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Chi ci segue sa benissimo che ormai il mercato dei Platform è in continua espansione e ormai ne esistono di tutti i tipi. Oggi andremo a parlare di un Platform un po’ diverso dal solito grazie al Gameplay e con alcuni componenti da Puzzle Game.
Il titolo in questione è htoL#NiQ: The Firefly Diary, ovvero “Diario di una lucciola“, e con un nome così strano attirerà di certo un po’ di gente mentre altra gente, che magari ne sente parlare in giro, ora che torna a casa si è già dimenticato il nome.
Diario Di Una Lucciola
Per chi ha giocato a Child of Light il modo in cui inizia htol#NiQ parrà subito famigliare, il sipario si apre infatti con la nostra protagonista di nome Mion, una bambina dai capelli biondi con delle corna sulla testa, sdraiata su un letto di pietra in un posto a lei, e a noi, sconosciuto. Subito dopo il nostro risveglio ci verrà in contro una piccola fata/lucciola verde di nome Lumen che ci inviterà a seguirla e dopo qualche minuto faremo la conoscenza di un’altra fata che starà unicamente sopra la nostra ombra, il suo nome sarà infatti Umbra e sarà di color viola. L’obbiettivo nostro e di Mion sarà di uscire dal labirinto in cui ci troviamo cercando anche di recuperare i suoi vari frammenti di memoria che troveremo lungo il viaggio.
La trama non è molto complessa e ciò ci permetterà a concentrarci più che altro sul gameplay, ma l’idea di base e carina e di sicuro chiunque giochi al titolo vorrà sapere la verità sulla nostra piccole eroina e deciderà di finirlo anche per questo motivo.
Tocca qua. Tocca la.
Appena iniziato il gioco i comandi potrebbero risultare parecchio scomodi. Dovremo infatti usare il touch frontale per spostare Lumen e quello posteriore per muovere Umbra e purtroppo i comandi non sono molto precisi. Ma per fortuna ci vengono in contro le opzioni del gioco che ci permetteranno di configurare i comandi in modo tale da spostare tutta l’azione sulla levetta analogica.
Eh si proprio così, in htol#NiQ non controlleremo direttamente Mion ma Lumen ed Umbra.
La bambina infatti seguirà Lumen in qualsiasi posto essa vada e i comandi non sono molto complicati. Infatti basterà spostare la piccola fata a destra o a sinistra per farla camminare, premere X su un interruttore per farglielo premere, premere X su Mion per farla star ferma e mettersi in cima alle scale per farla salire. Il ruolo di Umbra sarà invece un po’ diverso, quando la useremo dallo schermo sparirà tutto quando e rimarranno soltanto le ombre, la piccola fatina viola infatti potrà muoversi solo dove ci sono le ombre e spesso sarà nostro compito allineare le ombre in modo da permetterla di passare da un posto specifico all’altro. Il suo ruolo sarà quello di attivare interruttori a distanza e far cadere oggetti.
Ma per quanto tutto sembri così bello e pacifico in realtà non lo è, infatti oltre a noi ci saranno temibili mostri fatti d’ombra che cercheranno di ucciderci e noi potremo solo scappare o fargli cadere addosso qualcosa di pesante sfruttando Umbra per ucciderli.
Purtroppo però i comandi non sono proprio precisi e spesso vedremo le nostre lucciole sfrecciare all’improvviso da un’altra parte mettendo così a rischio la vita della nostra Mion.
Uno dei difetti più grandi invece è Mion stessa, la lentezza della bambina sarà infatti qualcosa di davvero snervante e a causa sua spesso ci ritroveremo a rifare svariate volte lo stesso pezzo perché non sempre riesce ad arrivare al momento giusto nel punto designato.
Vagando per un luogo a noi ignoto
Bisogna dire però che le ambientazioni sono davvero ottime. Verremo infatti catapultati in un mondo cupo e misterioso nel quale avanzeremo di volta in volta incuriositi da cosa ci aspetta nella scena seguente.
La grafica del titolo è basata su disegni e questi sono fatti con uno stile un po’ cartoon, la protagonista ci sembrerà subito disegnata in stile “chibi” e il gioco sarà quasi per tutto il tempo in 2D.
Si, quasi, perché quando rivivremo il passato della protagonista saremo catapultati in un’ambientazione 3D un po’ “pixellosa“, per capire meglio di cosa sto parlando potete guardare le immagini che troverete nella galleria in fondo alla recensione. In quelle scene però non ci sarà molto da “giocare”, dovremo semplicemente interagire con l’ambiente prendendo oggetti e consegnandoli a chi di dovere.
La colonna sonora combacia perfettamente con lo stile delle ambientazioni. Troveremo infatti una colonna sonora parecchio cupa che ci metterà su anche un po’ di ansia mentre andremo avanti nel gioco.
E per finire spendiamo due parole anche sulla durata del titolo che è davvero breve per i soldi che costa ed è un fattore parecchio deludente visto che ormai di questi tempi si tende a fare giochi sempre più corti.