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I videogiochi hanno subito una grande evoluzione nel corso della storia. I generi dominanti non hanno mai regnato molto a lungo, anche se alcune caratteristiche alla fine sono diventate più o meno comuni nell’universo di noi videogiocatori. C’era in passato il tempo dei gestionali e strategici, che sembravano comunque essere relegati al mondo PC. Certo, c’erano sempre alcune eccezioni come un DUNE per PS1 o un Warcraft, ma erano poche e spesso peccavano nei comandi fin troppo orridi. Con la PS4 sono cambiate molte cose e anche i punta e clicca classici hanno raggiunto le nuove console e quindi anche i nuovi giocatori. La stessa cosa vale anche per i vari gestionali, che nonostante tutto, continuano ad andare avanti imperterriti grazie a una community piccola, ma molto forte. Kalypso Media in questo ha fatto di questo genere il suo cavallo di battaglia con Tropico, Port Royale e anche Railway Empire pronti a far impazzire i fan giusti. Proprio Railway Empire attualmente è disponibile in Definitive Edition per console, comprendendo tutti i DLC usciti.
Infinity Train
L’umanità ha avuto molti punti in cui il l’evoluzione più marcata e diretta, quella che ha condizionato tutto il futuro e il nostro presente. Pensiamo al carbone, al petrolio, al digitale o anche all’auto, alla bici, all’aereo e certamente al treno. Il treno è un mezzo di locomozione che fin dalla sua comparsa ha rappresentato una comoda soluzione per chi desiderava spostarsi da un luogo all’altro. Per gli Stati Uniti ha rappresentato un modo per viaggiare in modo leggermente più sicuro durante l’epoca dei banditi e dei cowboy, ma era simile anche per l’Europa. Ancor’oggi, il treno è un mezzo di grande utilizzo per il prezzo, il basso inquinamento dovuto ai motori elettrici e credetemi, fare un viaggio in transiberiana è un’emozione vera e propria.
Il mercato degli appassionati dei treni è comunque molto fervido, nonostante si tratti comunque di una nicchia, che però funziona alla grande. Dopo Sid Meyers, Railway Empire ci insegna la bellezza ferroviaria di un mondo vecchio, ma rumoroso e metallico come quello moderno. Il gioco di mette davanti alla creazione di una stabile rete che dovrà trasportare i passeggeri e i materiali negli USA e non solo.
I DLC usciti permettono infatti di ambientare la costruzione delle nostre ferrovie anche nel vecchio continente, creando cosi una rete ferroviaria di tutto il rispetto. Le tante ore del gioco base vengono quindi aumentate considerevolmente per il piacere dei fan più sfegatati. Ad amare i treni sono infatti anche tanti e il numero sembra non voler diminuire.
Highway to home
La versione da console casalinga del gioco si comporta bene, questo va detto. Non ci sono bug o glitch capaci di rendere la partita ingiocabile, ma nonostante questo, alcuni piccoli accorgimenti potevano migliorare ulteriormente l’esperienza. Inizialmente verremmo chiamati a terminare le missioni tutorial, quelle che spiegano tutte le meccaniche del gioco, confondendo spesso e volentieri la mente del futuro costruttore dei binari. La campagna tutorial è una cosa abbastanza classica per questo genere di giochi, ma ovviamente sono gli scenari a dominare completamente la scena, dando al sandbox la libertà e l’onnipotenza di cui abbiamo sempre bisogno in questo genere di giochi.
Purtroppo il cursore è piuttosto piccolo e sbagliare la “mira” sarà facile, perdendo cosi la concentrazione e anche i minuti preziosi. Questo e tanti altri minuscoli difetti rendono comunque questo gioco sopportabile su console, ma creando la solita domanda che mi faccio da anni: “perché non posso utilizzare un mouse su console con questi giochi?”. Indubbiamente ciò aiuterebbe questi giochi a essere più accessibili e facile, ma è un problema comune.
Il motore grafico e quello fisico interagiscono insieme e alla fine si crea un’ottima sinergia tra i due. Nonostante l’età, infatti, il gioco presenta ancora una grande qualità visiva e mappale, cosa che apprezzo sempre.