Dopo un’attesa fin troppo enorme, sta per giungere a conclusione la serie televisiva The Walking Dead e ovviamente non posso che essere felice per questa notizia. Intanto l’universo a fumetti della serie continua a espandersi e stavolta lo fa prendendo spunto anche dai classiconi targati Telltale. Un grande universo che è andato a espandersi ulteriormente (proprio come lo sta facendo anche quello televisivo). Grazie alla casa editrice saldaPress eccomi a parlarvi di Clementine: Libro Uno firmato dalla bravissima Tillie Walden. Un’autrice che ha sempre saputo regalarci un po’ di umanità grazie ai suoi personaggi.
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Ovviamente bisogna dire che per godere appieno di questo fumetto vi consiglio di giocare a tutte le stagioni del videogioco uscito su ogni piattaforma. Questo perché il fumetto è un suo seguito diretto. Quindi se non volete qualche brutto spoiler, no leggete questo testo.
Clementine è una giovane donna che vaga in un mondo popolato da morti viventi. Non è più quella ragazzina curiosa e impaurita che abbiamo conosciuto in quella prima e splendida stagione del gioco. Cresciuta e incattività, si sposta sulle stampelle per la mancanza del piede in cerca del nord. Un viaggio che dovrebbe portarla verso la pace e la tranquillità, ma che non ha mai trovato. Ovviamente i suoi piani cambieranno dopo la visita a un villaggio di persone Hamish. In questo luogo Clementine riceverà una vera protesi in legno e soprattutto conoscerà un giovane che la accompagnerà nel suo lungo percorso, Amos.
Noi, lettori di The Walking Dead, sappiamo bene che ogni nuova conoscenza equivale a un possibile pericolo o una morte. Sappiamo bene che nulla è per sempre e che tutti siamo destinati a morire. Conosciamo il rischio del creare un legame affettivo con qualcuno, per poi dovercene separare. Ebbene, Tillie Walden riesce a penetrare ulteriormente la barriera innalzata da Clementine, mostrandoci il suo animo ancora fin troppo malleabile.
La narrazione di Clementine: Libro Uno è un crescendo di emozioni in cui finiremo per conoscere delle nuove personalità e delle motivazioni che ancora ci erano sfuggite. Come sempre, una grandissima attenzione è stata indirizzata verso la giovane protagonista e verso il suo rapporto con gli altri. Quell’odio nei confronti di tutti per colpa del suo passato parecchio sfortunato. Nessuno dei protagonisti però sfuggirà a questa radiografia, che ne rivelerà i punti forti, ma anche le debolezze, le paure e i desideri. Il tutto in modo del tutto inaspettato, in classico stile che abbiamo visto per anni.
Lo stile di Tillie è riconoscibile in mezzo a un milione di altri. Il tratto è un po’ stridente, delle volte volutamente impreciso, ma sempre per un motivo. In certi punti è percepibile quasi un’aura fiabesca in questa storia. Almeno all’inizio, durante il primo periodo dell’avventura di Amos e Clementine. Eppure, l’oscurità è sempre presente, una costante all’interno della storia. L’oscurità che si mostra poche volte a dire il vero, ma tanto basta per farci capire dove ci troviamo e con chi abbiamo a che fare. La verità è che l’autrice ha deciso di puntare tutto sulle questioni personali, sulle relazioni, sull’amicizia e sulla diffidenza verso il prossimo. Bisogna dire inoltre che tutto l’albo è stato disegnato utilizzando un iPad, dimostrando ancora una volta le potenzialità di un oggetto di questo tipo nelle sapienti mani.
Un ottimo risultato devo dire, Clementine: Libro Uno si legge tutto in una botta. Ora non ci resta che attendere il secondo libro.
