Valkyria Chronicles Remastered – Recensione

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Riprovare un gioco con un glorioso passato alle spalle fa irrimediabilmente cadere in uno stato di malinconia, che continuerà a persistere per tutta la progressione. Le versioni remastered hanno però rovinato in parte questo piacere di rigiocare le vecchie glorie per la loro eccessiva presenza nel mondo delle vecchia e curent gen. Abbiamo infatti visto tutti i titoli uscire nuovamente in commercio, non sempre con l’effetto sperato e non sempre riconquistando i fan. Ci è però scesa una lacrimuccia mentre accendevamo Valkyria Chronicles Remastered e il battito aumentava man mano che i titoli di testa mostravano alcune delle scene più belle del gioco, accompagnate da una musica calma e soave. Sarà un gioco meritevole nonostante gli otto anni passati dall’uscita? Continuate a leggere per scoprire tutti i pro e contro di questa remastered.

Valkyria Chronicles Remastered

La grande guerra Europea

Valkyria Chronicles ha una storia abbastanza particolare e molto matura, nonostante i colori accesi presenti all’interno delle sequenze. Il mondo di gioco è ambientato in un universo alternativo ed è il corrispettivo della nostra Europa. Da una parte c’è la Federazione Imperiale, uno stato dittatoriale che ha spesso dichiarato guerra all’Alleanza Atlantica (il corrispettivo territoriale dell’Unione Sovietica e l’Unione Europea) per cercare di prendere il possesso dei giacimenti del ragnite, un minerale energetico che serve sia per l’impianto bellico (in veloce sviluppo e progressione) sia per quello civile (le case, le fabbriche e cosi via). Nel 1935 la Federazione Imperiale dichiara una dura guerra a tutto il resto dell’Europa e finisce per invadere il paese di Gallia (situato nel luogo dove possiamo trovare i Paesi Bassi), un paese che per tutto il corso della storia è stato neutrale a qualsiasi tipo di conflitto. Rimasto da solo, il paese dovrà affrontare un nemico che su carta potrebbe annientare quel piccolo puntino sulla mappa.

In quest’ambiente troviamo Welkin Gunther, un ragazzo studente di 22 anni che al ritorno nella propria città trova un clima rigido e militaristico. Mentre è intento a osservare e disegnare dei pesci nel fiume viene fermato da una giovane soldatessa, Alicia Melchiott, che solo successivamente scoprirà chi è realmente Welkin: figlio di un grande eroe di guerra. Nonostante la sua volontà di stare fuori dalla guerra, il ragazzo si arruola per forze maggiori nell’esercito e diventa un luogotenente, che si sposta a bordo del carro armato pilotato dalla sua sorella acquisita Isara Gunther. La storia ci porterà ad attraversare tutto il paese di Gallia e ci fermare l’avanzata nemico, scoprendo nel frattempo tutti gli intrecci tra i personaggi, che incontreremo con l’avanzare delle missioni.

Valkyria Chronicles Remastered

È il nostro turno!

Come il gioco originale, anche Valkyria Chronicles Remastered è un mix di diversi generi che a prima vista non potrebbero combaciare alla perfezione: Gioco di ruolo a turni e Light Novel. Il gioco si presenta a forma di libro, il diario di guerra, in cui potremo vedere tutto effettivamente. Vari paragrafi rappresentano dei filmati che guarderemo per scoprire la storia senza la possibilità di interazione, mentre alcuni paragrafi saranno contrassegnati con una mappa e questi sono i campi di battaglia in cui potremo combattere, ma ci arriveremo tra poco. Passando a un altro capitolo del libro andremo a finire direttamente nel nostro QG (quartier generale) ed è qui che potremo non solo migliorare le abilità dei nostri soldati, ma anche ingaggiarne di nuovi, potenziare il carro armato e le varie armi che avremo a disposizione. Il sistema di crescita dei personaggi è abbastanza interessante e non si basa sul singolo, ma sul gruppo che andremo a migliorare. Quindi se faremo passare i Lancer in secondo livello, troveremo tutti i soldati di quel grado. Idem per qualsiasi altra classe come i Sniper, Shocktrooper, Scout e gli Ingegneer.

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Il campo da battaglia è poi la parte più interessante del gioco in quanto avremo davanti a noi non solo la parte tattica, ma anche quella preventiva. Inizialmente potremo disporre alcuni soldati in dei posti prestabiliti, formando cosi il team che servirà per la realizzazione della missione. Quest’ultima avrà delle richieste per essere portata a termine e fallita una delle richieste si va direttamente al campo santo. Sul campo avremo la visuale in terza persona e interpreteremo le veci di ogni personaggio (comandato in realtà dallo stesso Welkin). Per prendere il controllo del personaggio sfrutteremo un Command Point, mentre per un carro armato ne useremo due e avremo un determinato range di movimento e un punto d’azione che potremo dividere tra attacco o cura. Terminati i nostri Command Point passeremo la mano al nemico, che sfrutterà i suoi facendo muovere i nemici. Purtroppo durante il gioco non potremo sfruttare tutte le coperture, come invece è possibile fare in un XCOM (anche se il paragone potrebbe sembrare folle). Il gioco ci mette davanti a delle scelte difficili e a dover prevedere la mossa nemica come in una partita di scacchi o dama, ma visto che si tratta di un titolo nipponico nominiamo anche Shogi o Go.

Valkyria Chronicles Remastered è un gioco che come abbiamo detto ha i suoi anni alle spalle, che si fanno sentire in maniera inesorabile nonostante l’ottima rimasterizzazione in 1080p e i 60fps. I modelli poligonali, passati sopra al pesante antialiasing, riescono in parte a nascondere gli anni, ma il risultato, nel suo insieme è davvero incredibile. I colori si mischiano in una triste danza bellica che sembra volerci raccontare gli orrori della guerra in un ambiente leggermente diverso. Il tutto è contornato da una colonna sonora che nella sua diversità e leggerezza ci cattura grazie all’estrema sensibilità nelle note, perfette per questo genere di gioco. Una nota dolente è probabilmente è l’assenza di lingua italiana o dei sottotitoli. Non si tratta di un errore da poco in quanto leggere tutti i dialoghi, capire ogni sezione del gioco e i vari menu.

COMMENTO:

Dopo aver riassaporato tutta la bellezza di questo grande capolavoro possiamo solo consigliarlo a tutti, soprattutto a chi non ci ha mai messo le mani sopra. Va considerato però che l’assenza di lingua italiana potrebbe scoraggiare molti in quanto a volte non sarà semplice capire perfettamente. Il sistema di combattimento BLITZ fa il suo dovere nonostante gli anni passati, ma lo stesso non possiamo dirlo della grafica, che risente di tutti gli anni.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".