Snotgirl Vol 1 di Bryan Lee O’Malley – Recensione

Snotgirl

Ci sono autori che nel corso degli anni hanno creato alcune opere entrate nell’immaginario collettivo come dei veri e propri cult. Prendiamo ad esempio il fumetto del 2004, Scott Pilgrim, che poi nel 2011 ebbe un fortunatissimo film diretto dal magistrale Edgar Wright (La Trilogia del Cornetto vi dice niente?). Il fumetto è diventato un vero e proprio cult ed è passato nell’immaginario anche grazie al film e al suo videogioco. Quello però è davvero poco fortunato e quindi possiamo anche lasciarlo nel dimenticatoio. Fatto sta che Edizioni BD ha pubblicato il primo numero di Snotgirl, la nuova serie firmata da Brian Lee O’Malley e disegnata da Leslie Hung. Un fumetto molto particolare sia per le tematiche che per lo svolgimento degli eventi, ma scopritelo in questa recensione.

Solo una questione di stile

La protagonista dell’albo è una giovane di nome Lottie Person, la fashion blogger più in voga a Los Angeles. Il suo blog è seguito da tantissime persone e la sua vita sembra un perfetto quadro surrealista, ma non è tutto oro quel che luccica. Dietro alla ragazza perfetta si nasconde la vera Lottie: insicura, invidiosa, piena di complessi e con delle allergie da non poco. Queste infatti le procurano non pochi problemi, fino all’assunzione di un medicinale sperimentale. Purtroppo anche la sua vita amorosa è un vero disastro in quanto il ragazzo di lunga data l’ha lasciata e sembra che non importi più a nessuno. Le sue amiche pensano al proprio tornaconto, senza badare troppo all’amica, che cerca di essere perfetta.

Ovviamente il personaggio di Lottie non è proprio positivo, ma al contrario. La ragazza mostra i lati peggiori non solo delle piccole celebrità, ma anche dei loro legami. Un mondo fatto di luci degli smartphone puntati su di te per un istante e l’oscurità pronta a inghiottire il mondo intero. Un universo composto da tanti altri concorrenti che si muovono nelle ombre per spodestarti e lo fanno nei modi più disparati e dove regna l’invidia verso il prossimo che sfocia nel vero e proprio odio.

La solitudine dei numeri primi

Con questo primo numero di Snotgirl Brian Lee O’Malley cerca di imbastire una storia che si avvicina all’immaginario moderno delle celebrità, ma distruggendo subito dopo quel personaggio che in Gossip Girl sarebbe sempre perfetto. L’autore utilizza sempre l’ironia e fa cadere il personaggio anche nell’autocommiserazione, ma alla fine Lottie avrà un non so che di attraente. Forse il suo problema sono le amicizie, forse la vita stessa e le aspettative degli altri, ma ci sarà qualcosa di stupefacente in lei. Ovviamente, lo ripeto ancora una volta, si tratta di un personaggio piuttosto negativo che incarna molti dei problemi dei giovani. Però in fondo viviamo tutti in questo mondo, dove cerchiamo di immortalare il nostro beniamino solo per salire di qualche follower e magari diventare degli influencer di Pincopallinesimo. I dialoghi dei personaggi sono veloci, taglienti e volano via in breve grazie all’ottima scrittura di Brian. Ovviamente c’è sempre un pizzico di pazzia in tutto ciò, ma senza alcun grosso difetto, anzi. Personalmente vedrei bene una serie tv tratta proprio da Snotgirl e chissà, magari la vedremo tra qualche anno.

Le matite di Leslie Hung si abbinano in modo incredibile alla storia. Il tratto della ragazza è un po’ orientale e rappresenta al meglio quelle bellezza femminile tipica da copertina di Vogue o Cosmopolitan. Ragazze vestite alla moda dai visi perfetti, animi imperfetti e fragili, ma con l’invidio fin troppo evidente. Possiamo percepire quella vuotezza del personaggio che cerca di essere cool, di bere cool e chissà cos’altro. Spesso Leslie utilizza più tipologie di disegno andando dallo stile prevalentemente cartoon a quello orientale finendo su quello prevalentemente statunitense. Il tratto è comunque molto delicato e preciso, con una grande cura per le mani e il corpo. Il tutto viene poi abbellito dai colori vivaci e talvolta un po’ “flat” di Mickey Quinn.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.