Overwatch – Recensione

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Blizzard, un mostro sacro per molti appassionati di videogame, una software house in grado di creare videogiochi immensi e sempre ben supportati che ha fatto della cura dei dettagli uno dei sui cavalli di battaglia, ed è proprio la stessa Blizzard che dopo ben 17 anni annuncia una nuova IP che si discosta totalmente dai mondi canonici che aveva tra le mani. Overwatch, per l’appunto, un gioco che tenta di avvicinarsi ai MOBA ma che in realtà si crea un’identità del tutto propria, oltretutto è anche il primo shooter in prima persona che viene sviluppato dalla casa statunitense. Sarà riuscito a fare una breccia nei nostri cuori?

L’altra faccia dello Shooter

Partiamo definendo Overwatch: il titolo è, essenzialmente, un miscuglio molto ben riuscito di vari generi; quello a cui si accosta più di tutti è il genere dei MOBA rivisitato però in chiave FPS. Mantenendo dunque lo stile di questo genere, il titolo si suddivide in partite 5 contro 5, esclusivamente online. Non c’è quindi una campagna e l’unico modo per approfondire il mondo di gioco di Overwatch è attraverso dei video rilasciati dalla stessa Blizzard sul proprio canale YouTube. Le partite sono strutturate tra dei round di attacco e difesa, per la squadra che è in difesa l’obbiettivo è impedire ai nemici di arrivare al punto difeso, poiché nel caso in cui la squadra avversaria riesca a conquistare il punto stabilito, la battaglia verrà spostata in vari punti del gioco dato che la zona da catturare è mobile. La struttura delle partite è ben congeniata “riuscendo quasi sempre a creare una sfida all’altezza delle aspettative, seppur si senta la mancanza di un livellamento diretto del proprio personaggio.

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Adoro i miei cuccioli!

Ovviamente, è inevitabile la presenza di vari eroi, e proprio qui Blizzard è riuscita a fare centro. Mantenendo dunque la struttura competitiva di questa tipologia di titoli ci sono, attualmente, un totale di 21 eroi utilizzabili tutti da subito e senza alcuna limitazione. Il design e la cura data per ogni eroe è pazzesca, difficilmente non riuscirete a innamorarvi di qualcuno di loro e utilizzarlo per molto, molto tempo. Pad alla mano ogni eroe è in grado di suddividersi perfettamente tra di loro, le varie armi o magie utilizzate dal personaggio scelto si differenziano in modo eccellente dalle altre presenti all’interno del gioco, e anche la difficoltà di apprendimento di ogni personaggio è ben strutturata in modo da creare una curva di apprendimento molto ripida per i personaggi più difficili mentre una curva di apprendimento molto più leggera per i personaggi più facili, ovviamente le possibilità date dai personaggi più complessi non sono quasi minimamente arrivabili dagli eroi più semplici. Il grado di difficoltà di ogni personaggio è visibile durante la scelta, ma piano piano vi verrà più che automatica la voglia di provare il personaggio più difficile per prenderci la mano e entrare nei vari meccanismi di Overwatch.

A completare la scelta, già ben ampia, degli eroi di Overwatch ci pensa il deposito: ovvero la possibilità di aprire degli scrigni (acquistabili con denaro reale oppure attraverso il livellamento del nostro profilo) che regalano in modo del tutto casuale nuove voci, skin, emblemi e accessori per i nostri eroi. Ovviamente tali oggetti non vanno assolutamente a modificare o migliorare le performance del nostro personaggio ma bensì vanno esclusivamente a renderlo più “figo” da mostrare negli scontri online e proprio questa meccanica è uno dei fattori che spinge maggiormente la voglia di continuare a giocare.

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Via la nostra missione

Ciò che del gioco non è riuscito a renderci pienamente soddisfatti è la totale mancanza di organizzazione del team. Nella versione Xbox One, ovvero quella da noi provata, succede molto raramente di trovare persone disposte a chiacchierare in chat vocale e quindi, spesso, ci si ritrova con una squadra totalmente squilibrata, andando di conseguenza a rovinare la partita in corso. Certo, le cose cambiano nel caso in cui abbiate già un gruppo di persone con cui giocare e in quel caso il gioco è in grado di darvi delle soddisfazioni più uniche che rare, a patto però, che contro di voi ci sia una squadra altrettanto affiatata, poiché la possibilità di trovarvi contro un team “improvvisato” è molto alta e di conseguenza andrete molto facilmente a vincere la partita. Ad aumentare questo problema è anche la possibilità di cambiare continuamente eroe, una scelta che per molti può risultare comoda, ma che a noi sinceramente ha fatto intuire una continua instabilità nella partita, se poi ci aggiungiamo che possono esserci eroi doppi viene quasi automatico intuire che la reale competitività del titolo c’è esclusivamente per i team già belli che fatti.

Le mappe attualmente disponibili ci hanno totalmente convinto, sono ricche di passaggi, piene zeppe di posti dove spostare gli scontri e la mobilità è ben garantita per ogni personaggio presente all’interno del gioco, difficilmente una mappa va a vantaggio di un determinato eroe, bensì sarà vostro compito studiare ogni zona e trovare i percorsi o gli appostamenti giusti da sfruttare con il vostro personaggio preferito.

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Occhi dorati…

Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto tecnico del titolo. Overwatch su Xbox One è il frutto di alcuni sacrifici, la scelta di Blizzard di garantire 60fps granitici non permette al titolo di brillare esteticamente. Non stiamo dicendo che il titolo sia brutto da vedere, ma difficilmente rimarrete ammaliati dalla grafica del titolo, ma pad alla mano c’è poco da fare, la stabilità data al frame rate è eccellente ed è quasi impossibile rimpiangere un lato tecnico più spinto a sfavore della stabilità del gioco. Anche il comparto audio è molto curato, le voci (totalmente doppiante in italiano) degli eroi sono sempre ben inserite e ogni battuta sarà in grado di strapparci una risata oppure di immergerci ancora di più all’interno di ogni partita. I vari effetti sonori sono eccellenti, ben riprodotti e tutti inseriti perfettamente nei canali 5.1 con una riproduzione molto fedele anche in ambienti chiusi.

 

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Commento finale

Nel complesso Overwatch è un titolo ben strutturato, ricco e che dimostra come Blizzard sia ancora in grado di sfornare nuovi titolo all’altezza delle aspettative. Certo, le mancanze ci sono e alcune scelte fatte dagli sviluppatori non ci hanno proprio convinto, come ad esempio la possibilità di avere eroi multipli in partita. E’ comunque un titolo di ottima fattura che anche su console è bello da vedere e ancor di più, è bello da giocare. Va però presa in considerazione la totale assenza di una modalità in singolo giocatore e che la necessità di un team con cui giocare è praticamente essenziale. Valutate dunque bene l’acquisto perchè se avete tutte le carte in regola la nuova creatura di Blizzard sarà in grado di farvi innamorare per ore ed ore di sano gameplay.

Sull'autore

Andrea Spina

Già da piccolo mangiavo biscotti a 8 Bit, l'amore per i videogames si è espansa in me tramite il Sega Mega Drive, attualmente continuo a coltivare la mia passione principale affiancata a quella dei giochi di società.