Monster Hunter World continua ad essere un divertimento allo stato puro

Monster Hunter World

Monster Hunter World è divertente. Forse anche troppo, per i miei gusti. Quando mi sono avvicinato ero molto scettico, ma al contempo intenzionato a provarlo ed a comprendere come sia riuscito a guadagnarsi uno spazio tale nell’immaginario dei giocatori. Il suo successo è innegabile e il suo numero di vendite non smette di aumentare. Beh, con tutta questa popolarità è abbastanza ovvia la qualità del gioco, non dite? Se potessi tornare indietro nel tempo e ritrattare le mie vecchie opinioni circa l’ultima opera di Capcom, lo farei perché mi ero sbagliato di grosso.

Dopo il boom mediatico era giunto per me il momento di scoprire il motivo di cotanta affezione nei suoi riguardi. Ho avuto la possibilità di giocarlo per molto tempo, e ora posso confermarvi che Monster Hunter World rappresenta davvero il passo evolutivo che il franchise doveva compiere. La saga doveva tornare al “mondo”, con l’attenzione che meritava, con i cambiamenti necessari, con più giocatori – compreso il sottoscritto: Monster Hunter World è proprio questo, un fenomeno capace di tenerci incollati allo schermo. Ovviamente, qualsiasi cambiamento drastico può generare confusione o stupore ai più familiari. Per quanto il gioco rispetti infatti il suo spirito e la sua essenza originale, ciò non significa che Monster Hunter World non abbia la sua dose di aria fresca e la sua gamma di novità. Difatti, questo capitolo è stato realizzato meccanicamente per somigliare ai più vecchi, ma con delle modifiche strutturali al gameplay per rendere la caccia più epica, profonda e spettacolare.

La premessa è talmente semplice quanto efficace. Nei panni di un Cacciatore viaggeremo nel Nuovo Mondo per scoprire il perché i Draghi Anziani migrino verso il Nuovo Continente. Insieme al nostro felino e la nostra assistente, saremo chiamati a perlustrare tutti i luoghi per sconfiggere o catturare i temibili mostri, che vanno dagli uccelli agli insetti, dai pesci ad altre tipologie di animali. Quile missioni hanno una componente di ricerca abbastanza basilare, che ci porterà a scandagliare vari oggetti che ci daranno tutte le informazioni sulle nostre prede. Ogni guadagno di nozioni sarà un punto a nostro favore. Chi non imparerà le mosse dell’avversario se la vedrà brutta. Per fare questo, ho sperimentato a fondo tutte le 14 tipologie di armi, ho migliorato spesso la mia armatura e ho utilizzato molte tattiche per prepararmi ai mostri agguerriti.

Come nuovo giocatore di Monster Hunter devo ammettere che sono rimasto francamente sorpreso da World. I miei precedenti tentativi di entrare in questo universo erano pressoché crollati per una serie di motivi, uno di questi era lo spostamento da console fissa a portatile, una trovata non perfettamente a mio agio. Dal canto mio, però, non c’era stata quella voglia di compiere il fatidico passaggio necessario a restare sulla cresta dell’onda. Una parte di me si era preoccupata, l’altra no. Esatto, perché se avessi provato a iniziare il viaggio nel Vecchio Mondo con Monster Hunter 4: Ultimate, la verità sarebbe stata che i controlli e la telecamera li avrei trovati sicuramente grezzi, tanto da impedirmi ad acquistarlo e da valutarlo negativamente. Fortunatamente, lo stesso non è successo con World. Capcom ha preso tutto ciò che ha reso grande Monster Hunter, l’ha lucidato e l’ha accessoriato con caratteristiche che nemmeno sapevamo di volere. Persino le funzionalità già esistenti hanno ottenuto in questo titolo i suoi dovuti miglioramenti.

Monster Hunter World fa passare il tempo senza accorgersene. È riuscito ad immergermi in un mondo come mai prima e che aveva poco o niente da spiegare. Questo potrebbe far arrabbiare, finché non ci si rende conto che il gioco in realtà ci sta dicendo molto. Non con le parole, ma dagli ambienti, dai mostri, dagli oggetti. In una sola battuta: dal suo intero ecosistema. Questo capolavoro fa di noi dei veri cacciatori e rende ogni caccia una vera e propria esperienza ludica.

Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.