Kingdom Hearts: Unchained χ – Recensione

Il 2002 è stato un anno indimenticabile, l’inizio di un viaggio inobliabile per tanti appassionati, un chiaro tentativo di amalgamare due universi: Disney e Square Enix. Oggi aspettano con fervida trepidazione e impazienza l’arrivo del bramato Kingdom Hearts III, rimasto sempre più scolpito nella mente e nel cuore. C’è però un tassello, ritenuto importante, che si aggrega alla serie: si tratta per inciso di Kingdom Hearts Unchained χ, un’offerta particolarmente più diversa del solito, in quanto è una specie di invito per non lasciarsi sfuggire l’opportunità di far conoscere quest’universo ai neofiti.

Pubblicato qualche anno fa come browser game in Giappone, l’omonimo titolo si presenta essere un’avventura immancabilmente costeggiata da numerosi mondi già incontrati in altri capitoli: occorre menzionare il Paese delle Meraviglie, Agrabah, il Monte Olimpo, il Castello della Bestia, il Bosco dei sette Nani e Daybreak Town. Il tutto ambientato in un periodo antecedente alla Guerra dei Keyblade, garantendo centinaia di livelli in continuo aggiornamento.

Il Regno dei Cuori si tinge di mobile!

Kingdom Hearts Unchained χ ci porta a scegliere e personalizzare il carattere, indugiando sulla fisionomia da conferirgli mediante una buona dose di opzioni, e sulla fazione da associargli. Queste caratteristiche sono variabili in un secondo momento, quindi la decisione preliminare non pesa in alcun modo sull’avanzamento di gioco. Inizialmente verremo catapultati in un tutorial, utile per mostrarci diversi aspetti da tener conto, ma che ci espone un sistema di combattimento abbastanza o quantomeno inusuale per la serie: Kingdom Hearts Unchained χ è un J-RPG con la consueta struttura basata a turni, nel quale è sufficiente in questo caso toccare lo schermo per attaccare un singolo bersaglio o muoversi lungo le zone. A dispetto delle carte, questa volta il gioco dispensa dei cristalli come valute, basilari per acquistare delle medaglie e vari contenuti al fine di potenziarci a dovere.

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C’è, di malgrado, il bisogno di evidenziare un piccolo neo: il gioco rasenta un po’ di ripetitività, nel momento in cui tocchiamo il bersaglio per arricciare una serie di colpi. E questo potrebbe avvenire in maniera ripetuta, ogni qualvolta si presenta un nemico. Quanto al combattimento, il numero di attacchi disponibili da scagliare sono direttamente proporzionali a quelle delle medaglie. Dopo aver sfruttato quest’ultime, dobbiamo tener a bada l’indicatore che, una volta esaurito probabilmente con impazienza e frenesia, ci lascia a digiuno per qualche istante, permettendo l’inesorabile danno provocato dai nemici, se sopravvissuti dai nostri attacchi. Conclusi gli scontri, possiamo raccogliere e collezionare materiali atti a potenziare il nostro Keyblade.

Quel che c’è da ricordare è la presenza delle microtransazioni: a tal proposito, il titolo non preme all’urgenza degli acquisti in-app, in quanto i livelli possono essere goduti anche senza alcun minimo di potenziamento. Come in qualsiasi Kingdom Hearts, la colonna sonora è uno degli anelli forti, anche se, in questo caso, è foriera di arrangiamenti: Yoko Shimomura, storica compositrice della serie, non ha tuttavia bisogno di ulteriori elogi.

Quello di Kingdom Hearts Unchained χ non è un titolo da gongolare, è semplice e accessibile a tutti. Duole dirlo: il gioco non nasconde la sua abusa ripetitività e la trama fatica a ergersi poiché risulta, come sua usanza, molto confusa. È ciononostante un fattore trascurabile: si tratta fermamente di un gioco divertente, gratuito e ben sviluppato. Dalla musica iconica a una vasta gamma di nemici e ai mondi familiari, gli appassionati della quindicennale saga non potranno che esserne soddisfatti e appagati. Il forte suggerimento è di scaricare e provare Kingdom Hearts Unchained χ almeno una volta, sui dispositivi iOS e Android.

Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.