MXGP 2019: The official Motocross Videogame – Recensione

MXGP 2019

Quando mi avvicinai al mondo delle due ruote avevo 16 anni, era il 2006 e all’epoca battagliavano in MotoGP Valentino Rossi e Casey Stoner. Nello stesso periodo in Superbike correva un certo Troy Bayliss con Ducati, mentre in MXGP c’erano ancora 3 categorie ( 450, 250 e 125) divise in 4 e 2t e mi sembra che siano passati secoli da allora.

Ora in MXGP 2019 realizzato dal team di sviluppo italiano Milestone, abbiamo di fronte un simulatore quasi perfetto del campionato di motocross 2019, che riesce a portare un esperienza di gioco e di guida estremamente divertente e appagante.

Vogliamo diventare dei piloti

Al primo avvio del gioco – ricordo che il titolo è disponibile per console ( PS4 e Xbox One) e PC – ci chiederà di creare un nostro alter ego in una schermata di creazione del personaggio, abbastanza povera a parere mio. Oltre a dare un nome al pilota, e il numero identificativo del crossista, dovremo inizialmente comprare una moto con la quale correre in una determinata scuderia.

Inizialmente avremo a disposizione solamente le 250 in una scelta abbastanza limitata, ma comunque interessante, presentando alla nostra attenzione Honda, Husquarna, Kawasaki, KTM, Suzuki e Yamaha.

Fatto questo dovremo scegliere il nostro sponsor, asseconda del livello raggiunto avremo un premio maggiore asseconda dell’azienda che ci aiuterà. Inizialmente ci saranno sponsor di basso livello come Trentino, che ci garantirà un introito maggiore di crediti se raggiungiamo un determinato risultato, caratteristica da controllare nella sezione sponsor.

Vogliamo il fango e la polvere

Prima di passare a come spendere i crediti guadagnati dalle gare, parliamo del contenuto effettivo del gioco ovvero le gare stesse. Inizieremo la nostra carriera nel mondo della MXGP dalla MX2, e se riusciremo a vincere il campionato passeremo nella classe regina.

Inizieremo dal GP argentino e qui inizieranno le prime complicazioni, come ad esempio scegliere la modalità di gara divisa in 3 circostanze. Potremo scegliere se disputare solamente le gare ( prima e seconda giornata ), se correre in qualifica e gare oppure fare un week-end completo comprese anche delle prove libere.

Dopodiché potremo scegliere la durata effettiva della gara, se gareggiare per un tempo minimo di 3 fino ad una gara vera e propria fatta di 20 minuti, compresi i 2 giri finali di ogni categoria.

Partiamo dal presupposto che ogni modalità porta via tempo, se si fanno solo le gare col tempo minimo il gioco porta via al massimo 20 minuti. L’aspetto cambia se scegliete il week-end completo con i consueti 20 minuti di gara, e i 2 giri finali che possono portare via anche 40/50 minuti o più del vostro tempo.

Qui è soggettiva la scelta del giocatore, per esempio io mi son trovato bene scegliendo qualifiche e gare, giocando con un tempo medio di circa 10 minuti a partita e tutto questo ha portato via circa 30 minuti a gran premio.

Le piste sono tante e belle

Le piste sono esattamente quelle che potete ammirare durante le gare, ne più ne meno e ogni circuito è differente uno dall’altro. Si inizierà con il GP argentino che conterà tantissime curve, mentre il GP russo ha meno curve rispetto alla controparte latina ma ha molti rettilinei con tanti ( e forse troppi) dossi.

La difficoltà nel titolo non è solo limitata alla pista, che dopo qualche giro impari a conoscerlo e di conseguenza sai dove accelerare, frenare e scattare. Ma la difficoltà avviene quando alzi il livello del gioco da molto semplice a medio, fino ad arrivare a molto difficile perché i piloti avversari diventano non solo più veloci ma estremamente combattivi.

In più di una occasione ci si combatterà in carenate nel tentativo di far cadere l’avversario e si qua non arriva nessuna penalità ma in altre si. Perché non potremo tagliare parte del tracciato e come penalità perderemo tempo, perché il gioco ci fermerà e non ci potrà far muovere per qualche secondo.

Una ulteriore difficoltà sta nel fatto che il pilota cade abbastanza facilmente, se prendiamo un po male la curva o un dosso il nostro alter ego cadrà malamente, e qui ritorneremo sulla moto e perderemo tempo.

Ma se volessimo recuperare il tempo perso, come facciamo? il rewind è una modalità che Milestone ha inserito nei suoi titoli nel corso del tempo. Non è altro che un ritorno indietro nel tempo per evitare che facciamo uno sbaglio in una determinata sezione, alla modalità di difficoltà più semplice avremo rewind infiniti mentre in quella più difficile ne avremo al massimo 2.

Ci piace migliorare la moto

Arriviamo nella parte mia parte preferita del titolo, quella dedicata al miglioramento delle prestazioni della moto per il campionato. Nella schermata “Personalizza” potremo letteralmente personalizzare non solo la moto, ma anche la tuta del nostro pilota.

Nel primo caso, ovvero la moto, potremo cambiargli le livree, i colori di ogni parte della moto dalle manopole, fili e quant’altro e scegliere i vari componenti della moto come catene, scarichi e forcelle.

Le catene, scarichi, forcelle e via dicendo andranno ad influire nelle prestazioni della moto per renderla più scattante, veloce e stabile in curva. Mentre per quanto riguarda l’outfit del nostro pilota è una questione puramente estetica, ci sarà la persona che prediligerà colori sgargianti a quelli con tonalità più chiare o scure.

Tutto quanto avrà dei costi per comprare i nuovi gadget, i crediti ci verranno dati dopo aver terminato le gare dalla casa motociclistica, dagli sponsor e premi vari nel caso vincessimo i gran prix.

Vogliamo altre modalità

La modalità carriera ci verrà sbattuta in faccia sin da subito, senza dirci se vogliamo modificare le impostazioni grafiche o di gara, e queste ultime saranno disponibili solamente dopo aver terminato il primo GP.

Oltre alla prima modalità già discussa abbiamo la sezione “Playground“, che consisterà nel gareggiare in un ranch montano in Francia. In questo posto ci saranno molti tornanti, tanti rettilinei e molto altro in modo da creare delle mini gare con dei chekpoint a schermo piuttosto utili.

Potremo inserire questi checkpoint noi stessi oppure, farceli mettere da un secondo giocatore e sfidarci in gare 1vs1 con altri giocatori. Avremo a disposizione anche la sezione multigiocatore che non è altro che il copia in colla della modalità carriera, con la differenza che si giocherà insieme ad altri player.

Per quanto riguarda l’ultima ma non meno importante modalità “Gara Libera“, consisterà nel correre in qualsiasi Gran Premio con la nostra moto senza preoccuparci del risultato finale.

In ogni modalità la grafica è estremamente ben curata, l’unica pecca secondo me è la mancanza di animazioni dei personaggi in gioco. In più di una volta mi è capitato di sbagliare un salto e atterrare su un operatore di gara, e lui niente sta li impassibile di ciò che sta per accadere.

In secondo luogo che mi ha incuriosito è la mancanza di telecronaca in gara, oltre alla voce di inizio gioco che ci spiega in generale il gioco, non sarà più disponibile nelle gare neanche nel menu del titolo.

Una cosa carina che mi accade spesso in gioco è che il nostro pilota, se sbatte contro una parete, si appiastriccerà al muro come se fosse un pezzo di pongo in un modo che ricorda un manichino da crash test.

MXGP 2019: The official Motocross Videogame
Overall
8.5/10
8.5/10
  • - 8.5/10
    8.5/10

Commento Finale

MXGP 2019: The official Motocross Videogame è un titolo solido come il motore di una moto che lotta nel fango. Il gameplay divertente rende tutto molto piacevole, nonostante qualche piccola sbavatura che non rovina però l’esperienza nella sua interezza. 

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.