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La serie automobilistica Project CARS ha saputo negli anni a imporsi in un mercato molto difficile, quello dei simulatori di guida. Il primo titolo soprattutto era difficile, snervante e stressante, ma poteva anche dare parecchie emozioni con un po’ di pazienza. Una formula che funziona non bisognerebbe cambiarla di colpo, ma non erano di questo parere gli sviluppatori di Slightly Mad Studios, che hanno deciso di cambiare tutto, stravolgendo quella stessa formula.
Project CARS 3 è infatti un gioco totalmente diverso dai precedenti e ciò sia nel bene, ma anche nel male di un franchise che fatica a trovare la sua strada e in un mondo di relativa stabilità si butta su di un campo abbastanza vuoto, ma anche poco efficace dal lato economico. Posso però dire che nonostante i difetti, il divertimento c’è ed è palpabile.
V8 rombante
Cambiare il sottogenere di un gioco non è una cosa semplice e spesso lo si fa per i vari spin off oppure per i capitoli non numerici. Quasi mai si sceglie la strada del cambiamento radicale per un nuovo capitolo. A volte i cambiamenti accadono in modo lento, lasciando il tempo per abituarsi alle novità e c’è un motivo per cui ciò accade. Lo stesso motivo che sembra non esserci stato durante la creazione di questo Project CARS 3, che si presenta come un gioco votato totalmente al mondo delle corse arcade.
Imporsi nel mercato arcade oggi ha un pro e un grande contro. Il pro ovviamente è la mancanza di vere alternative. Della vecchia scola resta solamente un Need For Speed, che comunque sta passando dei momenti difficili e qualche altro titolo di minore importanza. Non nomino Forza Horizon che può essere più o meno simulativo e con il volante e il cambio diventa un ottimo titolo di guida realistica. Il contro è che questa formula sembra non funzionare più. I titoli remastered non hanno avuto un successo sperato e sembra che il pubblico abbia smesso di apprezzare il puro arcade un po’ tamarro. Da questo punto di vista è quindi chiaro che il rischio è alto con questo gioco.
Fin dall’accensione del motore è chiaro che la potenza bruta del proprio bolide ha un senso molto elevato durante il gioco. Si corre per vincere, non si escludono le cattiverie contro i nemici e si fa sempre una grande fatica a scegliere la tattica giusta. Non dovete stavolta pensare ai dosaggi del gas e del freno, alla velocità giusta per entrare in una curva e al sotto o sovrasterzo. Sono tutte cose che servono all’altro gioco. Qui bisogna correre, sapere che siamo i primi e sfruttare ogni appiglio, ogni irregolarità per vincere.
Questa tecnica funziona, questo bisogna dirlo, ma il problema lo si sente quando si nota il peso piuma della nostra auto. La fisica all’interno del gioco funziona in modo perfetto, ma la nostra macchina sembra pesare meno della metà di una reale. Almeno le modifiche ci sono, nonostante non siano veramente rilevanti dal lato estetico. Un peccato perché personalmente ho sempre adorato i giochi di macchine arcade anche per la possibilità di modificare l’auto e sembrare più figo degli altri. Al livello del motore, delle sospensioni e della parte interna, la modifica è ben percettibile.
Interessante comunque la quantità lodevole delle auto, pari a 211 e con ben 51 piste percorribile. Da questo punto di vista Project CARS 3 è una forza bruta con tutte le possibilità per appassionare i giocatori.
Current-Old-Next
Inutile dire che siamo pronti per vedere le nuove console uscire sul mercato per goderci delle storie ancora più realistiche e delle corse più mozzafiato. Indubbiamente, però, questa generazione ha regalato una qualità incredibile per quanto concerne il lato visivo. Abbiamo visto modelli poligonali perfetti e a volte la fotografia virtuale si è superata con una qualità fuori da ogni parametro. Poi però arriva questo terzo capitolo di una saga lodevole e i pensieri iniziano a vacillare.
Rispetto ai suoi predecessori, infatti, il nuovo Project CARS sembra aver fatto un passo indietro e l’effetto visivo è percepibile fin da subito. In effetti, si tratta del punto più basso del gioco. I pixel sembrano spenti e piatti, ma soprattutto, delle volte la loro definizione lascia completamente a desiderare. Il framerate resta sempre stabile e non si percepiscono dei cali, mentre la qualità generale ha subito un grande impoverimento. Allo stesso modo anche le ambientazioni potevano avere dei miglioramenti che non ho percepito.