Il natale è magia. Lo sapevo da bambino e lo so adesso. A un certo punto della mia vita, però, detestavo questo periodo dell’anno per un motivo che forse è importante, forse no, chi lo sa. Fatto sta che oggi questo è un periodo dell’anno che amo e adoro praticamente ogni sua sfaccettatura. Ciò mi ha fatto pensare a quelli che sono i ricordi del mio passato, pieno di libri, fumetti e ovviamente videogiochi. Tralasciando i classicismi della famiglia, il natale per me era giocare a quei titoli che mi occupavano giorni interi.
Con il freddo che si scatenava sul mondo e la Caccia Selvaggia che vagava durante la notte nei cieli oscuri e tempestosi, io giocavo. Chiuso nella mia stanza con la luce della tv come l’unica fonte di illuminazione, se non si conta una stufa a gas vicino al mio divanetto, giocavo la sera, vivendo un’altra vita. Giocai a tantissimi titoli nel corso dei diversi natali, ma ricordo bene tre titoli in particolare: Harry Potter e La Camera dei Segreti, Final Fantasy Tactics e Digimon World. Oggi vorrei parlarvi dell’ultimo gioco nominato, dedicato ai rivali dei Pokemon che non ce l’hanno fatta (in termini videoludici).
Il primo gioco dedicato ai Digimon non è ricordato da molti e ricordo che tra tutti i miei amici ero l’unico a possederlo. Portavo a spasso il mio mostriciattolo digitale mentre quello faceva i suoi bisogni in giro, come se niente fosse. Ovviamente in questo modo diventava disobbediente e alla fine si trasformava in qualcosa di orrendo. In tutto avrò perso cosi tanti compagni digitali da non ricordarli nemmeno, ma ogni volta, imperterrito, ricominciavo a curarne uno nuovo.
Il sistema alla Tamagotchi inizialmente non riuscivo ad apprezzarlo. Era un calcio nelle parti basse vedere la trasformazione orribile quando il Digimon non veniva allenato, curato o sfamato nel momento giusto. Ed era altrettanto brutto dover ricominciare sempre lo stesso percorso con un nuovo compagno, ma alla fine ci si abitua a tutto.
Percorrevo le terre con grande passione, cercando di scoprire il male che affliggeva l’isola di File e nel frattempo le giornate passavano. Il tempo scorreva e il tè sul comodino si raffreddava. Le giornate passavano tra le risate con gli amici davanti a un film o una partita a un qualche platform o sparatutto giocato rigorosamente in split screen a 4 giocatori, mentre la sera mi immergevo in quel mondo digitale dominato dai mostri.
Mi rendo conto che non è un ricordo natalizio a tutti gli effetti, ma il natale è anche questo. Passare del tempo con un proprio passatempo, in pace e armonia. Ricordo ancora l’odore della vecchia casa e della mia stanza, piena di libri e fumetti, ma anche di videogiochi. Ricordo i viaggi con gli amici in città in cerca di un nuovo libro fantasy da comprare e la sera a guardare un film tutti insieme con i dolciumi e le bevande gasate sul tavolo.
Digimon world mi ricorderà sempre il natale e la sua atmosfera e forse per questo che non oso a rigiocarlo, se non a dicembre.