Gon – Recensione del megacofanetto J-POP

C’è un personaggio in Tekken 3 che abbiamo amato più o meno tutti. Si tratta del piccolo dinosauro giallo capace di picchiare, mordere e far tanto male. Ovviamente parlo di Gon, che in realtà nasce come personaggio dell’omonimo manga di Masashi Tanaka nel lontano 1991 e successivamente nel 1994 lo abbiamo visto nell’omonimo videogioco per Super Nintendo, Gon. Grazie a J-Pop possiamo rivivere le sue avventure grazie a un gran bel cofanetto pronto a deliziarci tutti. Personalmente lessi le sue storie molti anni fa e rituffarmi nel mondo privo di parole di Gon è stato un bel piacere.

Prendete un dinosauro fortemente incazzato con il mondo e inseritelo all’interno dell’universo nostrano. Il piccoletto viaggia attraverso le montagne e le foreste in cerca di avventure o semplicemente perché alla fine camminare e mangiare è l’unica cosa che lo fa sentire bene. Durante i suoi viaggi, il piccolo Gon incappa sempre in qualche problematica, ma sempre dal suo punto di vista, che potrebbe sembrare sbagliato per noi esseri umani. Per il piccoletto però ogni grande animale è solamente una preda da prendere in giro, picchiare e mordere e cosi finisce per azzuffarsi con i leoni, le linci, ma anche con animali innocenti come i castori. Ogni motivo è buono per un sano litigio infondo e alla fine delle storie a vincere è sempre e solo Gon.

A colpire fin dalle prime pagine del manga è la sua atipica struttura narrativa. Nessuna delle storie difatti contiene una singola frase oppure onomatopea. Un fatto spiazzante per alcuni, ma la dimostrazione voluta dall’autore risulta essere vincente fin da subito. Non serve un testo per apprezzare appieno le gesta di Gon. Per farlo, bastano e avanzano le singole immagini. Altro fattore che salta all’occhio è  l’animo di Gon. Il piccoletto è infatti un personaggio che non compie delle giusta gesta per un qualche motivo. Non gli importa niente di fare del bene e di portare la pace. In fin dei conti, non esiste nemmeno un vero e proprio villain nel regno animale. Gon agisce d’impulso e d’istinto. Talvolta attaccando nemici a caso, talvolta salvando alcuni animali senza volerlo, ma in ogni sua azione c’è sempre il caos a governare la situazione.

Il secondo punto a colpire è lo stile grafico. In realtà a colpire inizialmente è proprio li stile, visto che salta all’occhio. Il tratto di Masashi Tanaka è dominato dall’estrema precisione e realismo. Non sto ovviamente parlando di Gon che non esiste in natura, ma di tutta la fauna che troviamo attorno. Ogni animale è realizzato in modo certosino e mostra tutti i dettagli come se fosse uno studio naturalistico piuttosto che un manga d’avventura. Ovviamente non mancano le esagerazioni in termini di grandezza, ma in realtà queste rendono tutto ancora più magnifico. La regia è piuttosto semplice, ma cattura quei momenti pregni di magia, azione ed emozione. Le scene d’azione sono abbastanza dure, ma grazie al buon uso delle linee cinetiche è chiara l’azione in corso. Delle volte invece, in mancanza del dinamismo, bisogna riguardare le scene con attenzione per capire tutto. L’uso del chiaroscuro non è solo giusto, ma rende ancora più realistico il panorama, gli animali e la vegetazione.

Gon è un piccolo capolavoro del suo genere che ogni amante della natura, delle avventure e anche del famoso picchiaduro.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.