvicinata e nella fiumana di soldati perdersi sarà la prassi. Inoltre, l’HUD copre gran parte dello schermo e spesso si farà fatica ad avere una visione chiara di cosa stia succedendo.

La parte migliore del titolo è decisamente quella Strategica: i menù sono essenziali, semplici e chiari. 

Basterà molto poco per capire quali azioni eseguire e come gestire le scelte dei turni successivi.

Rimane comunque un gestionale molto basico, anche se la quantità di opzioni e situazioni diverse lo rende molto interessante: non sarà un Total War, ma è possibile comunque compiere azioni molto varie che possono portare a matrimoni, colpi di stato e tradimenti.

6.0

Commento finale

Dynasty Warriors 9 Empires è un ibrido Strategico/Musou non del tutto riuscito. Agli appassionati di entrambi i generi potrà sicuramente risultare divertente ma sarà difficilmente digeribile da un pubblico più vasto, data la sua natura estremamente ripetitiva. Meglio orientarsi su un titolo totalmente strategico, aspettare un consistente calo di prezzo e sperare in un nuovo capitolo decisamente rivisto e migliorato.

Sull'autore

Mirko Ballarino