Musashi vs Cthulhu – Recensione

Chi l’avrebbe mai detto che dopo il Summer Game Fest del 2021, anno in cui ho visto il trailer del gioco realizzato dal team di sviluppo brasiliano Cyber Rhino Studios, ricevetti la possibilità di provarlo e di analizzarlo. Dal punto di vista delle modalità è carente in quanto ce ne una sola, ma grazie ad essa riesce farsi rispettare non bene ma di più.

Un po’ sulla scia di Dead Cell e Hades siamo qui a vedere un nuovo indie, pubblicato per le nuove e vecchie console ma che può essere fruito praticamente ovunque, anche su Nintendo Switch nell’eventualità degli interessati. Quindi entriamo nel mondo onirico dell’immaginazione di Lovercraft, per far scontrare le creature nell’immaginario dello scrittore, contro il famoso – in oriente per lo meno – ronin Myamoto Musashi.

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Uno spadaccino solitario

Nel titolo presenta un unica modalità rigorosamente in singolo giocatore, senza la possibilità di poter selezionare una classe di difficoltà. Questo è dovuto anche per il fatto che è presente nel titolo alcune componentistiche alla rogue like, ossia quando moriremmo dovremmo ricominciare per forza di cose a inizio dell’esperienza, dalla velocità più bassa fino alla più alta per capirci.

Infatti prima di buttarci nella sezione in singolo giocatore è bene effettuare il tutorial, che tramite esso ci spiegherà le basi del gioco in pochi minuti. Dopo di che verremmo lanciati nell’unica modalità, lo so mi dispiace se sono ripetitivo ma nella pratica non sono presenti altre estensioni dell’arrangiamento dell’esperienza, e non ne avrei viste al di fuori di essa.

In quanto nel titolo interpreteremmo lo spadaccino, e militare oltre che storico, Miyamoto Musashi il quale ricopre non solo nel nome ma anche nelle abilità del celebre guerriero giapponese. Il quale viene letteralmente inserito nei mondi creati da Lovercraft chiamati semplicemente Cthulhu, il quale invierà schiere di nemici per affrontare il mortale in un sanguinoso scontro.

Nessuno mi sposterà

La particolarità del titolo che lo rende estremamente iconico, è il fatto che non dovremmo muoverci ma colpire i punti deboli dei vari mostri generati da Chtulhu. Infatti tramite la pressione di 6 tasti, rispettivamente divisi in 3 per lato, dovremmo colpire la parte alta, media e bassa delle rispettive creature in base al posizionamento dei tasti.

Infatti utilizzando le frecce direzionali oppure i tasti Y, B e A del controller della Xbox ( ma comunque disponibile anche per Playstation, Nintendo e PC) dovremmo andare a movimento con i nemici. Il gioco sta proprio nel conoscere i nemici, e le loro abilità, e affrontare orde di nemici sempre più numerosi e spietati nel corso dell’opera.

Quindi il titolo invoglia parecchio nell’impegnarsi e imparare le varie velocità del gioco, perché infatti in alto a sinistra dello schermo sarà presente un contatore di nemici eliminati. Non vi dico il divertimento che ho provato nel corso delle prime ore, infatti sono lentamente migliorato per raggiungere alcune centinaia di cultisti uccisi, fantasmi che riescono teletrasportarsi e molto altro ancora.

Voglio arrivare in alto

Nella schermata del titolo sarà possibile vedere una classifica dei migliori giocatori, che sono riusciti a raggiungere traguardi interessanti. Non ricordo esattamente il nick dell’utente, e se lo sapessi ne dubito che lo scriverei, ma vedere un giocatore che ha raggiunto la bellezza di 5.326.789 uccisioni ti dico solo una cosa, hai una pazienza incredibile oltre ad una bravura econiabile.

Oltre a questo potremmo capire anche il nostro posizionamento nella classifica, non solo nel corso dell a giornata ma anche in un determinato periodo da una settimana, un mese o più. Ogni tanto quando sono riuscito a battere i miei record, mi ha fatto piacere riuscire a recuperare qualche posizione o perderne perché ce qualcuno migliore di quanto mi impegni, che fa parte del gioco alla fine dei conti.

Questo ha permesso di far conoscere un indie a chiunque, seguendo un idea talmente semplice da funzionare un po’ ovunque. Ovvio che seguendo l’idea dei rogue-like bisogna cominciare, avanzare, migliorare e perire per colpa di troppi colpi ricevuti ( e in alcuni frangenti anche semplicemente uno) per via dello schema di questo genere.

Solo un genere o più di uno?

Ce da dire che sono presenti altri elementi come ad esempio l’action, però secondo me è una mezza verità in quanto come detto precedentemente non è un titolo d’azione tipico, non nel modo che una persona lo concepisce normalmente. Però secondo me è più accurato il rogue-like per le motivazioni citate precedentemente, ossia inizi con una partita a combattere, avanzi con le ondate di nemici e arrivi ad un punto dove si perisce e bisogna ricominciare da zero.

Il mondo di Lovercraft è davvero intrigante il che ha permesso di vedere un aspetto grafico che non mi sarei aspettato, infatti se avrete modo di provarlo e vederlo avremmo una sola mappa, che cambierà solamente dal punto di vista dell’inquadratura. Infatti asseconda di come verremmo inseriti nella nell’area ad un nuovo avvio, verremmo posizionati sul ponte oppure davanti ad uno degli edifici di una città giapponese immaginaria dell’epoca Azuchi-Momoyama.

Per tanto vedere questi demoni che ricordano gli Oni, ma sono frutto dei poteri di Chtulhu e immaginati dalla mente fantastica di Lovercraft, ha fatto si che riuscì ad amagliare in diversi modi gli sviluppatori. Cito solo che in questo titolo hanno lavorato rispettivamente due team, il primo QUByte Interactive e Cyber Rhino Studios i quali hanno realizzato una piccola perla nell’ambito indie.

Musashi vs Cthulhu
  • VOTO - 8/10
    8/10

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.