I videogiochi violenti non portano a comportamenti impetuosi: lo dice (ancora) uno studio

Videogiochi violenti fanno male?

Qualche tempo fa si era sollevata una grande polemica nell’interesse di una relazione tra videogiochi violenti e aggressioni, che ha visto Donald Trump ospitare una tavola rotonda alla Casa Bianca con i rappresentanti dell’industria.

L’incontro è stato programmato così frettolosamente che, intanto, un altro ed ennesimo minuzioso studio che vanifica la credenza secondo cui i videogiochi violenti riducano l’empatia e aumentino il tasso di aggressività, è stato recentemente pubblicato da Molecular Psychiatry alla Hamburg-Eppendore Clinical University of Germany e al Max Planck Institute.

Con i testi predisposti ad hoc, i ricercatori hanno esaminato il comportamento di 90 partecipanti, i età compresa tra i 18 e i 45 anni, mentre hanno giocato per 8 settimane almeno mezz’ora al giorno a Grand Theft Auto V e The Sims 3, misurando i loro possibili impulsi aggressivi. Un gruppo di scienziati, ecco, hanno concluso dimostrando con dei risultati sperimentali che non vi è nessuna conseguenza violenta giocando quotidianamente ai videogiochi.

Anzi, c’è da dire di più. I videogiochi, evolutisi come piattaforma di intrattenimento, sono diventati anche un ottimo mezzo di supporto per l’apprendimento e per superare vari problemi psicologici. Nondimeno, sono peraltro capaci di risvegliare emozioni, comprese quelle di tipo negativo, che tendono a sprigionare una potenza creativa che è in noi.

FONTE: Idw-online.de

Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.