The Awakened Fate Ultimatum – Recensione

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Per tutti gli scettici che credono che la PS3 sia una console obsoleta, The Awakened Fate Ultimatum è la prova che su questa console sfornano ancora nuove esclusive. A distanza di circa due anni, Nippon Ichi Software eNIS America tornano in occidente per coniare questo videogioco di ruolo di tipo roguelike in esclusiva per Playstation 3. Il titolo in questione è The Awakened Fate Ultimatum ed è alquanto diverso da quello che l’ha preceduto, The Guided Fate Paradox, che, condividendo moltissime basi, rappresenta una sorta di mutazione.

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Un umano che diventa Dio

Dopo la pesante sconfitta di Satanael, i demoni continuano ostilmente a dominare nella lotta contro gli angeli. A Celestia, non resta altro che cercare una soluzione: creare un “dio” che possa essere efficiente in questa lotta impetuosa. Un giorno, un ragazzo di nome Shin Kamikaze viene improvvisamente attaccato da alcuni demoni e, in fin di vita, viene messo in salvo da una ragazza misteriosa. Egli si risveglia in un luogo sconosciuto, a Celestia, e diventa un nuovo “dio” per combattere a fianco degli angeli per respingere i demoni nell’attuale guerra tra le due fazioni. Adesso tocca al nostro protagonista scegliere come sfruttare a pieno i suoi poteri.

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Un roguelike quasi sufficiente

Il titolo rispecchia pienamente i canoni e gli elementi del gdr roguelike. Il sistema di combattimento è a turni e potrebbe apparire piacevole per i fan di vecchia data. Il nostro scopo è quello di affrontare i nemici ed avanzare nei dungeon attraverso i portali. Durante l’esplorazione possiamo raccogliere oggetti, armi e tesori, ma inaspettatamente possiamo catapultarci in alcune trappole. Indubbiamente, nei dungeon sono presenti anche dei nemici, sia demoniaci che angelici. Sta a noi leggere il tempo dell’azione e decidere con lestezza le nostre azioni da compiere. Se il nostro personaggio muore, non può essere recuperato e perderemo tutti gli oggetti raccolti, anche quelli conservati nell’inventario. Quindi dobbiamo agire con cautela e combattere i nemici con molta astuzia per avanzare nei livelli successivi. Il tempo avanza quando il giocatore si sposta di una casella oppure compie una determinata azione. Dai nemici sconfitti possiamo ricavare dei frammenti di cristallo che saranno utili per comprare tutti gli oggetti che occorrono nel proseguimento del gioco. C’è anche una specie di potenziamento denominato “Resonant Deitize”, che consente di utilizzare le tecniche più potenti semplicemente riempendo la barra situata in basso a destra.
Come in tutti i JRPG, abbiamo la nostra barra HP. Possiamo recuperare i punti di vita semplicemente camminando per la mappa oppure con i relativi oggetti curativi da utilizzare. Però non bisogna tralasciare le altre barre: SP e AC. La barra SP è importante perchè è necessaria per eseguire determinate tecniche e per trasformarsi in angelo o demone in cui ad ogni mossa viene sottratto un SP. La barra AC diminuisce col tempo e noi dovremo riparare la situazione fornendoci di oggetti utili in modo che mantenga la costanza della barra. Una volta raggiunto lo 0, Shin perderà HP ad ogni mossa. Inoltre possiamo anche intravedere il livello del nostro personaggio ed il piano del dungeon.

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Angelo o Demone? A voi la scelta

Il sistema di potenziamento assume un ruolo importante per il nostro personaggio. Abbiamo a disposizione una sorta di Cristallium, in stile Final Fantasy, per potenziare le due forme: angelica o demoniaca. Possiamo potenziare il nostro protagonista mediante i punti cristallo, ottenibili aumentando di livello oppure facendo una scelta precisa. Possiamo apprendere nuove tecniche e abilità ed incrementare ulteriormente le caratteristiche e i parametri del nostro personaggio. I punti cristallo che si ottengono salendo di livello sono spendibili in entrambe le parti, mentre quelli specifici si possono utilizzare obbligatoriamente su una delle due.

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Tiriamo le somme

La grafica del titolo è valida, essendo particolarmente in stile animata. Le OST sono curate, orecchiabili e talvolta anche ripetitive. Non è possibile però stabilire il livello di difficoltà del titolo. Esso si può presentare difficile, ma allo stesso tempo facile. Dipende esclusivamente dalla strategia che adotta il giocatore e dal livello del personaggio. Se falliamo, perdiamo tutti gli oggetti che abbiamo ottenuto durante il percorso. La longevità è alta e più si prosegue la storia, più diventano lunghi i dungeon. Tuttavia possiamo decidere di sospendere la partita raggiungendo l’uscita del piano e completarla quando il tempo starà dalla nostra parte.
Verdetto: quasi sufficiente.

Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.