Mario Party 10 – Recensione

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Nintendo con Wii U ha provato ad allontanarsi molto dal gioco casual, nonostante nella precendente generazione la scelta fatta dalla grande N la aveva premiata. Proprio il punto forte di Wii erano i giochi casual, quel tipo di gioco che non richiede particolari abilità e sono molto divertenti se giocati in compagnia di qualche amico. E proprio per aumentare l’offerta casual su Wii U Nintendo ha da poco rilasciato Mario Party 10, sarà il nuovo capitolo in grado di essere il punto di riferimento per il gioco in famiglia?

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Dammi un fungo, io ti do i dadi!

E’ ormai dal lontano 1998 che la serie Mario Party ci accompagna, il debutto del primo capitolo avvenuto sul “vecchio” Nintendo 64 aveva principalmente lo stesso scopo dell’attuale, ovvero un gioco da tavolo virtuale simil gioco dell’oca, dove ogni giocatore dovrà a turno tirare i dadi e arrivare al termine del tabellone, chi sarà riuscito ad accumulare più stelle, sarà il vincitore del gioco. L’accumulo delle stelline si basa sulle monete, per accumulare le monete al termine di ogni turno ci sono dei minigiochi che premieranno il vincitore o i vincitori in caso di minigiochi di squadra. Per acquistare una stella basteranno 20 monete. Ovviamente per rendere più attivo e sensato il lancio dei dadi quasi tutte le caselle hanno dei bonus o dei malus, che possono andare dal ricevere un tot di monete come premio fino ai tanto odiati 3 passi indietro. Questa è una delle due principali modalità disponibili denominata appunto Mario Party.

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Le fiamme della discordia…

La seconda modalità principale di Mario Party 10 è denominata Bowser Party, la differenza è parecchia ed basata sul ruolo dei personaggi ovvero ci sarà una squadra formata da 4 personaggi che utilizzano il Wii mote e il quinto personaggio è Bowser, che viene utilizzato da chi ha in mano il paddone del Wii U. Lo scopo della squadra è di scappare e mettersi in salvo, mentre lo scopo di Bowser è ovviamente prendere i 4 componenti della squadra. La cosa che rende appetibile e divertente questa modalità è il modo in cui sono stati sviluppati i minigiochi, ovvero l’utilizzo separato del paddone poichè Bowser avrà da fare determinate cose e i 4 personaggi invece dovranno cercare di respingere o fuggire dal temuto lucertolone. Certo è che se questi minigiochi sono in grado di innovare in parte il gameplay a spezzare tutto l’entusiasmo è il numero dei suddetti che sono presenti, per l’esattezza 10. Un numero che non è assolutamente in grado di rendere varia e divertente la modalità e succederà che già verso la 4 partita che farete i minigiochi vi avranno già abbondantemente stancato.

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Dado che lanci tabellone che trovi

All’avvio di una delle due modalità principali avremmo la possibilità di scegliere il tabellone sulla quale disputare la nostra partita, anche qui la scelta è ristretta fermandosi a 5 tabelloni disponibili, ovviamente potevano fare di più, però i tabelloni presenti sono tutti ben caratterizzati e molto curati, riuscendo sempre a dare una buona sensazione all’occhio del giocatore, stessa sensazione non la riesce a dare il comparto tecnico del gioco. Graficamente è abbastanza acerbo, e magari potevano sicuramente sfruttare meglio la potenza della console. Anche i menù lasciano un pò lo scontento, dando la sensazione di anzianità.

Certo è che Mario Party comincia ad accusare una certa monotonia, specialmente il gameplay a stento riesce a decollare e farvi divertire realmente, difficilmente sarà la vostra prima scelta per passare una serata con amici o parenti. Ovviamente, non stiamo parlando di un prodotto scadente o gestito malissimo, anzi i 73 minigiochi totali presenti sapranno darvi un buon motivo per giocare e comunque funzionano tutti bene e spesso e volentieri riescono a creare una buona competizione tra i giocatori. La cosa ottima dei minigiochi è la durata dei suddetti, raramente superano i 30/40 secondi, dando la possibilità al giocatore di divertisti in un lampo e poi tornare diretti nel tabellone, nella speranza che si riesca a comprare una stella.

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It’s me MARIO!

Come dal nome del brand i personaggi utilizzabili sono tutti quelli del mondo dell’idraulico creato da Nintendo, ed è comunque sempre simpatico vedere Mario, Peach, Toad e magari Yoshi scontrarsi tra di loro per accaparrarsi una stellina. Se però li adorate così tanto da volerli dentro casa beh, andate a prendere un Amiibo perchè Mario Party è compatibile con quasi tutti gli Amiibo della serie di Mario. Gli Amiibo, aggiungono una piccola modalità di gioco, ovvero una partita in stile retrò sul tabellone ufficiale del personaggio che avete avvicinato al vostro pad. Un utilizzo ben riuscito, in grado di dare un piccolo boost  alla longevità nel caso abbiate già a casa una delle piccole statuette di Nintendo.

Piccola nota positivà per segnalare le buone musiche integrate nel gioco, che ci accompagneranno sempre durante le nostre fasi del gioco e quasi mai risulteranno stancanti o monotone. Buoni anche gli effetti audio che vengono riprodotti bene e senza alcun problema di nota. Sicuramente da apprezzare il prezzo di lancio che è di 39,90€, una cifra che sicuramente è in grado di stimolare l’acquisto, anche in vista dei soliti 70€ richiesti per altri prodotti anche simili.

 

Commento 

Ci aspettavamo di più da Mario Party 10, le possibilità che è in grado di dare Wii U potevano essere sfruttate meglio e magari sarebbero state in grado di svecchiare una saga che dal primo capitolo si basa su delle meccaniche che possono risultare lente e poco variegate. L’utilizzo del pad di Wii U fatto nella modalità Bowser è sicuramente appagante e divertente e sarebbe stato interessante un utilizzo più massiccio, i minigiochi vi sapranno intrattenere e in fin dei conti di cose da fare ne avrete, sopratutto se siete in compagnia dove il gioco da il massimo di se. Punto assolutamente a favore è il prezzo, certo venderlo a più di 40€ sarebbe stato impossibile, ma a fortunamente il gioco è a prezzo budget rendendo molto più appetibile l’acquisto.

Sull'autore

Michele “Azzie"

Ho la straordinaria capacità di inventare cose che già esistono e di dire cose incredibili che diventano ovvietà pochi anni dopo. Inoltre mi piacciono i videogiochi, motivo principale per cui scrivo qui.