MotoGP 19 – Recensione

Il mercato videoludico è in continua ed irreversibile evoluzione ma cionondimeno non bisogna trascurare l’evidente difficoltà mostrata da alcuni generi che stanno faticando e non poco a sorreggere gli “standard moderni” del gaming sprofondonado in una profonda e decadente spirale di obsolescenza, al netto di esperienze d’intrattenimento non proprio esaltanti e di per certo facilmente deprecabili. Uno di questi generi è proprio il “racing game” che, nonostante l’enorme potenza di calcolo delle console, non riesce ancora ad affermarsi in tutta la sua “concretezza” vertendo in un’avulsa forma di simulazione che, seppur con qualche doverosa eccezione, risulta ben lungi dall’evocare l’imprevedibilità che solo una gara può trasmettere. Una delle poche software house pioneristiche in questa specifica visione prospettica risulta senza alcun dubbio esser l’italianissima Milestone che dopo il passaggio ad Unreal e il totale rinnovo della serie cerca di tornare in pole con il suo MotoGP 19 i quali, seppur ricalcando la formula degli scorsi anni, si discosta in particolarismi tecnici e contenutistici che di certo, a seguito della nostra prova approfondita, sono riusciti ad imprimere un pizzico di imprevedibilità che mancava da tanto all’interno di una serie che mai come questa volta cerca di allontanarsi il più possibile, nonostante qualche imperfezione ancora da cooreggere, dall’imperante “more of the same” che ha influenzato i prodotti “seriali” destinati al mercato del gaming segnando in parte un’effettiva seppur flebile morte della “creatività“.

Ora di cambiare

Perseguire un percorso di modernizzazione sotto diversi punti di vista è stata un’impresa decisamente impegnativa per il team di sviluppo milanese che, grazie ad un cambio repentino del “motore di gioco”, ha retroattivamente ampliato i mezzi a disposizione degli sviluppatori corroborando un reset grafico capace di rendere più appetibili i propri titoli per il grande pubblico estendendoli così alla “massa” dei videogiocatori meno appassionati del genere ed ordunque cercare di fuoriuscire dalla stereotipatica “nicchia” di avvezzi per divenir qualcosa di più che una semplice simulazione del campionato motoristico per eccellenza. Non bisogna però altres’ dimenticare che l’effettivo contraccolpo di questo processo di restyling c’è stato eccome, con gli ultimi capitoli decisamente al di sotto delle aspettative previa anche la pochezza contenutistica che si è fatta sentire ed ha lasciato l’amaro in bocca a molti che da tanti anni bramavano questo salto di qualità generazionale che possiamo senza alcuna remora asserire che, poco prima dell’uscita di quest’ultima iterazione, non era ancora avvenuto.
Tenendo in considerazione dell’ammirevole dedizione con cui i programmatori nostrani si sono prodigati con tutti gli ostacoli del caso di giungere al miglior risultato possibile, uno degli snodi cruciali per poter carpire la bontà di questo nuovo capitolo sono proprio i contenuti, e finalmente con nostra somma gioia siamo dinnanzi ad una simulazione motoristica che non da solo spazio ad un inconsistente susseguirsi asetticamente di gare e campionati ma che si ritorna ai fasti di un tempo con le sfide classiche, che vi metteranno ancora una volta nei panni di alcune delle leggende della disciplina (a bordo di bolidi ben meno moderni e controllabili di quelli a cui i giochi della serie vi hanno abituati), e con l’aggiunta della Moto-E: una categoria completamente nuova dalla fisica assai diversa rispetto a quella delle altre due ruote a vostra disposizione.

Una carriera rinnovata

La modalità regina dell’intero gioco è senza alcun dubbio la “carriera” che difatti si presenta sin da subito con un notevole e corposo lato gestionale che può esser facilmente saltato con tanto di scelta rapida per ogni evento pre-gara che viene incontro anche alle esigenze no solo degli esperti ma anche, senza alcuna soluzione di continuità, ai meno “esperti” che senza troppi fronzoli desiderano buttarsi subito in pista.
D’altronde è stato inoltre deciso di offrire al giocatore un numero limitato di gomme, per aumentare la tensione competitiva, oltre alla possibilità di partire da qualunque categoria si desideri anche la Moto 2, ovviamente…purtroppo ci sono notevoli margini di miglioramento per approfondire questa modalità tanto ricercata da noi fruitori visto che difatti non siamo ancora davanti a una sorta di story mode con interviste ai piloti, rivalità e quant’altro ma è un passo significativo che plausibilmente richiederà molto più tempo che ci lascia ben sperare poichè se non altro il pacchetto sembra esser nella sua globalità tornato ad avvicinarsi ai fasti di un tempo.

Un I.A. “intelligente”

Non è assolutamente da trascurare ovviamente la parte inequivocabilmente più importante del prodotto, ossia il gameplay che in generale ci elargisce un feeling delle moto più pesante e realistico, tempi dei giri ancor più vicini a quelli veri, e una guidabilità generale che sarebbe maturata alla perfezione se non fosse per il frame rate dimezzato, e specialmente quest’ultimo apsetto sembra esser finalmente giunto al perfezionamento definitivo con il raggiungimento (seppur con qualche calo di circostanza) ai gloriosi 60fps che infatti ben si discostano dalle edizioni passate sopracitate. Oltre ovviamente ad alcuni particolarismi che in effetti erano facilmente auspicabili in questo nuovo capitolo, l’innovazione primaria di questo MOTO GP 19 risulta esser proprio l’intelligenza artificiale: battezzata affettuosamente A.N.N.A. dai suoi creatori, l’IA neurale del gioco è particolarmente evoluta, e le sue capacità sono state sviluppate da zero, attraverso una serie di input esterni che le hanno permesso di apprendere il modo migliore di affrontare una qualsiasi pista a forza di valutazioni negative e positive che le hanno permesso di “imparare” prima l’importanza dei limiti del percorso, poi delle traiettorie migliori, fino ad arrivare a una gestione quasi perfetta di moto e pista equiparabile a quella dei migliori piloti umani.

MotoGP 19
Overall
8/10
8/10
  • - 8/10
    8/10

Commento finale

Siamo dinnanzi ad un prodotto che oggigiorno rappresenta la perfetta evoluzione di un brand che, nonostante alcuni svarioni perseguiti in passato, ha fatto ammenda delle sue notevoli criticità per offrire attualmente uno dei migliori esponenti del genere consigliato non sono agli appassionati ma anche ai neofiti.

Sull'autore

Francesco Palmiero

Enciclopedizzare, narrare, contemplare e condividere insieme l'arte videoludica.