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La caccia è un’attività che ho sempre voluto provare nella vita reale. Ovviamente rispettando le leggi e cucinando l’animale cacciato, ma è un’esperienza appesa sul mio calendario, anche per adesso mi devo accontentare della sola pesca. I videogiochi hanno però permesso anche a me di cacciare e con il primo Hunting Simulator non sono riuscito a vivere una buona simulazione e la delusione è stata abbastanza elevata. La speranza non muore mai però e cosi, eccomi che mi ritrovo in una casa di montagna, pronto a uccidere un cervo e cucinarmelo la sera.
Hunting Simulator 2, dopo tante ore, ha mostrato i suoi difetti, ma anche i pregi che ho amato. Si tratta di un gioco che non è perfetto, ma se la cava là dove dovrebbe e ciò è veramente importante. Certamente, dovrebbe essere migliorato sotto molti aspetti, ma ne parleremo a breve.
Spara per uccidere
Il gioco parte all’interno della nostra casa di caccia, dove creeremo brevemente l’alter ego che dovremo impersonare per il resto dell’avventura. Fatto quello, bisognerà iniziare a comprare le licenze. Perché cacciare senza una licenza è proibito e ogni licenza avrà un costo, ma state tranquilli. Partirete già con una bella scorta di denaro e potrete iniziare a preparare la vostra licenza a casa partendo ovviamente dalle cose più semplici. Servirà per prendere confidenza con il mondo di gioco e con tutte le sue particolarità che alla fine andrete ad amare o a odiare.
Il numero degli animali presenti nel gioco è di 33, con una difficoltà crescente nel catturarli, scovarli e cosi via. A colpire è però il numero delle armi, vestiti e accessori vari che raggiungono la cifra 160. Si tratta infatti di un numero parecchio elevato considerata la tipologia di gioco, ma bisogna dire che per fortuna non si potrà mai utilizzare il vero denaro per acquistare qualcosa e dovremo usare unicamente quello virtuale.
Il divertimento della caccia
Hunter Simulator 2 ci si presenta davanti con un grande cambiamento rispetto al primo e che in realtà facilità tutto il gioco, ma allo stesso tempo, da un plus non di poco conto. Si tratta del compagno cane, che in quest’avventura ci aiuterà a seguire le tracce degli animali per abbatterli dopo. Tutto molto bello ovviamente, ma è davvero facile il gioco in questo modo e ci si accorge presto che manca qualcosa. D’altro canto, seguire le tracce senza usare il cane è un’operazione frustrante e noiosa per molti. Manca proprio quella via di mezzo che ti permette di seguire le tracce senza diventare Batman o Geralt.
Altro punto che da un minus al titolo è ovviamente il codice etico che ci obbliga a uccidere un animale con al massimo due colpi. Questo da un lato cambia la nostra percezione del mondo di gioco obbligandoci a essere precisi e letali, dall’altro però peggiora in modo indiscutibile l’esperienza. Ha davvero poco senso penalizzare un giocatore in un gioco abbastanza arcade.
Il suono della natura
Al livello grafico, Hunting Simulator si difende bene sulla console Microsoft Xbox One X. I dettagli sono ben definiti e sono davvero tantissimi. Diventa un grande piacere osservare la natura, cercando di scorgere quel piccolo dettaglio che fa la differenza. Non c’è comunque il fotorealismo tanto ricercato, ma sono convinto che nel prossimo capitolo, troveremo anche quel piccolo, ma grande dettaglio.
Il sonoro del gioco presenta un buon doppiaggio, ma non eccelso. Lo dimenticherete presto, ma a regnare ovviamente sono i suoni della natura e degli animali. Questi ovviamente catturano e avvolgono un amante della natura e di caccia che vuole sentire il brivido dello sparo, dei rami che si spezzano e del sole che tramonta oltre l’orizzonte.