L.A. Noire Remastered – Recensione

La recensione di LA Noire Remastered

Più che un’esigenza di mercato, una remaster è anzitutto un modo per preservare e aggiornare un’opera che è invecchiata nel tempo. Questa è ormai diventata una pratica comune, ed una delle chiari ragioni per le quali siamo attraversati da un’orda importante di vecchie glorie è che ogni tanto possono diventare un bel pretesto per ingannare il tempo, fino all’uscita di un gioco che aspettiamo da parecchio tempo e che seguiamo con particolare attenzione. Nonostante quello che possa sembrare, però, una remaster è molto più dell’apportare delle modifiche e degli aggiustamenti estetici. Oltre a porsi come scusa per fare i cosiddetti “soldi facili”, rimane ormai assodato che oggi investire in nuove proprietà intellettuali o ampliare quelle già esistenti è molto più rischioso e costoso, sia in termini di quantità di lavoro che di onere economico.

Non è infatti un caso che Rockstar Games, prima di tornare alla ribalta invadendo i cuori dei giocatori con Red Dead Redemption 2, abbia deciso di colmare nel minor tempo possibile questa distanza che ci separa dall’uscita del sequel del western game con la versione completamente rinnovata di L.A. Noire. Sviluppato all’epoca dagli sfortunati ragazzi di Team Bondi su PS3 e Xbox 360, il gioco era riuscito a distinguersi per una tecnologia di animazione facciale veramente straordinaria e un po’ fuori dai canoni, imponendosi come uno dei più spiccati action polizieschi noire, rievocando peraltro le avventure punta e clicca del passato. Fino ad oggi, L.A Noire è una rarità. Uno di quei lavori così caratteristici che ancora oggi rimangono senza eguali. Forse un po’ dimenticato, ma sì, il tempo passa per tutti.

L.A. Noire Remastered
Un gioco che non risparmia violenza e personaggi di dubbia moralità.

Un’avventura investigativa che non t’aspetti

Se non avete mai sentito parlare di quest’epopea criminale, allora è giunto il momento di ricapitolare. L.A Noire è un gioco che esplora il lato più sordido della Los Angeles anni ’40, durante gli anni d’oro del Dopoguerra, mettendoci nei panni dell’astro nascente detective Cole Phelps il quale si getterà a capofitto per risolvere una miriade di casi sinistri con il taccuino a portata di mano, oltre a cui nel frattempo potrà far carriera tra i ranghi del suo dipartimento senza scendere in loschi compromessi. Tutto, sul piano narrativo, funziona; è estremamente lineare, consistente e di pregevole fattura; insomma, una dimostrazione vivente di come anche grazie agli espedienti ludici si riesca a offrire in un titolo come L.A. Noire una storia pari al livello di un qualche blockbuster hollywoodiano ben realizzato.

Nonostante l’età – non – avanzata, tuttavia, L.A Noire Remastered riesce a farci sentire dei veri detective perché ci costringe ad agire come tali: quando arriviamo sulla scena di un crimine, dobbiamo cercare ed esaminare accuramanente gli indizi nei luoghi segnalati, associandoli poi al resto dei dati che nel mentre abbiamo appreso conducendo degli interrogatori con i sospetti del caso – sui quali, se verranno perfettamente eseguiti, potremo ottenere cinque stelle come valutazione finale del lavoro. Il MotionScan, un sistema di creazione di animazioni facciali tramite il quale il Team Bondi – al tempo – si era servito per dare origine a volti ed espressioni realistici mai visti fino ad allora, serve tutt’oggi a leggere le vere intenzioni dei sospetti: una parola o uno sguardo, insomma, possono veramente fare la differenza.

Tuttavia, l’assenza di notevoli cambiamenti rende gli errori e i difetti di L.A Noire molto più evidenti. Nonostante si tratti di un open world che ricostruisce fedelmente i tragitti della Los Angeles, grazie a una meticolosa documentazione storica, c’è da evidenziare che tale struttura è stata coronata più per generarci un senso di libertà – già – ma questo perché il gioco è lineare e prevalentemente focalizzato sul lato investigativo. Ed è da questo punto di vista che L.A Noire, nel voler innovarsi e differenziarsi dalla massa, nasconde una certa immaturità. Se la sua narrazione è solida e monumentale, le sue fasi di gioco tendono essere alla lunga ripetitive e fastidiose. Tuttavia, il gioco fornisce un’esperienza, che come ricordo si divide in guida dei veicoli, interrogatori e raccolta di prove, ancora soddisfacente e in grado di essere approvata anche da un pubblico più moderno.

LA Noire Remastered
Il lavoro svolto con la tecnologia dell’animazione facciale continua a sorprendere in alcuni momenti.

Un’edizione imperdibile

L.A. Noire Remastered è una confezione che interessa più che altro la componente visiva, eccezion fatta per Nintendo Switch che introduce le seguenti possibilità: l’aggiunta di nuove visuali all’utilizzo dell’HD Rumble, una modalità Joy-Con che sfruttano il giroscopio con i comandi di movimenti, senza dimenticare poi il touch screen per tenerci aggiornati sulle nostre indagini, oltre che per rendere il gioco una specie di avventura grafica – insomma, un aspetto che mi porta alla convinzione, per nulla stravagante, che un giorno L.A Noire possa varcare le frontiere degli smartphone. Ah, e il trio Verità-Dubbio-Menzogna, sostituito ad hoc dalla dicitura Asseconda-Forza-Accusa.

In ogni caso, i miglioramenti più significativi ed evidenti sono quelle delle texture dei personaggi, che rendono i modelli piacevoli da vedere ancora oggi. Una serie di accorgimenti tecnici che ho personalmente notato riguardano il realismo, ora decisamente migliorato, e gli effetti di luce e di illuminazione, che denotano una cura puntigliosa e un impegno evidente da parte del team di sviluppo. Nondimeno, questa versione rimasterizzata include anche tutti i contenuti scaricabili, con i quali era stato esteso il gioco originale. Infine, posso assicuravi che su PlayStation 4 L.A. Noire Remastered raggiunge alla perfezione i 1080p, mantenendo con una buona fluidità e senza particolari magagne i 30fps al secondo.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Epica e spettacolare. Solo così potrei definire un’esperienza come quella di L.A. Noire, che fa oggi il proprio salto generazionale con una deliziosa remaster che aveva veramente senso di esistere, per permettere di rigiocare o giocare per la prima volta una mastodontica opera che all’epoca era riuscita ad accaparrarsi la “massima onorificenza”, ridefinendo coraggiosamente un genere spostando il tutto il suo focus su una narrazione che vale certamente la pena di ripercorrere; e nuovi contenuti che svecchiano e migliorano una formula che ha reso inarrestabile e vincente GTA. Ecco cos’era L.A. Noire: una rivoluzione e un’evoluzione allo stesso tempo, un gioco imperdibile per gli appassionati e per qualsiasi neofita che volesse approcciarsi a questo tipo di genere. Una remaster conservativa che, senza dubbio, mantiene inalterata la qualità del gioiello di Rockstar Games.[/stextbox]

Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.