The Weatherman #1 – Recensione

Quotidianamente leggo un bel po’, spaziando tra libri e fumetti. Leggendo tanto, mi capitano opere buone e quelle da scartare. Talvolta invece capitano dei prodotti che colpiscono forte, anzi, fortissimo. Questo è il caso di The Weatherman, edito da Panini Comics e firmato da Jody LeHeup e Nathan Fox. La lettura del primo numero di questa promettente serie mi fece più di una volta saltare sulla sedia per la troppa bellezza visiva contenuta. Già, l’intro è lusinghiera e avrete già capito che mi ha entusiasmato il primo numero, ma vediamo qualche particolare dell’albo.

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La storia è ambientata in un futuro remoto. L’umanità si è espansa sugli altri pianeti del sistema solare e noi vediamo le gesta del meteorologo di nome Nathan Bright. Un uomo biondo e parecchio stravagante, ma che riesce bene nel suo lavoro e diverte molto la popolazione. Veniamo a sapere che il pianeta terra sette anni fa venne distrutto da un gruppo terroristico, ma non è stato ancora trovato un colpevole a un crimine di questa entità.

Proprio quando la vita di Nathan verte bene anche sul piano amoroso, tutto gli crolla addosso. L’uomo viene accusato del peggior crimine contro l’umanità, nonché il più grande attacco terroristico e sembra la scia di sangue continui a seguirlo.

Tavola interni di The Weatherman

La storia creata da Jody LeHeup è un vero e proprio susseguirsi di eventi, senza un solo e singolo attimo di pace. Questo crea ovviamente una lettura ricca, veloce ed emozionante. Non c’è tempo per riflettere, non c’è tempo per andare a mangiare o pensare. Il fumetto sembra dire solo che la lettura è l’unica cosa davvero importante.

Nathan, ossia il nostro The Weatherman, è un personaggio che abbiamo già visto in altre opere, ma i risvolti psicologici delle sole prime trenta pagine creano un tabula rasa. Il suo approfondimento è costante e i pezzi del puzzle ci vengono dati con il contagocce, lasciando la sensazione di sete continua. Allo stesso modo anche gli altri personaggi hanno un loro perché e giocano un ruolo importante.

A sorprendere ulteriormente è il worldbuilding che ci viene proposto. Sembra che l’autore abbia ogni cosa sotto controllo all’interno della sua mente. Non ci muoviamo in un mondo fittizio, ma con un’interessante assetto geopolitico e con la continua lotta contro il terrorismo.

Se la parte narrativa funziona alla grande, quella grafica fa uscire gli occhi dalle orbite. Nathan Fox alle matite utilizza uno stile veloce, preciso e graffiante come una spada laser. I personaggi sono caratterizzati alla grande, importanti e no. Ogni cosa è messa al posto giusto e alla fine la sensazione è quella di vedere un vero mondo fantascientifico. Tutto ciò fino alle scene d’azione.

Sangue, budella, schizzi e tanta brutalità caratterizzano i combattimento di The Weatherman. La costruzione delle tavole cambia radicalmente, con una disposizione delle vignette più libera e adatta alla velocità. I colori accesi aiutano poi ad assimilare tutto in un solo e singolo attimo. Leggere questo fumetto è come ascoltare del buon rock, che improvvisamente si trasforma in speed metal e trascina in un mondo che non esiste, ma che in realtà è dannatamente cool.

Questo è The Weatherman.

Cover di The Weatherman di Panini Comics

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.