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I libri per ragazzi hanno un certo fascino, questo credo che sia indubbiamente una verità che nessuno potrà contestare. Sono ovviamente scritti per un pubblico giovane, ma spesso siamo noi adulti a leggerli. Quest’anno ad esempio sto rileggendo Harry Potter. Intanto però ci sono tantissimi altri libri del genere per ragazzi che lentamente sto divorando uno dopo l’altro. Un anno fa mi capitò Jack Bennet e la chiave di tutte le cose, scritto da Fiore Manni, con la quale ho scambiato qualche battuta in un’intervista. Quest’anno invece è uscito il secondo libro delle avventure del giovane ragazzo inglese e non potevo non leggerlo e ovviamente parlarne su questo lido.
Jack Bennet è un ragazzo come tanti altri, ma allo stesso tempo diverso da tutti. Nel primo libro ha iniziato a viaggiare attraverso i mondo grazie al Padre di Tutte le Cose e stavolta la sua avventura si farà molto più movimentata, ma sopratutto più pericolosa. Qualcuno si ricorderà sicuramente il fattaccio avvenuto nel primo libro con la chiave che apre ogni porta. Ebbene, ovviamente in questo troveremo il mandante del tentato furto e no, non è uno spoiler. In realtà era chiaro da subito che sarebbe stato proprio quello l’argomento del libro in questione.
Le vicende stavolta ruotano attorno alla ricerca del maestro di Jack, il Padre di Tutte le Cose. Questi sembra infatti totalmente scomparso dalla faccia della terra e anche i suoi ricordi iniziano a sbiadire lentamente dalla mente della madre di Jack. La sua scomparsa ovviamente mette all’erta il giovane ragazzo, che disobbedisce al proprio maestro e corre alla sua ricerca.
Fiore Manni con il secondo libro ha deciso di continuare con il suo stile deciso e semplice, facile da digerire e perfetto per un pubblico giovane. Le descrizioni sono minuziose, ma allo stesso minimaliste, anche se ammetto di aver avuto la voglia di cambiare alcune piccole parti del racconto. Jack è ancora una volta un ragazzo altruista e con il cure pieno di una bomba tipica dei giovani e questo è un punto a favore del racconto. Purtroppo, se Jack ha una sua personalità già ben definita, alcuni personaggi secondari sono messi troppo in secondo piano rispetto a tutto il resto. Questo crea ovviamente la voglia di scoprire altro sul ragazzino dai capelli rossi o anche su alcune creature dei vari mondi. Magari un giorno troveremo qualche spin-off al riguardo, ma per ora questo è sicuramente una piccola pecca, che però non toglie niente al racconto in sé. L’unica cosa che avrei voluto vedere di più è il viaggio attraverso i mondi, ma invece abbiamo la stessa identica struttura narrativa del primo libro. Ci sono pochi mondi a disposizione e quasi tutte le attenzioni vanno all’ultimo, che porta alla soluzione del problema iniziale.
La mia speranza è quella di vedere una struttura narrativa leggermente diversa in quanto la maturazione dovrebbe arrivare per Jack, per la scrittrice e anche per i lettori. Sarebbe forse più interessante vedere una risoluzione totale del problema in un viaggio rocambolesco attraverso svariati mondi piuttosto che mantenere una certa staticità pur di rimanere nella propria comfort zone. Ma questo lo scopriremo tra un anno probabilmente.