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Nei mesi precedenti vi ho parlato di tre eventi di enorme importanza. Abbiamo visto Superman compiere i suoi 80 anni e ben 1000 numeri, successivamente è toccato a Batman e poi alla collaborazione tra Panini Comics e Marvel, che hanno compiuto 25 anni di matrimonio felice. Ora però tocca a un altro momento storico in questa vita, gli 80 anni della Casa delle Idee. Un evento del quale sentiamo parlare da tantissimo e che si preannuncia essere una vera e propria bomba. Un team creativo da urlo, composto da 80 persone e più di 80 pagine dell’albo per coprire tutti gli anni dell’azienda. Insomma, tutto è stato preparato in grande stile e confezionato in modo da poter creare delle nuove storie e perché no, dei nuovi team creativi.
Inizialmente devo dire di essere stato uno di quelli titubanti all’idea di avere un Marvel Comics #1000 di 80 pagine circa con 80 team creativi. Poco tempo, poco spazio e troppa gente. Avete presente i bagni pubblici alle fiere con quelle code immense e tutti che ti dicono di sbrigartela? Ecco, immaginavo una situazione tragicomica simile a questo quadro realista. Nonostante tutto, però, la curiosità era troppa per rimanere indifferenti davanti a tutta questa potenza dovuta all’hype. L’albo in ogni caso risulta essere riuscitissimo al 100%.
Non vi racconterò ovviamente di ogni storia, altrimenti non finiremo per il mese prossimo. Un albo cosi in fin dei conti lo si analizza in modo veloce, come se fosse un piatto unico composto da 80 elementi. Ciò che ne viene fuori comunque è che El Ewing domina la scena della sceneggiatura poggiando i piedi su un terreno scosceso e pericoloso, quello del ricordo. Si parte con il passato, con il ricordo e con la malinconia, ma che non appartiene alla nostra generazione. Ci godiamo delle storie, ma in alcune c’è un argomento che si ripete e chissà, magari sarà importante in futuro?
El Ewing spinge sull’acceleratore dei personaggi in modo suo, delicato, ma deciso, regalandoci delle storie interessanti, nonostante la grandezza di una pagina. Aaron si da fare con il duo Logan/Punisher, mostrandoci dei muscoli inattesi e che potrebbe tranquillamente scriverci una regular, special, annual o quel che voglia lui. Insomma, ad Aaron gli si di fiducia e tempo. Magari caccia fuori un altra perla alla Thor. Quello che invece ha un po’ colpito in negativo è Kareem Adbul-Jabar, che ovviamente gli amanti del basket conosceranno di sicuro. La sua è una storia semplice, senza nessun legame particolare con il lettore e forse con una struttura concettualmente sbagliata. Sarebbe diventato un ottimo corto, ma cosi non ci siamo molto.
Lemire si destreggia con il suo particolarissimo tratto dipingendo un Cable più spaventoso di sempre, ma è chiaro che il canadese ha la testa altrove. Non è brutta la storia, però, si sente dalla scrittura che no, Lemire ha altri pensieri per la mente.
Marvel Comics #1000 è una lettera d’amore per i propri fan; un ringraziamento, un festeggiamento e anche qualcosa di più. L’albo nella sua grandezza regala delle piccole fette al cuore, ma è anche una lezione di storia in cui vediamo le prime apparizioni e scopriamo qualcosa di nuovo. Non ci resta che attenderlo in Italia, sperando in un volumone con tantissimi approfondimenti del team italiano.