Risen (PS4) – Recensione

Ricordo ancora i tantissimi e bellissimi momenti passati a vagare nelle terre tetre e pericolose dell’isola di Khorinis. Passai tantissime settimane giocando a Gothic 2 e a volte osservavo le partite degli amici. Questo perché di solito giocavamo tutti insieme a casa di un amico e ciò ha sicuramente creato una certa affinità con tutta l’opera. Dopo Gothic i Pirahna Bytes decisero di creare una nuova serie, Risen, uscito su Ps3, Xbox 360 e ovviamente PC. Nel 2023 arriva la versione rimasterizzata del primo capitolo, confermando che alcuni titoli è meglio lasciarli nel passato, tra i dolci ricordi.

Risen  remastered per Ps4

La storia è quella del classico gioco vecchia scuola “scheggia denti” che vede l’eroe senza nome vagare in una terra a lui sconosciuta cercando di salvare il mondo. L’eroe che non sa di esserlo è un classico in tutta la letteratura fantasy di ogni paese. In Giappone ad esempio è routine far risvegliare il giocatore all’inizio del gioco dal sonno. Fatto sta che il nostro eroe capiterà su di un isola piena di pericoli e di fitta vegetazione. In questo luogo conosceremo le tre fazioni, ma ovviamente potremo allearci solo con una di queste, ma comunque mantenendo i contatti con le altre. In realtà da questo punto di vista vediamo proprio la struttura di Gothic rifatta in modo quasi identico.

Purtroppo colpiscono un po’ negativamente i dialoghi del gioco. Spesso questi risultano essere piuttosto sciocchi e banali, ma non conquistano il giocatore, abituato a delle narrazioni più mature ed elaborate. Talvolta sembra quasi di leggere una fanfiction. Questo è forse uno dei punti più deboli del gioco, in quanto il setting prometteva qualcosa di grandioso e veramente ben realizzato.

Il gameplay di Risen è pressoché simile a tanti altri titoli che nel passato crearono un intero genere, ma questo mostra non solo le sue potenzialità, ma anche i suoi ovvi limiti. Ci troviamo infatti in un adventure RPG in cui avremo dei punti da spendere al passaggio di ogni livello e questi punti poi andranno distribuiti in quelle caratteristiche che renderanno il personaggio unico rispetto agli altri. Il danno aumenterà grazie al cambio dell’arma o alla sua forgiatura in quanto non vi sarà possibile potenziarla.

Purtroppo il sistema delle quest rappresenta uno dei punti deboli del gioco e un giocatore più giovane si troverà davanti al vuoto. Niente segnalatori sulla mappa, niente punti dove andare. Niente di niente. Talvolta anche le descrizioni delle missioni lasciano il tempo che trovano, punendo i giocatori con dei giri immensi e inutili. Questo ovviamente poteva essere patchato proprio in vista dei giocatori nuovi. Perché diciamocelo, non attirerai mai i nuovi giocatori in questo modo e che lo si voglia o no, sono loro i futuri fruitori del brand.

versione rimasterizzata di Risen

I controlli invece sono un altro paio di maniche e rappresentano anch’essi un’epoca lontana lontana che chiaramente non tornerà più. Un periodo in cui per saltare bisognava premere uno dei due stick, aspettando l’animazione del nostro protagonista. La giocabilità oggi ne risente ancora più che nel 2009, quando comunque il gioco appariva già come troppo vecchio rispetto alla concorrenza. Troppo vetusto sotto praticamente tutti i punti di vista per poter competere con i giganti dell’intrattenimento.

Al livello grafico ci troviamo davanti a un titolo figlio del suo tempo, che ai tempi era già vecchio. Oggi però sembra avere qualcosa dalla sua parte. Una sorta di bellezza molto kitsch che cattura il giocatore più vecchio, quello che ama sognare a occhi aperti, immaginando un mondo che va oltre i pixel e i poligoni quadrati.

Risen
  • 5/10
    - 5/10
5/10

Commento Finale

La versione rimasterizzazione di Risen è di buona fattura, ma mostra tutto il peso degli anni che il gioco si porta dietro. Il problema è che già ai tempi era piuttosto vecchio, mentre adesso sembra preistorico. Dai controlli alla grafica, dalla storia al level design, ogni cosa continua a funzionare come nel passato, ma forse era meglio lasciarlo ai ricordi. 

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.